Alessandra Ottaviano Nonostante i diversi richiami alle opere d’arte, tema a me molto caro, e ai libri antichi sempre ricchi di fascino, soprattutto quelli ancora avvolti dal mistero se siano esistiti o meno e i loro arcani significati, io e questo libro non ci siamo capiti.
Mi sono persa più volte nella narrazione e non sono riuscita ad afferrarne il senso.
Alessio Del Debbio Letto con piacere, per me è stata una lettura scorrevole, finita in poche ore, dal ritmo incalzante e dalla curiosità sempre crescente, come un vero thriller storico dovrebbe essere. Di horror sinceramente il romanzo non ha niente, al massimo delle atmosfere, ma gli horror sono proprio un’altra cosa. Questo è un thriller che gioca con la storia e con l’arte, e ho apprezzato che l’autrice abbia scelto storia e arte italiana, in particolare di Firenze e del Cinquecento, che ammetto non conoscevo granché. E’ stata un’occasione anche per (ri)scoprire alcuni artisti. In un mondo editoriale dominato dalle grandi case editrici e dalle americanate pubblicate da Newton & compton, è bello vedere che ci sono anche autori italiani che si impegnano per valorizzare le bellezze del nostro paese, con studio, ricerca e dedizione alla causa.
Paola Nevola Questo romanzo è un mix di vari generi. Parte dalla Firenze di Francesco I De Medici e attraversa i secoli con ambientazioni cupe dai richiami un po gotici, portandosi dietro una maledizione fino ai giorni nostri. Mi è spiaciuto che i vari quadri storici così come i personaggi non siano stati abbastanza approfonditi. Ho apprezzato molto il richiamo alle opere d’arte che spinge il lettore alla ricerca di meravigliosi dipinti e ai libri antichi avvolti da misteri alchemici ed esoterici, che denota una certa documentazione da parte dell’autrice. Ho avuto un po di difficoltà nel seguire la narrazione e i personaggi che si sono susseguiti, nonostante ciò non manca certo la suspense che tiene fino al finale.
Sara Quiriconi Inizialmente ho avuto difficoltà a seguire il filo del romanzo. Non riuscivo a seguire tutti i personaggi della nemesi. Il romanzo direi che segue il filone del thriller storico seguendo le gesta e il segreto di Francesco I De Medici. L’autrice intreccia una parte fantasy e horror che pur non essendo nelle mie corde devo dire che lei ci si sa destreggiare bene. Quello che mi è piaciuto di più è la parte della ricerca storica che seguono i personaggi nella Firenze del 1500 e ai giorni nostri. Meno mi ha attirato la parte che intreccia il fantasy con le descrizioni horror che mi hanno reso un po difficile seguire i fatti narrati.
Roberto Salsi Di questo romanzo ho apprezzato le citazioni alle opere d’arte come protagoniste dell’enigma, i riferimenti all’alchimia e il culto dei testi antichi, spesso proibiti o introvabili; diciamo che gli elementi per un ottimo thriller storico potenzialmente c’erano tutti. Quello che non è andato, secondo me, è come la storia si presenta ai lettori; i primi capitoli del libro sono decisamente sconclusionati e i protagonisti evanescenti e poco caratterizzati, tant’è che anche durante la lettura non riuscivo a ricordarne i nomi e i ruoli. Peccato, perché l’idea è accattivante.
Stefania Scaramucci Lettura particolare: mi ha incuriosito molto il prologo, successivamente però, la narrazione mi è stata un po’ difficoltosa da capire, troppi fatti accaduti a personaggi diversi, in varie epoche , senza ben capire il nesso tra i vari eventi; intorno a metà libro , la trama è divenuta più chiara e interessante (anche se avrei preferito una maggiore caratterizzazione dei personaggi, che rimangono un po’ delle entità “fredde”, senza una vera e propria personalità). Bello e particolare per me anche il finale, e gradite anche le annotazioni finali. Riassumendo una buona storia, accurata nei dettagli artistici e storici, ma secondo il mio personale parere un po’ fredda, per la mancanza di caratterizzazione dei personaggi, che quindi non coinvolge, e non emoziona appieno il lettore come dovrebbe.
Anna Geron Ho letto il libro e lo dividerei in tre parti. La prima che funge da antefatto e che non è riuscita a invogliarmi alla lettura. La seconda che mi è piaciuta e la terza che, a mio parere, non aggiunge nulla e poteva non esserci. Mi sono piaciute le descrizioni delle opere d’arte e mi sono piaciuti moltissimo i post dei lettori che le mostravano o spiegavano qualcosa connesso al libro. Desidero ringraziarli!
Fabiana Farina Sinceramente, a me il libro è piaciuto. L’ho trovato gradevole e molto scorrevole. Ho apprezzato soprattutto la prima parte dove ripercorre in modo succinto la caccia al “tesoro” nell’arco degli anni, che nella maggioranza altri libri lasciano un vuoto temporale, fino ad arrivare ai giorni nostri. I riferimenti storici ci sono, pochi, ma ci sono.
L’idea di usare come chiave di lettura i dipinti è interessante.
Questo libro è ideale per chi cerca una lettura stuzzicante e non molto impegnativa.
Daniela Tresconi Una lettura che vi farà andare incontro ad un’avventura speciale, di quelle che cominciano in modo oscuro, complicato e misterioso. Un po’ difficile e faticoso l’inizio, per questo vi consiglio di andare avanti, passo dopo passo, annaspando in un labirinto di parole, in cunicoli di messaggi cifrati, che vi faranno mancare il respiro, finchè non riuscirete finalmente ad arrivare in fondo.L’ Archivio degli Dei è il racconto di una ricerca frenetica e febbrile, è la storia di uomini animati dal desiderio di scoprire la parte di sè che più li avvicina a Dio o che addirittura consente loro di superarlo. E’ la storia di una maledizione antica, che affonda le sue radici nella Firenze rinascimentale della fine del 1500.
Ma andiamo con ordine. Tre uomini sono alla ricerca di qualcosa.
Lorenzo Contini è il nuovo archivista della Galleria, casualmente entra in possesso di una fotografia. La ricerca lo trasporta nel mondo dei tre archivisti che lo avevano preceduto: Sarpi, Liberti e Pallavicini.
Lorenzo dovrà confrontarsi con l’oscuro ed inquietante curatore della Galleria: Giacomo Antonioli. Uomo disposto a tutto, persino a macchiarsi le mani di turpi delitti, pur di raggiungere il risultato della sua spasmodica ricerca. Infine il terzo uomo, Marco Arrighi, ultimo discendente di Angiolo Arrighi. Costui era talmente soggiogato dalla ricerca frenetica di un tesoro all’interno della Galleria, da maledire tutti i suoi discendenti, se questi non avessero proseguito nella ricerca.
Ovviamente non posso svelarvi cosa si cela nelle intime viscere della Galleria, ma posso assicurarvi che la scrittrice costruisce una narrazione accattivante, densa di descrizioni (senza risultare mai noiosa), uno scenario cupo e misterioso, in cui i tre uomini si muoveranno in modo spasmodico, tra atroci omicidi, indizi da svelare e un finale alla Indiana Jones.
La storia e l’arte (eccellente la descrizione delle prestigiose opere d’arte contenute nella Galleria), diventano il teatro per un romanzo che vi porterà ad esplorare i più profondi labirinti dell’animo umano.
Quanto ancora c’è in noi di quel desiderio sfrenato che avevano gli antichi alchimisti?
Siete pronti per un viaggio attraverso le allegorie usate all’epoca per preservare le conoscenze a quanti erano ancora impreparati a comprenderle?
Marina Vigano’ Eccomi! Ecco il mio contributo: trama che spazia in varie epoche. molto interessanti le ambientazioni, sopratutto a Firenze in centro e m’è venuta voglia di andar a cercar certe descrizioni di Palazzo Vecchio e anche di altri luoghi.
Antonia Er Credo che questo sia un libro molto particolare, in cui convivono atmosfere dark, uno sfondo storico e una vena esoterica. Mi sono piaciute molto le opere d’arte e il modo in cui si incastrano nella storia, m
i sarebbe piaciuto però un maggiore approfondimento sui personaggi, di cui in realtà si conosce poco. Probabilmente la mia scarsa conoscenza degli studi alchemici non mi ha permesso di comprendere pienamente questo romanzo.
Fabiola Màdaro Eccomi! Ci ho messo troppo tempo a leggere questo libro, seppur piccolo, per impegni improrogabili e ho spesso perso il filo. Alcune volte, all’inizio dei capitoli, non riuscivo a capire o ricordare chi fosse il protagonista dell’azione e dovevo tornare indietro, ma sinceramente credo che la colpa sia per via del troppo tempo passato tra la lettura di un capitolo e l’altro.
È stata comunque, per quanto mi è stato possibile, una lettura scorrevole. I riferimenti e le descrizioni delle opere d’arte davvero molto piacevoli.
Non ho avvertito tutto questo Horror di cui ho letto nei primi commenti (sinceramente sono abituata a ben altro ). C’è sicuramente un po’ di fantasy, ma non eccessivo, dato che a me non piace molto ma non mi ha infastidito.
L’ambientazione iniziale nella Firenze del ‘500 e i salti temporali mi hanno intrigato e spesso avrei voluto avere più tempo per leggere ancora un capitolo.
Purtroppo, per come l’ho dovuto leggere , mi sono un po’ persa, ma lo stile dell’autrice mi ha convinto e spero di leggere presto altri suoi lavori.
Ancora grazie a tutti! Vi lasciamo il link d’acquisto: L’Archivio degli Dei