Trama:
È sempre più radicata la tendenza a guardare al Cristo come a un essere diviso. Da una parte il cosiddetto Gesù storico, ossia l’uomo restituitoci dalle cronache del tempo, dall’altra il Gesù dei Vangeli, il figlio di Dio, la risposta incarnata alle profezie dell’Antico Testamento. E anche se oggi la maggior parte degli atei sono disposti ad ammettere la storicità di Cristo, il dettato evangelico viene considerato sempre più spesso il risultato di una tradizione orale impastata di folklore, un testo che non ripercorre fedelmente la vita e le opere del Nazareno, ma la trasfigura in insegnamenti allegorici, metafore e suggestioni. In questo suo nuovo polemico saggio, Socci ci dimostra che l’archeologia e la ricerca storica confermano la veridicità della narrazione evangelica, i particolari dell’esistenza terrena di Gesù e, soprattutto, la sua resurrezione.
Recensione a cura di Sara Valentino
Mi sono avvicinata a questo saggio con un misto tra attrazione e titubanza; nel primo caso lo si deve al fatto che, da sempre, sono irrimediabilmente attratta dalla storia di Gesù e alla perpetua ricerca di una “verità”, nel secondo invece mi era stato predetto che questo testo è di natura apologetica.
Naturalmente è vero che Socci è stato di parte, la realtà è che ha dovuto subire nel corso della stesura un dramma familiare non indifferente: la figlia ventiquattrenne entra in coma per arresto cardiaco a pochi giorni dalla Laurea. Io credo che qualunque sia la fede, l’importante è che rechi sollievo e che insegni il rispetto di un uomo verso un suo simile.
In questo caso è pur vero che i Cristiani nel corso della storia hanno le loro colpe. Senza entrare nel merito dei vari fatti storici, che comunque tutti noi conosciamo, essi sono stati perseguitati e hanno a loro volta perseguitato in nome di una religione.
“Ciò produrrà un cambiamento in positivo: le genti non si odieranno, non uccideranno nel nome della religione, ma si ameranno le une le altre, porteranno armonia, coltiveranno la pace e la comprensione in questa regione” Testamento spirituale di Shabbaz Bhatti
Socci ripercorre la storia del Cristianesimo dalle origini e ci porta al caldo della domus imperiale, duemila anni ai tempi di Nerone,quando intellettuali e cortigiani per compiacerlo, lui, il carnefice tiranno, inchiodavano alle croci e bruciavano vivi i cristiani. perchè? Perchè li accusarono di cannibalismo, questo spiega perchè i romani tollerarono tutte le sette religiose, ma perseguitarono i Cristiani.
Proseguendo nella linea del tempo ci troviamo nel periodo illuministico, a un Voltaire rivoluzionario viene attribuita questa frase”Sono stanco di sentir ripetere che dodici uomini sono stati sufficienti per imporre il cristianesimo; ho voglia di dimostrare che uno solo basta per distruggerlo”
Per contro invece Rousseau diceva questo:
“Cominciarono le persecuzioni che non fecero altro, però, che accelerare il progresso di questa nuova religione che essi volevano soffocare. Tutti i cristiani correvano verso il martirio, tutti i popoli correvano verso il battesimo”
Ed è qui che l’autore si fa una domanda interessante, me la sono posta anche io: esiste un altro movimento storico e religioso che, pur contestato ferocemente, ha resistito senza estinguersi, come il Cristianesimo?
Naturalmente tutto è giunto sino a noi per via dei testimoni oculari, ovverosia gli evangelisti, possiamo considerarli degli storici del tempo?
Una delle considerazioni che Socci fa, per rendere credibili i Vangeli, è quella che racchiude il tempo della resurrezione di Gesù; egli è apparso vivo a delle donne e questo poteva essere un fatto sconveniente dal momento che a quei tempi non erano ammesse nemmeno come testimoni in tribunale.
La documentazione storica di quei tempi è andata distrutta perlopiù: si pensi a Giuseppe Flavio e Filone d’Alessandria, i loro libri non vengono mai citati, come se non fossero mai esistiti (l’autore cita Barbara Frale come studiosa di questo specifico caso). Sembrerebbe quindi strano che i documenti storici su Gesù siano giunti sino a noi, ma in questo caso no. Pare che non vengano applicati i canoni della storiografia perchè vengono considerate “voci della fede dei primi credenti”.
Un ultimo punto dedicato ai documenti scomparsi è doveroso da citare in quanto pare che le distruzioni a opera di Vespasiano abbiano incluso, dice sempre la Frale, anche i documenti pubblici riguardanti la condanna di Gesù di Nazaret.
Non mancano nelle pagine scritte da Socci riferimenti ai miracoli che sono avvenuti o sono stati raccontati nel corso dei secoli, le apparizioni trovano anch’esse spazio in questo testo.
Una nota di merito è indubbiamente la capacità dell’autore di trattare un argomento così spinoso con un linguaggio accurato e forbito, ma comprensibile; indubbiamente la sua preparazione è considerevole se pensiamo alle centinaia di fonti a cui fa riferimento.
E’ anche chiaramente un testo polemico e di parte, ma questo è già stato detto dall’inizio.
Io credo che offra la possibilità di approfondire diversi aspetti e che non porti in alcun modo, al termine della lettura, ad abbracciare una fede se non lo si vuole; ho apprezzato molto anche l’analisi della lingua utilizzata per i Vangeli e lo studio degli anni in cui è stata verosimilmente scritta l’Apocalisse di San Giovanni.
Non mi voglio dilungare oltre, ci sarebbe davvero troppo ancora da dire, ma voglio lasciare a voi il compito di scoprirlo.
Vi lascio un piccolo grande enigma che è il SATOR. Che cos’è? Di che si tratta? una preghiera? un amuleto? come può trovarsi in un graffito di Pompei?
Copertina flessibile: 442 pagine
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (4 aprile 2012)
Collana: Saggi
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8817055875
ISBN-13: 978-8817055871
Link d’acquisto: La guerra contro Gesù