A cura di Roberto Orsi
Vi piace viaggiare alla scoperta di antichi misteri?
Oggi il pullman storico di
TSD vi porta ad
Alatri, in provincia di
Frosinone!
Nel 1996 all’interno di una intercapedine nel chiostro di
San Francesco, in Piazza Regina Margherita, viene scoperto un apparato pittorico più unico che raro. Si tratta dell’immagine di un
Cristo Pantocratore all’interno di un labirinto formato da dodici cerchi concentrici neri e altrettanti bianchi.
L’affresco è posto sopra una fascia decorata con una teoria di fiori a sei petali neri iscritti all’interno di cerchi.
Il cristo si presenta barbuto, con folta capigliatura, il capo circondato da un’aureola con all’interno una croce. Indossa una tunica e un mantello dorato. Nella mano sinistra regge un libro all’altezza del cuore. Ma l’immagine forse più particolare e “toccante” riguarda la mano destra del cristo, protesa a stringerne un’altra che fuoriesce dal labirinto stesso.
Immaginate la sorpresa nel ritrovarsi di fronte a questo affresco su un muro parzialmente nascosto. Un’immagine che rappresenta un
unicum nel panorama artistico, non essendone mai state scoperte altre simili.
La posizione dell’affresco non ne ha reso semplice lo studio da parte degli esperti che solo dopo vari tentativi sono riusciti a riportare su carta l’immagine del labirinto con
all’interno il Cristo in Gloria.
E incredibilmente si sono resi conto che questo labirinto di Alatri corrisponde perfettamente con quello riprodotto sul pavimento della cattedrale di Chartres! La sovrapposizione delle due immagini è sostanzialmente perfetta!
Le uniche
differenze sono:
- la diversa figura al centro del labirinto, in quello di Alatri il Cristo Pantocratore mentre quello di Chartres ha la forma di una rosa esalobata, che si riferisce comunque a Nostro Signore
- Gli angoli del labirinto di Alatri sono a spigolo mentre in quello di Chartres hanno forma arrotondata
- Nel cerchio esterno il labirinto di Chartres presenta una specie di ghiera dentata
L’immagine del labirinto si ritrova in diverse chiese Cristiane e cattedrali gotiche dell’Europa Occidentale. Oltre al più famoso di Chartres, se ne possono trovare diversi in altre città francesi come
Sens, Reims, Poitiers e Bayeux; e senza oltrepassare il confine, lo ritroviamo anche in Italia, precisamente a
Lucca sulla facciata della cattedrale di San Martino.
Prima di provare a scoprire cosa lega questi labirinti sparsi in varie chiese d’Europa, vi lascio un quesito.
Questo genere di labirinti viene definito
“unicursale”: che cosa significa secondo voi?
Si tratta di labirinti che hanno
una sola entrata e un solo punto d’arrivo, al centro del labirinto stesso.
Lo scopo non è quindi quello di confondere chi lo percorre.
Non è possibile sbagliare strada, ma percorrere una volta sola i vari corridoi. È un percorso di iniziazione, in qualche modo rassicurante, in cui non può e non deve esistere la paura dell’ignoto perché quel che attende al suo termine è solamente Cristo, luce e verità.
In questo caso non è possibile per l’uomo scegliere liberamente. Non è come un labirinto classico con la possibilità di scegliere ad ogni bivio.
La strada è solo una e chi la percorre può solo proseguire verso la meta.
L’unica possibilità che si ha è quella di tornare indietro, abbandonare la via della salvezza e tornare nelle tenebre, verso il male.
Tornando ai legami tra questo particolare affresco ritrovato ad Alatri e gli altri più conosciuti come
Chartres e Lucca, una delle ipotesi avanzate dallo studioso
Giancarlo Pavat è che gli artefici siano i
Templari.
Alatri si trova lungo la Via Francigena del Sud, percorsa dai cavalieri e dai pellegrini i quali, una volta lasciata Roma, erano diretti ai porti d’imbarco del Sud Italia in direzione di
Gerusalemme.
Inoltre, da quest’articolo dello stesso Pavat (www.luoghimisteriosi.it):
La mia è un’ipotesi basata sul fatto che le decorazioni a corredo del labirinto, come i fiori a sei petali (chiamati appunto “Margherita Templare” o “Fiore della Vita“) e i “Tripli cerchi”, sono decorazioni tipiche impiegate dai Templari nelle loro costruzioni. In Italia e in Francia ce ne sono ancora moltissimi esempi. Inoltre, nell’ambiente del Labirinto di Alatri, le decorazioni sono particolarmente curate, precise, geometricamente perfette (per quanto riguarda labirinto e margherite templari) segno di un edificio importante e di una vera e propria scuola di decoratori all’opera e questo richiedeva anche molto denaro. I Templari questo denaro lo avevano. Inoltre va detto che queste decorazioni sono tipiche degli ossari cristiani di Gerusalemme del I secolo. Potrebbero essere stati proprio i Templari a volere tali decorazioni, in quanto portarono con loro da Gerusalemme, tra le altre cose, anche questo bagaglio culturale. Circa il significato della correlazione con Chartres, è necessario approfondire gli studi, ma è possibile che la committenza di entrambe le opere fosse appartenente ad un medesimo Ordine oppure che gli architetti che progettarono le due opere impiegassero le medesime conoscenze. Devo sottolineare che sebbene le cattedrali gotiche come Chartres non furono erette dai Templari, di certo la loro costruzione fu finanziata da quest’Ordine, e dunque le decorazioni interne (statue, mosaici, pavimenti ed affreschi) potrebbero essere state richieste proprio dai Templari; nello specifico il Labirinto e molti segnacoli di una conoscenza che all’epoca in Europa non esisteva. E’ ancora troppo presto per avere risposte certe. Quella dei Templari è certamente al momento soltanto una ipotesi, ma suffragata da buoni indizi“.
Di certo il nostro territorio, e non solo, è pieno di misteri ancora irrisolti, curiosità dal passato che alimentano le fantasie di studiosi e semplici appassionati come noi. Questo era il primo dei tanti che vi proporremo io e Sara Valentino nelle prossime settimane,
tenete sempre le valigie pronte perché è un viaggio destinato a non concludersi molto presto.
Fonte: www.luoghimisteriosi.it
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