Trama
Alla morte del faraone
Khasekhemui, l’Egitto è nel caos. Un’oscura forza malefica, l’Ombra rossa, intuisce che l’occasione è propizia per prendere il sopravvento e trasformare l’opulenta terra dei Faraoni nel
Regno delle Tenebre.
Nel frattempo, un giovane e umile artigiano di nome Imhotep scopre di possedere poteri sovrannaturali. Integerrimo servitore dello Stato e degli dei, Imhotep non può neppure immaginare il suo incredibile destino: da semplice vasaio diventerà gran sacerdote, medico e architetto. Dal suo incontro con il nuovo faraone Zoser, infatti, dipende il futuro della civiltà di Saqqara, fondata sulla costruzione della prima piramide che, come una scala gigantesca, unirà la terra al cielo.
Tra scontri sanguinosi e battaglie, pericolose spedizioni nel deserto e complotti orditi dall’Ombra rossa per sabotare il regno, riuscirà Imhotep a portare a termine l’immane impresa della piramide e a impedire alle forze del Male di prevalere?
Recensione a cura di Sara Valentino
Christian Jacq è autore di romanzi egizi, nonché saggi di diverso genere, ma sempre con una predilezione per l’antico Egitto; dopo essere stato annesso alla
loggia massonica Goethe ed essere divenuto maestro venerabile di quella madre, la loggia di Francia, capiamo perfettamente come nei suoi scritti ci siano riferimenti esoterici e legati alla costruzione delle cattedrali.
Con il romanzo che vi propongo oggi prendiamo la macchina del tempo, vi assicuro che con Jacq il viaggio sarà brevissimo, per approdare nel 2875 a.c., data pressoché incerta, II dinastia.
Khasekhemui il faraone in carica muore alla vita terrena e si avvia nel suo viaggio verso l’aldilà, verso il suo divenire eterno nella morte. Il culto egizio della morte è veramente eccezionale a patto che si passi l’esame con il
Dio della morte, Anubi, e che il cuore sia più leggero di una piuma. Per questo motivo il muscolo cardiaco non veniva asportato dalla salma durante la mummificazione… ma questo ora è solo un piccolo excursus che approfondiremo magari un’altra volta.
“Nessuno cambia, ognuno resta fedele al proprio essere più profondo”
L’Alto ed il Basso Egitto sono in pericolo, senza un faraone approvato dagli Dei, il caos può solo imperare; guerre e carestie sono alle porte. Non sarà semplice per
Zoser, il naturale erede al trono, dover dimostrare il suo valore, ma i segni saranno dalla sua: un falco e una pantera (per gli Egizi non sono solo animali ma il segno di approvazione degli Dei) appaiono all’improvviso e le imprese di Zoser saranno solo la dimostrazione che l’uomo è degno e potrà portare il regno alla
III dinastia.
“Ti farai certamente dei nemici, resi furiosi dalla tua intransigenza, ma non dovrai prestare ascolto né agli adulatori né ai disfattisti, concentrandoti solo sul miglioramento della situazione”
Imhotep, non è nessuno, un semplice artigiano vasaio, eppure il fato lo metterà sulla strada di Menfi e su quella di Zoser, il nuovo faraone; scoprirà di essere mago (sarà al cospetto della regina madre per riequilibrare le sue energie), diverrà capo architetto
Maestro d’opera e così vicino al Zoser da essere insignito come “fratello”.
Neferet è la sua amata e prediletta. Riusciranno a coronare questo sogno d’amore che sembra assai poco certo?
Protagonista indiscusso di questo romanzo, fedele, onesto, leale e coraggioso, Imhotep sarà il costruttore della grande piramide a gradoni di Zoser, la grande opera del faraone , il monumento che sale al cielo e dal quale
dipende l’avvenire dell’Egitto. Dovrà far penetrare la vita nel cuore della pietra e della morte, incarnare l’alba della creazione senza bloccarla, ma la costruzione sarà lambita dal male: morti, sparizioni, intrighi ne cercheranno di interdire la riuscita.
“Non limitare le tue prospettive, Imhotep. Il lavoro a palazzo ti aprirà molte porte. Devi combattere ugualmente la vanità e la falsa modestia, accettando le metamorfosi che ti condurranno a scoprire il tuo vero essere, ben aldilà delle banali vicissitudini dell’esistenza”
Ma all’improvviso, come un’ombra dilagante ed avvolgente, il
male più oscuro si farà spazio e strada per giungere a Imhotep.
Il farone è in pericolo, l’Egitto è in pericolo! Qualcosa, qualcuno che sa guidare e millantare sta tramando e tessendo una rete per annientare il potere attuale di amore e gloria di Zoser e sostituirlo con quello del potere, dell’odio della falsità.
Un’ombra rossa… sì ombra perché, come un’ombra, si nasconde, si allunga, si ritrae ed è lì tra i fidati, fra i collaboratori a fare buon viso, a lodare, a mostrare nei riguardi del faraone la massima fiducia mentre nell’antro nero della cattiveria pura, ordisce trame e tranelli.
“Ombra rossa.. Seminando il panico nel cuore stesso dello Stato, essa preparava la caduta della capitale “
Mi sono dovuta limitare, avrei potuto citare molti più stralci, in questo suo ultimo romanzo
Jacq si è superato; mi ha fatto nuovamente vivere tra le sabbie del tempo, trasportare enormi macigni dal Nilo al sito con l’ingegno e l’astuzia degli antichi costruttori Egizi, ho vissuto la vita quotidiana, mi sono cibata di fave e datteri, bevuto vino delizioso, ho passeggiato con
Geb il cane fedele. C’è in questo libro un pizzico di magia, forse eccessiva ma fa parte del mito e del mistero che aleggiano tuttora su questa terra che nasconde ancora tesori immensi e conoscenze immani che possono solamente arricchirci. Con triste mano, giro l’ultima pagina.
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 3663.0 KB
Lunghezza stampa: 523
Editore: Tre60 (16 novembre 2017)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B076HVBD3R
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Il mago del Nilo
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