Trama
Genova, ottobre 1915. Ciarán, direttore d’orchestra irlandese, e Gabriele, oscuro professore di Conservatorio, si conoscono per caso in occasione di un concerto. Non potrebbero essere più diversi: Ciarán è un uomo di bell’aspetto, sicuro di sé e orgoglioso del proprio successo; Gabriele, invece, è introverso e senza apparenti attrattive. Il primo s’accontenta di gustare con l’amante i piaceri di una relazione senza sentimento; l’altro si è appena sposato con una fanciulla tutta virtù. Eppure, un’insolita, straordinaria intesa musicale per una sera li rende amici. Ciarán vorrebbe portare Gabriele con sé in tournée ma gli eventi che sconvolgono l’Europa li separeranno per sempre.
Recensione a cura di Maria Marques
Due i temi conduttori del romanzo, che s’intrecciano, si avviluppano e trascinano il lettore in uno strano duetto: la musica e la guerra. Due uomini, due protagonisti che sono uno il contrario dell’altro, che s’incontrano in una bizzarra circostanza e, poiché entrambi legati al mondo della musica, uno violoncellista e l’altro direttore d’orchestra di fama mondiale, legano in modo impalpabile le loro esistenze. Un legame, certamente non di amicizia, non ne hanno né il tempo né le affinità per crearlo, ma sicuramente di rispetto reciproco e di ammirazione, dove il cinismo di uno sfuma nella riservatezza dell’altro.
Il tempo di un concerto, la vita, le scelte personali li divideranno per sempre lasciando però un filo tenue, e sarà questo, un inspiegabile legame che farà si che uno dei due scriva all’altro raccomandandogli di aiutare la giovane moglie.
La guerra, la prima guerra mondiale spezzerà prematuramente la vita di uno dei due e la rivolta di Pasqua a Dublino nel 1916, segnerà in modo indelebile l’altro.
Grazie allo stile di Maura Maffei ci addentriamo nell’animo di un uomo che “Stimava se stesso un nulla. E in verità ne era più sollevato che afflitto.”. Un uomo che sceglie di seguire fino in fondo i suoi ideali, di lasciare la giovane moglie in nome di un amor patrio che supera non solo quello coniugale ma anche quello per la musica, poiché gli è offerta una via che potrebbe portarlo sui più famosi palcoscenici del mondo.
Ciarán è al contrario ben conscio delle sue capacità sino a sconfinare nell’orgoglio smisurato: “La guerra?…E che me ne importa?Io voglio il suo talento per me, perché non mi è mai capitato di dirigere un solista così straordinario…Ma non capisce?Io metto il mondo ai suoi piedi, le celebrità,la ricchezza, e lei ha il coraggio di dirmi di no?”
Grazie a queste frasi, l’autrice riesce a porre il lettore immediatamente a contatto con l’io più nascosto dei protagonisti, evidenziando l’orgoglio dell’irlandese e l’apparente senso d’inferiorità dell’italiano, ma sarà poi effettivamente così? Non si tratterà piuttosto per uno di estremo equilibrio, di scelte fatte consapevolmente, di certezza di obiettivi da raggiungere e per l’altro, falsa sicurezza di sé e anticonformismo, solo per un estremo rifiuto infantile di accettare la presenza di un patrigno che lo ama come un figlio?
Ciarán è un uomo che aveva tutto il desiderabile e lo perde in modo drammatico,quasi assurdo per una persona che si sarebbe sempre ben guardata dal farsi coinvolgere in qualcosa di più grande di lui, meno che mai, in una improbabile causa patriottica. L’incidente che lo colpisce, lo fa sprofondare in un’esistenza di tristezza e malattia, di chiusura in se stesso, di egoismo e immobilismo senza via di uscita. Dolore e solitudine accompagnano le sue giornate, in cui il ricordo dei trionfi e del mondo sfavillante ma effimero in cui si crogiolava, acuiscono il suo senso d’impotenza e d’incapacità di accettare la nuova condizione di vita…sino a quando non si ricorderà di una lettera. Ecco quindi che due uomini, che si trovano entrambi in un baratro, sapranno tendersi la mano ,dare all’uno la speranza di non lasciare chi si ama senza un aiuto e all’altro una curiosità, un pensiero fisso cui aggrapparsi per tentare di ritrovare il proprio equilibrio e arrivare ad accettare una nuova prospettiva di vita.
Le scelte sono determinanti nella vita e come dice un Ciarán più introspettivo :”Ogni scelta, per quanto dettata dall’incoscienza della gioventù, si trascina appresso macigni di conseguenze”.
Ad abbracciare entrambi, una donna, Guerriera, di nome e di fatto, che non si è lasciata piegare dalle avversità che la vita le ha riservato e da cui si è risollevata, dedicandosi agli altri come infermiera.
Leggere Maura Maffei è come ascoltare musica e non è solo un modo di dire, ogni capitolo del romanzo riporta una citazione di un brano di musica classica. Il suo stile è perfetto, elegante senza mai diventare freddo, un racconto che trasporta il lettore in “piccole storie” che possono essere state vissute da chiunque,ma inserite in un contesto storico rigoroso in cui emerge la sua padronanza della storia e della cultura irlandese e della lingua gaelica. Tutti i personaggi hanno uno spessore rilevante e si svelano al lettore in modo sapiente senza mai scadere nella banalità, anche se s’intuisce l’evolversi della trama.
Maura Maffei è una persona affascinante da conoscere, non si ferma un istante nel raccontare il suo mondo, la sua Irlanda con un sorriso che conquista e le illumina gli occhi, ma, come i suoi libri è eccentrica ed eclettica quanto basta per sorprendere, quando si crede di aver capito…Un po’ come il vento. Vento che l’autrice intende come afflato divino, una speranza e un rifugio per chi crede.
Il vento, cui penso io, è quello impetuoso che spazza le coste della Liguria strappando foglie, trasformando le onde in spuma e strattonando i cappotti e che, in un istante, cambia intensità per trasformarsi in un refolo malandrino che fa alzare il viso, sorridendo alla vita. Quel vento che spazza le Alpi innevate dove giovani vite cadono in nome d’ideali, dove i dialetti dividono e uniscono i soldati nella paura della morte, smorzando i silenzi delle veglie e delle arrampicate, quel vento che spazza l’Irlanda portando speranze d’indipendenza, quel vento che continua a percorrere le contrade del mondo senza tregua, come una musica sommessa che racconta di coerenza, d’ideali, di paura, di speranza e amore: appunto la sinfonia del vento.
Copertina flessibile: 342 pagine
Editore: Parallelo45 Edizioni (30 giugno 2017)
Collana: Secondo millennio
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8885503055
ISBN-13: 978-8885503052
Link d’acquisto: La sinfonia del vento