Nel mese di Aprile, con il gruppo facebook di Thriller Storici e Dintorni, abbiamo avuto il piacere di leggere dell’ultimo romanzo di Vincenzo Cortese:”Brusacristi-L’eredità del lupo”.
Questo romanzo ci rende particolarmente orgogliosi in quanto l’idea è nata proprio da un post di Silvia Gambi sul nostro gruppo; indubbiamente è un grandissimo privilegio poter essere protagonisti di un libro e l’autore ce l’ha permesso rendendo molti di noi avatar della storia che andava narrando.
Vi lasciamo la trama e di seguito i commenti raccolti durante la lettura condivisa, un grazie particolare a tutti coloro che hanno attivamente partecipato.
Trama
Anno del Signore 1253. Dopo la strage di Montsegùr, la comunità dei catari d’Occitania è costretta a una “diaspora” che conduce molti dei sopravvissuti, condannati dalla Chiesa di Roma come eretici, a lasciare la Francia e cercare rifugio in Italia. In questo romanzo narro in particolare dei catari di Concoretio, le cui vicende trovarono un triste epilogo a Verona sotto l’egemonia di Mastino I della Scala.
A distanza di secoli da questi eventi, Valentina Colombo, una giovane semiologa, riprende la ricerca interrotta dal defunto professor Benjamin Sartre intorno alla bibbia catara di Guillaume de Lavaur, un libro le cui tracce si persero nel XIII secolo. Verranno riportati all’attualità gli echi di un antico patto.
Maria Marques Un thriller storico gradevole. Confesso che la lettura è iniziata con una particolare attenzione agli avatar:ero incuriosita di conoscere il filo che legava alcuni personaggi ad alcuni membri di Tsd,ma, dopo le prime pagine , ho abbandonato questa curiosità e mi sono lasciata trasportare dalla trama in equilibrio da tra i nostri giorni ed il passato. Per la prima metà del libro,ho trovato più attraente e coinvolgente la trama ed i personaggi che si muovono nel nostro tempo,nella seconda metà il gioco si è invertito. L’autore ha creato alcuni personaggi interessanti, che colpiscono sia per l’intelligenza versatile, sia per il vissuto,per il rigore morale che li accompagna nel corso di tutto il romanzo sino al delinearsi dei loro destini,riuscendo a farlo senza appesantire la trama con introspezioni psicologiche,ma svelando poco per volta le varie storie.
Dal punto di vista storico, per me digiuna delle persecuzioni religiose contro i catari in Italia, è stata una storia nella storia, che mi ha lasciato spunti di ricerca e riflessione. Refusi a parte, che credo si possano correggere , ho trovato alcuni passaggi un po’ dilatati e che forse appesantiscono la trama. Comunque un romanzo gradevole, di cui ho apprezzato in particolar modo il messaggio che lascia il personaggio di Sara di nessuna invidia nonostante tutte le traversie della sua esistenza e di pace.
Eliana Corrado Difficile dare un parere su questo libro. Parere che è esattamente spezzato in due.
L’ho trovato estremamente lento fin quasi alla metà: troppi fatti, troppi particolari, troppe descrizioni, che purtroppo appesantiscono e rallentano la lettura, senza aggiungere granché. A mio avviso anche troppi personaggi cui l’aver dato un nome ben preciso ha forse contribuito a creare un po’ di confusione.
La storia stenta a decollare, salvo poi trovare verso la metà un suo ritmo e una sua giusta dimensione, sia nelle parti storiche che in quelle contemporanee.
Ho molto apprezzato alcuni capitoli (soprattutto della parte storica) per la delicatezza di alcune descrizioni e nella narrazione di alcuni sentimenti, così come ho altresì apprezzato la crudezza vivida di altre parti, con una scrittura molto cinematografica, quasi dal farti sentire odori, e vedere le situazioni in maniera realistica. I personaggi non mi sono piaciuti tutti: molto buoni quello di Sara, di Lupus, del Praeceptor e di Malamorte per quanto concerne la parte storica, mentre, confesso, non mi è per niente piaciuto quello di Valentina che ho trovato troppo disequilibrata, forse anche un po’ insulsa, scialba, mentre quello di Nicolò mi ha lasciata del tutto indifferente.
Ciò che mi ha, però, del tutto stranita è il finale (della parte contemporanea): non ho ben compreso – e forse non la condivido – una particolare scelta fatta dall’autore di contestualizzare il “contemporaneo” in un tempo che non c’è, cosa che si evince da un particolare personaggio citato. E me ne sono chiesta il perché.
Di sicuro, di questo libro, ho preferito molto di più la parte storica che, a mio avviso, trovo più congeniale all’autore.
È indubbio che i molti errori e refusi di scrittura inficiano non poco la lettura e pesano parecchio sul gradimento finale.
Direi che una buona e accurata revisione linguistica, nonché forse una buona sfoltita alle pagine, avrebbero reso (renderebbero?) questo libro un buon libro.
Sara Valentino Questo romanzo l’ho visto un pochino crescere nel corso degli ultimi anni,non vedevo l’ora di leggere la storia che Vincenzo Cortese, prendendo uno spunto dal nostro gruppo, ha sapientemente ricamato.
Indubbiamente essere l’avatar di un romanzo, per giunta storico, per me, amante della storia, è stato un privilegio ineguagliabile.
Il mio personaggio, Sara Dubois, l’ho amato tantissimo, una ragazzina che ha visto il dolore negli occhi, che lo ha sentito nelle membra, eppure è divenuta una donna, una “perfetta” con una dignità e la forza interiore impareggiabile.
Perdonate il mio dilungarmi su di lei.
Il romanzo si dipana su due piani temporali differenti, inizialmente sembra quasi siano due storie a se’ stanti e ne ho preferito la parte storica.
Successivamente, dopo la metà, ho apprezzato il connubio tra le due parti che ho visto essere tasselli di un ingranaggio quasi perfetto.
Devo dire che i refusi e alcuni errori, unitamente alla poca suspense e forse il dilungarsi troppo in alcune descrizioni, oltre che il numero dei personaggi da seguire hanno reso la prima metà del romanzo piuttosto lenta.
La seconda parte è stata un susseguirsi di colpi di scena e devo rendere a Vincenzo Cortese il merito, non scontato, per le descrizioni vivide, a volte poetiche, che hanno reso alcune scene così intense da emozionarmi, da farmi rabbrividire.
La trama è decisamente interessante, credo che snellito e corretto possa essere un ottimo romanzo
Noelia Costa Solitamente in un libro storico , apprezzo di più le vicende passate. Ma in questo libro mi è piaciuta la parte dei giorni nostri. Il modo in cui i due protagonisti , hanno cercato di risolvere i vari “indovinelli”, le loro ricerche e anche il feeling che si è venuto a instaurare tra di loro.
Sono riuscita a non perdermi tra i vari personaggi, grazie allo schemino iniziale, anzi devo ringraziare chi ha creato la versione stampabile!
Non sapevo che l’Italia fosse stata rifugio di popolazioni Catare, il bello di queste letture condivise è anche che non si smette mai di imparare.
In conclusione posso dire che è stata una lettura piacevole, abbastanza scorrevole, anche se ho notato qualche piccolo refuso, tutto sommato posso dare un giudizio positivo.
Roberto Salsi Una lettura gradevole che ho apprezzato soprattutto per il tema trattato: i Catari in Italia e relative persecuzioni. Si evince la ricerca storica che c’è dietro questo romanzo dalle descrizioni di luoghi , situazioni e personaggi. Ben delineati i protagonisti storici, più fumosi quelli contemporanei, a parte Daverio che fin da subito si caratterizza. La “pochezza ” dei personaggi attuali è parzialmente compensata dalla trama che non cede mai, anzi stupisce piacevolmente sul finale. Come detto da altri lettori ci sarebbe bisogno di un editing per errori e refusi e di uno sfoltimemto di nomi, soprannomi e personaggi che , soprattutto all’inizio, creano molta confusione. Complessivamente un buon romanzo
Roberto Orsi Una buona idea. Nonostante si siano trattati dei temi già “noti”, a Vincenzo Cortese va dato atto di averli proposti al lettore da un punto di vista innovativo (almeno per me). Sui catari si è scritto molto ma non tanto sulla loro presenza in Italia dopo la strage di Montsegur. Ci siamo abituati ormai alla narrazione su due profili temporali con gli enigmi storici del passato che vengono svelati in una caccia al tesoro dei giorni nostri sulle orme di Dan Brown come stile narrativo. Rispetto all’autore americano si nota però una grande ricerca storica alle spalle e una buona documentazione. Forse ci sono un po’ troppi personaggi e molti avvenimenti che rischiano di far perdere il “filo” al lettore. Un po’ troppi refusi come già fatto notare durante la lettura (già modificati nella nuova edizione) e qualche imprecisione storica non intaccano la buona idea avuta ma lasciano un po’ di amaro in bocca per un libro che ho atteso tanto in questo ultimo anno essendo nato da un’idea sul nostro gruppo Thriller Storici e Dintorni. Grazie all’autore per avermi fatto vivere nei panni di un cavaliere templare molto interessante.
Manuela Moschin Ho partecipato con molto interesse a questa lettura condivisa soprattutto per l’originalità della sua creazione, per l’ambientazione storica e per il tema sviluppato relativo ai Catari del quale ero impreparata. Ricco di intrighi e misteri, nel corso della lettura ho apprezzato i tanti argomenti trattati relativi alla storia e alla storia dell’arte, frutto di un accurato studio e ricerca. I salti temporali presenti tra un capitolo e l’alto rendono la lettura più gradevole e coinvolgente. La storia è avvincente e i personaggi ottimamente caratterizzati, anche se, come già è stato osservato, ho avuto un po’ di difficoltà a seguire la trama per l’abbondanza di essi. Alcuni capitoli si dilungano nelle descrizioni, anch’io consiglierei una sfoltita alle pagine. La “lettura condivisa” è un’ottima idea utile al lettore e all’autore tra i quali avviene uno scambio di informazioni ed osservazioni molto interessanti. Nel complesso l’ho apprezzato, è un buon romanzo.
Stefania Scaramucci Ho avuto un po’ di difficoltà iniziale, ad orientarmi tra i vari personaggi , ma poi (elenco alla mano ), sono riuscita ad individuarli più facilmente, ed é stato divertente scoprire i vari avatar del gruppo . Ho trovato molto interessante, la parte ambientata nel passato, che mi ha permesso di scoprire tante cose che non sapevo sui Catari, e le loro vicende italiane; mi sono emozionata , rivivendo le loro storie, soprattutto pensando a quanta sofferenza e dolore devono aver patito . La parte contemporanea, mi è piaciuta soprattutto da quando è entrata in scena la mappa, e da lì mi sono ritrovata coinvolta insieme a Nico e Valentina nelle loro affascinanti ricerche .
Bella la trama in generale , che ruota intorno ad un sogno un po’ utopistico, ma in fondo è anche questo il bello della lettura, immaginare che tutto può accadere, persino riuscire a rendere migliore questo nostro strano mondo
Marina Viganò E’ stata un’esperienza interessante far parte di un libro prestando il nome a uno dei personaggi (che è stato troppo ganzo) lettura interessante anche se non mi è stato molto chiaro i vari passaggi temporali e poi ho trovato degli errori di battitura. E, infine, è sempre un piacere leggere libri ambientati a Milano (ma anche in altre parti d’Italia)
Fabiana Farina Ho trovato la lettura di questo romanzo molto interessante soprattutto la parte storica. Leggere subito dall’inizio le località e i fatti successi, così vicini a dove abito, mi ha commossa, anche se parte della storia la conoscevo o almeno ne ero venuta grosso modo a conoscenza durante il giubileo visto che il seminario che si trova a Seveso e che è intitolato a san Pietro martire fu porta Santa. Ho trovato l’idea degli avatar fantastica anche se poco dopo ho abbandonato il confronto perché era troppo dispersivo. Un po’ come tutti penso che una ricontrollata alla stesura andava fatta perché è un peccato che abbia queste piccole mancanze,è un romanzo che vale.
La parte contemporanea non mi ha convinto più di tanto, ho trovato situazioni e personaggi come buttati lì dal nulla.
La fine mi ha lasciata perplessa e l’ho trovata frettolosa e, a mio modesto parere, un po’ sdolcinata.
Comunque considero questo libro un’ottima lettura.
Giancarla Erba Mi è piaciuto. Un libro decisamente con molto phatos, dato in parte dal connubio antico-moderno e certamente in parte per il fatto che molti di noi avessero un ruolo nella storia, cosa che ha dato alla lettura una connotazione ancor più entusiasmante. Come hanno già detto altri, sicuramente sfoltirei (anche se tra la prima e la seconda lettura ho già notato una differenza) alcune descrizioni che troppo si dilungano senza nulla aggiungere alla storia e c’è sicuramente da dare una bella revisionata; ma ne vale certamente la pena. I personaggi sono ben delineati anche se mi trovo d’accordo con Eliana…avrei dato più sprint ai due protagonisti moderni, entrambi con storie alle spalle che potevano essere meglio utilizzate per connotare i personaggi. La parte antica è davvero affascinante e ben sviluppata e quando si interseca definitivamente con la ricerca moderna, la storia ha decisamente un decollo verticale. Complimenti a Vincenzo che ha affrontato fatti storici terribili e affascinanti con precisione storica (a parte qualche piccolo refuso) e davvero tanta passione.
Federica Bertini Anch’io ho iniziato a leggere incuriosita dal mio personaggio/avatar, quasi una comparsa la mia poliziotta. Appare all’inizio e alla fine come per chiudere un cerchio ma, sia nell’incipit sia all’epilogo, mi ha dato soddisfazione. Volevo ringraziare Vincenzo per avermi dato questa emozione. Non è da tutti avere un personaggio dedicato in un libro.
Ho notato la differenza di stile tra la parte moderna e quella storica. All’inizio è stato come leggere due libri diversi che a metà lettura hanno iniziato ad intrecciarsi fino alle rivelazioni dei capitoli finali. Anche il ritmo è cresciuto via via.
Ho notato molti refusi all’inizio, poi la narrazione è diventata più scorrevole dopo l’aggiornamento di Amazon.
Forse un po’ troppo lungo e difficile da seguire per il numero di personaggi (anche a causa dei miei impegni scolastici).
Tra tutti ho amato molto quello di Pietro Porro che, poverino, ne ha passate di cotte e di crude prima di trovare la sua pace.
Monia Tomei Grazie Vincenzo Cortese per avermi presentato i catari non conoscevo molto di loro purtroppo il tema dell estremismo religioso è ancora un tema ricorrente il tribunale dell inquisizione ha altre forme . Sara mi è rimasta nel cuore così come ho apprezzato la storia di Nicolò ed il tema del razzismo celato dietro di lui. Purtroppo x il mio modo di leggere troppi personaggi ed a volte mi sono un po’ persa ma ho amato alcuni passi del libro veramente intensi. Se dovessi anche questa volta paragonarlo ad un colore sarebbe il NERO come le torture le stragi il fumo del rogo il colore della pelle di Nicolò la corruzione e la malvagità della Chiesa a quei tempi e la morte di un’ anima nobile come quella di Sara. Complimenti
Viperetta Verde La lettura di questo libro mi ha spinto ad approfondire l’argomento “catari” facendomi scoprire una storia dimenticata. Non sapevo che alcune tombe di papi fossero segrete o andate smarrite. Alcuni passi mi hanno fatto riflettere, altri addirittura sorridere. Leggendo i risvolti psicologici di alcuni personaggi, mi sarebbe piaciuta una caratterizzazione più approfondita.
Sara Quiriconi Eccomi.. Questo mese purtroppo non ho ancora finito la lettura anche se non mi manca molto. Il libro mi sta piacendo anche se come già scritto da altri sto trovando diversi refusi, errori che rendono la lettura più difficoltosa. Sfoltirei alcune descrizioni che mi pare allontanino troppo dall’argomento principale. Mi piacciono molto i Catari e mi piace leggere la loro storia e cercare di approfondirla. Mi sono piaciute alcune descrizioni, anche se molto lunghe, quando ha parlato di Sara e sua madre e così anche quando su sofferma su Roberto da Caravaggio. Alcuni personaggi li trovo ben delineati e mi sono rimasti rimasti simpatici come anche alcune comparse tipo Eliana e Marina. Rimango in attesa x l’incontro col mio personaggio, sono proprio curiosa di incontrarlo viste le particolari descrizioni che mi ha fatto Vincenzo. Prenderò il libro cartaceo per poter sfogliare le pagine di questa avventura vissuta anche un po in prima persona
Patty Bra Libro diviso tra presente e passato e ammetto ho apprezzato molto la parte contemporanea, appassionandomi alla ricerca di Valentina e Nicolò. La parte storica ha troppi personaggi e confesso mi sono persa, non sono riuscita a visualizzarli, tranne Sara. La lettura comunque è piacevole, anche se in alcuni punti l’ho trovata lenta. Bella l’idea degli avatar, anche se non sono stata a focalizzarmi su quello.
Giorgia Anella Ho avuto due problemi che mi hanno perseguitata nella lettura: quello di aver letto Xerion e il fatto di non amare l’argomento catari e templari. Nomino Xerion perché i salti temporali e la coppia contemporanea uomo/donna alla scoperta di indizi ecc. me lo hanno ricordato, solo che per me non c’è paragone: Xerion vince a gamba tesa. Faccio male a paragonarli, ma è più forte di me, non riesco. Come già detto in precedenza ho faticato e pensato più volte di mollare, ma comunque mi rendevo conto di quanto ci fosse in questo romanzo, nel senso che Vincenzo è pazzesco, estremamente dotato, ha una vasta cultura e costruisce delle storie complesse con particolari da lasciare a bocca aperta. La parte storica mi ha messo più a dura prova: ricca di personaggi, eventi e spesso l’ho trovata confusionaria, facendomi perdere il filo e quindi interesse, ma ci sono stati un paio di punti con descrizioni così vivide da farmi star male, un esempio, la fine del personaggio di Roberto. La parte contemporanea invece era decisamente più trainante, molto serrata, con colpi di scena e l’ho preferita, anche se spesso Nico e Valentina mi davano urto, troppo perfetti, troppo geniali.
Nel complesso un buon romanzo, che personalmente io però non rileggerei, ma Vincenzo mi piace molto e quando uscirà il suo prossimo romanzo, mi troverà di nuovo in prima fila per leggerlo.
Alessandra Ottaviano Superata la mia personale difficoltà a districarmi tra i numerosi personaggi presenti nel romanzo, la storia mi ha catturata, risultando molto scorrevole soprattutto nella parte contemporanea. Ho apprezzato molto le disquisizioni storiche tra Nicolò e Valentina, sono state infinitamente stimolanti. Ho provato molta empatia per il vigile del fuoco che, mosso da una passione per la conoscenza, da autodidatta si è costruito una sua personale formazione e si lascia animare da questo sacro fuoco per il sapere, superando i suoi limiti e prestandosi alla ricerca fatta da Vale, seguendo i vari indizi. L’autore ha sapientemente congegnato una trama accattivante. Interessante è la ricerca intrapresa dai due e altrettanto affascinante la storia della strage dei Catari (anche se ha un ritmo più lento).
Una storia che ci riguarda da vicino visto che è stata, anche, compiuta proprio qui in Italia.
Il rogo di Verona l’ho scoperto in questo libro che si è prestato a tantissimi spunti di approfondimento.
Unico neo, una miriade di refusi che vanno corretti.
Silvia Gambi Preferivo terminare la seconda lettura, ma scriverò ugualmente il mio pensiero.
Prima di tutto devo confessare la mia felicità per aver propiziato tramite un semplice post la nascita di un libro che, oltre all’indubbia bravura di Vincenzo Cortese, sembra essere un libro voluto da tutta TSD.
Bella e tragica la storia raccontata dei Catari e interessante il passaggio dalla storia medievale a quella attuale. Non trovo niente di strano che il mondo attuale sia raccontato in maniera fantasiosa, ( ma non troppo…). Il crudele mondo medievale: eresie, roghi, assassinii, intrighi e’ molto diverso dal nostro, ma con sistemi diversi e con tecniche diverse la cattiveria umana e’, purtroppo, rimasta intatta! E’ un po’ questo il parallelismo che valeva mettere in luce l’autore nelle scene dell’attentato?
Nel mio lavoro di guida turistica a Sirmione ho parlato spesso dei Catari raccontando in breve la loro storia e penso che d’ora in avanti amplierò il discorso. Leggendo il libro ho apprezzato molto le descrizioni delle atmosfere lacustri che si respirano davvero in quei luoghi.
Ho apprezzato l’intreccio delle vicende storiche, così come ho apprezzato la naturalezza e la simpatia di Nico. Sara e Valentina pur vivendo in epoche lontane fra loro sono accomunate da due vite molto difficili, la prima vittima di un destino tragico, ma sempre amata fino alla fine; la seconda invece fortunata nel finale, ma vittima di una vita priva di affetti.
Bravo Vincenzo!
La Badessa di Sirmione
Mariagrazia Dicarlo Sono arrivata al 60% inizialmente non riuscivo ad entrare nella storia… sarà per i molti personaggi o per i refusi ed errori… ma poi pian piano ha incominciato la storia ha iniziato a prendermi… complice anche il fatto che alcuni personaggi sono abbinati ad membri del gruppo… quindi durante la lettura ho potuto dare un volto ai personaggi… ma non solo, anche dei catari ne sapevi poco e ho potuto approfondire… divisa da presente e e passato… del presente ho apprezzato la scorrevolezza e i discorsi tra Nicolò e Valentina, tra cui mi ha appassionato anche la storia, … per il passato, come ho detto prima, ogni tanto mi confondevo con i personaggi… però molto dettagliato…
Però tutto sommato una buona lettura che porterò a termine con piacere….
Fabiola Màdaro Inutile dire che leggere un libro sapendo di esserne parte è un’emozione unica!
Detto ciò, ho trovato questo romanzo decisamente gradevole. Sin dall’inizio mi sono sentita pienamente coinvolta dalle vicende, sia del passato che contemporanee, ma anche dalla ricerca dei vari avatar. Ci sono stati dei punti che ho trovato un po’ lenti o comunque “lunghi”, ma sono stati minori rispetto a quelli che mi hanno messo voglia e curiosità di continuare. Gli ultimi capitoli, poi: un continuo crescendo che non mi ha dato scelta! Dovevo continuare fino alla fine, anche se era notte fonda! Grazie Vincenzo Cortese per aver scritto una storia che ci ha resi protagonisti!!!
Alice Croce Ortega Per me è molto difficile formulare un’opinione su questo romanzo non avendo potuto leggere la versione revisionata, non sono riuscita in nessun modo ad aggiornarla, misteri di Amazon. Comunque quello che posso dire è che ho trovato l’intreccio molto interessante, sinceramente non mi è sembrato che ci fossero dettagli superflui o lungaggini, semplicemente ho trovato la lettura faticosa credo per via dei refusi ed errorini vari di cui si è già detto. Forse per lo stesso motivo manca un po’ di verve, credo che in un libro di questo tipo la chiarezza sia molto importante, altrimenti in effetti si perde un po’ il ritmo e di conseguenza i colpi di scena ecc. Concludendo, credo che forse l’ansia di presentare questo lavoro al gruppo e forse anche la fretta abbiano giocato a sfavore, in quanto l’altro libro che ho letto di questo autore non presentava se non qualche minimissima incertezza, tenendo conto anche dei refusi, beninteso, davvero quasi nulla. Volevo anche sottolineare il grande lavoro di documentazione sia linguistica che storiografica, che spero nell’edizione definitiva possa essere finalmente valorizzato come merita!
Grazie a tutti per aver partecipato.
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 1739 KB
Lunghezza stampa: 551
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B079SBXZZN
Link d’acquisto: Brusacristi-L’eredità del lupo