Petra la capitale Nabatea
A cura di Sara Valentino
Petra, la capitale Nabatea, è un luogo molto particolare si tratta di una piccola valle racchiusa tra alte montagne; la sua, una posizione strategica per i tempi del suo splendore, giacchè le rocce di arenaria la nascondevano agli occhi di eventuali nemici.
Petra è stata battezzata così dai Romani (roccia),i Nabatei la chiamavano Rqm il cui significato è “giochi di colore”, naturalmente si riferivano ai colori splendidi della pietra arenaria che vengono maggiormente alla luce con l’erosione di acqua e vento.
Non posso esimermi dal ricordare un episodio storico che riguarda i miei amati Egizi e questa meravigliosa città: l’arrivo di Marco Antonio in Egitto e il suo incontro con Cleopatra colpì la Nabatea che vide passare dei suoi territori sotto il controllo Egizio. Nel 106 d.c. l’imperatore Traiano decretò la fine della sua esistenza come regno trasformandola nella provincia romana d’Arabia Petrea, questo causò il suo inevitabile declino.
La strada che porta a Petra è un passaggio stretto incassato tra altissime pareti di arenaria e sbocca proprio davanti al maestoso tempio di Al-Khazneh, il cui nome completo “Al-Khazneh Farun” significa “il tesoro del faraone”; la leggenda dice che un mitico, potente faraone con poteri magici lo costruì per nascondere le sue ricchezze, così che nessuno avrebbe mai potuto sottrargliele.
La sua particolarità sta nel fatto che è interamente scolpito nella roccia a rilievo. A vigilare su questo meraviglioso tempio vi sono i Dioscuri; ai due lati della facciata stanno queste due figure maschili, Castore e Polluce i figli divini di Zeus, uno mortale e uno immortale.Li ricordiamo come i protettori di chi viaggia per terra e per mare e accompagnatori dei morti verso l’aldilà.
Nella parte superiore, invece, vi sono nove figure in rilievo, sei delle quali, dalle ricostruzioni, pare siano amazzoni,guerriere a protezione del tempio.
Non si sa per certo quale fosse la funzione di questo monumento, non assomiglia a nessun altra tomba di Petra, potrebbe essere una tomba vuota, un monumento funerario in onore di qualche figura importante del tempo.
La tomba degli obelischi e il triclinio di Bab al -Siq fanno parte di un unico complesso funerario. La caratteristica principale di questo monumento è che la facciata si trova ad essere stata scolpita interamente nella roccia con una particolarità: la forma ricorda quella degli obelischi Egizi.
In realtà pare si tratti di “nefesh” (rappresentazioni simboliche di defunti).
Alla base della tomba degli obelischi si trova Bab al -Siq, un triclinio rupestre dalla facciata decorata il cui nome significa ” porta della gola”.
Sul versante della collina di Zibb’Attuf di fronte alla grande montagna che chiude Petra da est, troviamo il teatro principale che si distingue da un altro di dimensioni più contenute e costruito anche successivamente.
Le dimensioni sono imponenti, si pensa che potesse contenere fino a 10000 spettatori, la costruzione segue lo schema trattato da Vitruvio nel suo De architectura, la forma è semicircolare completamente scolpita nella roccia e conta 45 file di sedute, divise in tre settori atti a permettere una distribuzione degli spettatori in maniera comoda e rapida, probabilmente anche divisi per rango, si sa che vi erano palchi riservati e sedili d’onore.
Il terremoto del 363 d.c.distrusse una parte del teatro, quella della scena, motivo per cui non è facile ricostruire la sua conformazione originale.
Una particolarità va sottolineata, sopra la fila più alta delle sedute, è stata intagliata una strada verticale distruggendo così una parte di sepolture preesistenti e dando l’impressione che le camere funerarie aperte potessero avere accesso come spettatori allo spettacolo.
La tomba del palazzo, fa parte del complesso di tombe reali. E’ scavata ai piedi del pendio della montagna di al-Kubtha, si distingue dalle altre per le sue dimensioni imponenti.
Il nome: Palazzo le fu attribuito dagli studiosi del XIX secolo in quanto sembra ricordare i palazzi di epoca ellenistica.
E’ stata paragonata alla Domus Aurea dell’imperatore Nerone, rimane però evidente che tutte le decorazioni della facciata siano uniche. E’ unica anche a Petra in quanto molti aspetti della facciata li presenta solamente la stessa.Questa tomba a forma di edificio contiene diverse stanze e sembra sia appartenuta a un re, ma non sono state ritrovate iscrizioni che possano indicare il reale appartenente.