Nel mese di dicembre 2017 abbiamo in lettura condivisa, sul nostro gruppo Facebook Thriller Storici e Dintorni, il romanzo “Il cacciatore di libri proibiti “di Fabio Delizzos
Di seguito abbiamo raccolto i commenti di tutti i partecipanti che ci teniamo a ringraziare.
Ma prima ecco la trama del romanzo:
Roma, agosto 1559.
Paolo IV, il papa che ha emanato il primo Indice dei libri proibiti, esala l’ultimo respiro. Il popolo della Città Eterna insorge, abbandonandosi a devastazioni e profanazioni di una brutalità mai vista prima. Ma fatti ben più gravi e inauditi accadono nelle vie della città nelle stesse ore, eventi che hanno del miracoloso e di cui nessuno deve venire a conoscenza. Il cardinale camerlengo vuole che a condurre le indagini su quegli strani episodi sia Raphael Dardo, un agente segreto del duca Cosimo I de’ Medici, che era rinchiuso nelle prigioni di Castel Sant’Angelo per il possesso di una Bibbia giudicata maledetta. Se vuole riacquistare la libertà e avere salva la vita, Raphael dovrà risolvere il caso prima che abbia inizio il conclave che eleggerà il nuovo pontefice. Con l’aiuto di un geniale alchimista, di due bellissime e astute cortigiane, e persino del grande maestro Michelangelo, Raphael inizia una ricerca che lo condurrà sulle tracce di un libro. Il più antico, raro, misterioso e pericoloso che sia mai stato scritto. I pochi che sono a conoscenza della sua esistenza lo chiamano Il Codice dei miracoli, e devono custodirne i segreti a tutti i costi…
Angela Digennaro Scettica inizialmente, riguardo il libro e la lettura in condivisione.
Intrigata successivamente, dagli approfondimenti e dai confronti con gli altri lettori.
Appagata e soddisfatta dal finale e dalle note dell’autore, le quali fugano ogni eventuale dubbio o curiosità.
Se in alcuni passi può apparire ridondante, gli ultimi incalzanti capitoli, invece, ribaltano la situazione, invogliando a fine lettura a rileggere alcune pagine, per rivivere ed imprimere la storia.
È quel libro che lascia una dolce sensazione ed un lieve sorriso sulle labbra.
In linea col periodo natalizio…
Maurizio Babini Le scene si avvicendano accompagnate da minuziose descrizioni di antichi monumenti, palazzi, affreschi e abitudini cittadine. Il lettore meno esperto si ritroverà a consultare il dizionario digitale per scoprire “nuovi significati e nuovi oggetti”.
La lettura è scorrevole, e ricca di particolari, a volte un po’ forti, come le diverse scene di tortura magistralmente descritte come nelle migliori scene di un film horror. Fantasticare con la mente è una costante soprattutto per chi ha avuto la fortuna di poter calcare di persona quei luoghi. Il finale lascia qualche domanda orfana di risposte. Questo secondo capitolo, con Messer Dardo protagonista merita una lettura concentrata per non perdere il filo logico dell’intreccio che l’autore ha inciso tra le pagine. È molto facile lasciarsi distrarre dalle bellezze di Roma, molto più che comparti scenografici.
Luciana Morganti Ottimo romanzo, ben scritto, senza inutili giri di parole. Oltre alla trama molto avvincente, fantasiosa, ma con i piedi piantati in terra, ci sono tanti spunti di ricerca: i numerosi riferimenti architettonici, i tanti personaggi realmente esistiti, i libri citati, alcuni ancora avvolti nel mistero.
Tra i personaggi, a Raphael Dardo, protagonista, ho preferito il bargello (Giusto Leccacorvo): l’autore ha evitato il solito capo dei birri ignorante e arrogante, per dar vita a un uomo fondamentalmente buono e giusto, commovente nella sua voglia di imparare e al contempo nascondere la sua ignoranza.
Bellissima anche una frase del camerlengo: “i libri tutti sono miracoli. E io farò quel che sarà in mio potere per tenerli al sicuro da chi vorrà proibirli e metterli al rogo”
Una nota particolare alle note dell’autore alla fine del romanzo e che ho apprezzato molto, visto che la mia ignoranza spesso non mi permette di riconoscere la finzione dalla realtà
Thomas Javier Buratti Il secondo episodio della (sembra che lo sia) saga di Raphael Dardo mi è piaciuto più del primo. Quando leggo uno storico, pretendo di immaginarmi nell’ambientazione dell’epoca a compiere e a vedere compiere ciò che è successo. Con questo libro ci son riuscito. Una lettura molto piacevole e scorrevole, equilibrata e senza momenti noiosi o “spiegoni” che dilungano il brodo. I personaggi e la trama sono molto interessanti e ben ricostruiti, tanto che è possibile affezionarsi facilmente a qualcuno. Ottimo l’uso del vocabolario di quest’avventura con una gustosa e adatta terminologia e giuste le descrizioni degli eventi in quella difficile epoca, mai pesanti ma vivaci e interessanti. Molte sono le informazioni curiose e reali che si possono trovare in questo libro, un discreto bagno di cultura.
In una parola: godibile
Roberto Orsi L’ambientazione nella Roma del 1500 alle soglie di un conclave con morti misteriose e apparizioni di Angeli sulla città è sicuramente interessante e in linea con i gusti del nostro gruppo. La trama è abbastanza intricata e il ritmo incalzante, e questo sicuramente è apprezzabile a chi ama l’azione e i dialoghi. Si corre però il rischio, senza la dovuta attenzione, di perdere qualche passaggio, cosa che a me onestamente è capitata in alcuni momenti. I riferimenti ai palazzi e alle opere architettoniche ci sono, ma non approfonditi, per lasciare al lettore la possibilità di fare ricerche in autonomia e, probabilmente, per non smorzare il ritmo incalzante della narrazione. Nel complesso il libro mi è piaciuto, ma non mi ha convinto del tutto. Ho trovato forse troppa “carne al fuoco” e probabilmente, pur essendo autoconclusivo, non aver letto il primo della serie con protagonista Raphael Dardo non mi ha permesso di entrare perfettamente nella parte. Nel finale l’autore è bravo a dipanare tutta la matassa e a distinguere nelle note, il reale dalla fantasia, cosa che apprezzo sempre molto nei libri.
Sara Valentino Ho iniziato questo romanzo con i migliori auspici, gli elementi iniziali lasciavano presagire un thriller storico a tutti gli effetti, quale poi si è effettivamente rivelato.
Tanti i personaggi che si sono avvicendati sulla scena, questo particolare, unito ai numerosi eventi da concatenare, ha rallentato un po’ la lettura per me che tendo a leggere più romanzi in contemporanea.
Ho sicuramente imparato qualcosa di più su Michelangelo, sugli angeli e non ultimo sulla comunità ebraica.
Il cacciatore di libri richiede molta attenzione, si rischia di perdere dei pezzi importanti del puzzle se la lettura viene fatta con troppa superficialità.
Ho apprezzato molto i riferimenti alle opere d’arte, seppur trattati in maniera abbastanza generica ma comunque tale da permettere al lettore una visita virtuale nella città eterna ed una passeggiata tra le sue bellezze artistiche.
Una scena che ha suscitato in me un pizzico di sana ilarità è quella che vede un “sordo” Leccacorvo che cerca di carpire informazioni alla taverna.
Altrettanto intriganti le torture,che da sempre hanno la capacità di fluire una duplice risposta nell’essere umano: creare ribrezzo ed inquietare, ma allo stesso tempo catturarne l’attenzione.
Superata la metà il ritmo l’ho trovato molto più incalzante e complici alcune scene molto cruente e crude sono volata alla fine.
Molto importanti le note dell’autore al termine del romanzo, utili ad appianare eventuali dubbi o eventuali dimenticanze, per il lettore.
Noelia Costa La vicenda è ambientata in un contesto storico che mi piace molto.
Il protagonista, Raphael, è un uomo che va a “caccia” di libri messi a bando dalla chiesa. Ma adesso è la chiesa stessa a chiedere il suo aiuto: deve trovare un antico codice, molto pericoloso se cade nelle mani sbagliate.
Non è l’unico, però, a volerlo.
Ho apprezzato molto la descrizione dei vari rioni di Roma, si nota la ricerca, da parte dell’autore, dal punto di vista storico nel ricreare l’ambiente dell’epoca.
Per quanto mi riguarda la lettura,inizialmente, non è stata molto scorrevole, ho dovuto rileggere più volte alcuni tratti, ho avuto la sensazione che alcune parti si interrompevano all’improvviso senza conclusione.
Ma andando avanti con la lettura…non sono riuscita più a smettere!
L’ho trovato coinvolgente e la “confusione” iniziale è sparita.
Non mi aspettavo, assolutamente che la storia si evolvesse così, ne sono rimasta sorpresa (in senso molto positivo), per questo promosso a pieni voti!
Eliana Corrado Ambientazione geografica e storica interessante – la Roma cinquecestesca, gli intrighi strisciano durante una sede papale vacante, la “preparazione” a un conclave, i biechi giochi politici per l’elezione di un Papa anziché un altro – sono argomenti di sicuro fascino sul lettore. Superato il primo capitolo – che non mi ha catturata (tutt’altro) -, il libro sembrava interessante e accattivante; la scrittura scorreva, corretta, con punti veramente buoni e non banale ma, man mano che proseguivo nella lettura, l’interesse mi è venuto meno.
Mi sono trovata in una trama non sempre bene intessuta, che presentava qualche lacuna narrativa, qualche conclusione troppo frettolosa (e troppo da deus ex machina), una narrazione dalla quale mi sono sentita esclusa. Fatti e conclusioni tirati all’improvviso, rabberciati un po’ alla buona.
Contrariamente ad altri, io ho trovato poca ricostruzione di luoghi, poca definizione delle atmosfere. Riuscivo a vederle, sì, ma non a camminarci dentro coi personaggi, e questo per me è stato un grosso limite.
L’insieme della storia, nella sua trovata iniziale e nella sua conclusione, aveva un sapore già troppe volte assaporato. E alcune inventive avevano troppo il rimando alle storie di stile, e di stampo, molto “americano”.
Non lo sconsiglio, ma non mi ha convinta, tantomeno entusiasmata.
Alessandra Ottaviano Questo libro è un bel tuffo nella Roma di fine 1500, tanti e splendidi sono i luoghi in cui il lettore viene trasportato. Raphael Dardo, personaggio ben delineato dall’autore, viene fatto fuggire dalle segrete di castel Sant’Angelo, gli viene proposta la libertà in cambio del ritrovamento di un libro proibito trafugato dal deposito della Santa Inquisizione e di cui sono perse le tracce. Roma è in tumulto per degli efferati omicidi che si sono verificati, per la morte del Papa che lascia il “trono” vacante e per delle strane apparizioni di creature angeliche foriere di catastrofi, annunciatori di un’imminente apocalisse.
Bardo scoprirà i ricamboleschi passaggi di mano che ha fatto questo libro, incontrerà personaggi storici che ben si intrecciano con quelli inventati, tra cui spiccano l’anziano Michelangelo, il tremendo cardinal nepote Carafa e soprattutto il siciliano Antonio Lo Duca che non conoscevo ed è stato una piacevole scoperta, un personaggio enigmatico dall’ affascinante storia degli Arcangeli. La lettura è scorrevole e mi ha catturata fin dalle prime pagine anche nelle parti più inquietanti dove aleggiano queste presenze demoniache. A mio modesto parere essendoci tanti personaggi il libro merita un po’ di dedizione per non perdere il filo del discorso. L’ho ben seguito nonostante non avessi letto il primo. Ribadisco che la narrazione di Delizzos mi piace molto. Unica difficoltà che ho riscontrato anche in un altro suo libro è il finale. Non tutto viene spiegato esaustivamente o forse sono io che non afferro tra le righe.
Roberto Salsi Splendido affresco della Roma papalina del periodo, tracciato con una scrittura lieve ma coinvolgente, mai noiosa o prolissa. Molto appassionante l’intreccio con personaggi storici o d’invenzione ben caratterizzati, che si muovono tra chiese , opere d’arte e rovine , accompagnandoci alla scoperta della vita di luoghi che ora non ci sono più; un esempio per tutti, il famigerato serraglio degli Ebrei. È a proposito di ebrei, spicca il personaggio di Ariel, alter ego e compagno d’avventure del protagonista. Ho apprezzato molto le note finali dell’autore che mi hanno chiarito molti dubbi e insegnato tante cose. Questa condivisa è stata particolarmente piacevole perché oltre alla godibilità del romanzo ( il mio genere per eccellenza) mi ha dato modo di imparare curiosità storiche che non conoscevo, di questo ringrazio anche i compagni di lettura. Complimenti Fabio Delizzos! Leggerò anche l’avventura precedente
Paola Nevola Ci si trova immersi tra i palazzi e i rioni di Roma , dalle prigioni alle stanze del clero , dalle ricche residenze cortigiane alle osterie , dalle case degli artisti e dei ricchi ai luoghi dove vivono reietti e delinquenti, si acquisiscono usanze popolari ma anche metodi di tortura aberranti, La trama benchè avvincente è un po contorta e in alcuni punti mi ha lasciato un po perplessa. I personaggi molto appassionanti ognuno col suo carattere e i suoi valori, ben delineati, ma le loro storie sono poco approfondite passano un po troppo come comparse, anche il maestro Buonarroti avrebbe meritato più attenzione. Il finale che era tangibile è stato molto scenografico, ma mi ha lasciato un po in sospeso , almeno finchè non ho letto l’epilogo . Tutto sommato il libro mi è piaciuto.
Daniela Tresconi paradossalmente quello che mi è piaciuto di più nel romanzo è stato il contorno e i personaggi “secondari”: le cortigiane, il potere temporale della Chiesa portato all’esasperazione, i vicoli e gli scorci della Roma di fine 1500. Ho conosciuto leggende delle quali non avevo alcuna notizia. Purtroppo ho fatto molta fatica nella lettura, tanto che ho dovuto sospenderla per dedicarmi ad altro e poi riprenderla successivamente. In alcuni passaggi l’intreccio era talmente contorto che dovevo sempre tornare indietro per riprendere il filo della narrazione. Nel suo complesso mi è parso un romanzo con uno stile direi da “set cinematografico americano”, con il personaggio di Raphael Dardo inquadrato come un novello 007 al servizio di Cosimo De Medici, circondato da belle donne, omicidi e torture. Senza dimenticare gli effetti speciali. Sono perplessa.
Flavia Zaggia Questo è stato il primo libro che ho letto di Fabio Delizzos e devo dire che mi è piaciuto. Vivendo a Roma ho ridisegnato nella mente senza fatica palazzi e vie che oggi sono completamente diverse da come vengono descritte nel libro. L’ho trovato scorrevole, ben scritto in cui i personaggi (che sono parecchi) interagiscono in modo perfetto tra loro in modo da creare una storia in cui realtà e fantasia si fondono. Per la prima volta ho preferito i personaggi non protagonisti come Ariel e Luna Nova, molto ben caratterizzati, rispetto a Raphael Dardo che a volte mi è sembrato un pò troppo “forzato”. Nell’insieme un libro piacevole, ma che mi ha lasciato qualche dubbio.
Maria Marques Roma, è uno scenario affascinante dove ambientare un romanzo ed il momento scelto dall’autore è quanto mai particolare: durante la vacanza temporale e spirituale del suo principe. Come se non bastasse, nella trama si aggiungono misteriose apparizioni di angeli, efferati delitti, la ricerca di un libro misterioso ed un anziano Michelangelo, lontano dall’immagine che ci si costruisce relativamente a personaggi storici di tale levatura. Gli elementi per cui un libro dovesse appassionarmi c’erano tutti, ma non è scattata la molla dell’attenzione. A parte l’originalità del personaggio di Leccacorvo, bargello analfabeta con guizzi ironici , gli altri personaggi sono scivolati nella lettura un poco evanescenti, incluso lo stesso protagonista, nonostante il nome anche in questo caso degno di nota. La stessa Roma, i suoi palazzi, le sue rovine, mi ha lasciato poca fantasia e curiosità da approfondire, ma forse questo dipende dalla scelta dell’autore di non appesantire la trama . Un libro indubbiamente ben scritto, su cui però trovo aleggi un che di scontato e forse di forzato.
Monia Tomei Ho apprezzato la descrizione dei luoghi il contributo ai monaci amanuensi ma certi personaggi erano un po’ il ricordo di altri tipo Angelo mi ha fatto pensare al monaco albino di Dan Brown come anche il conclave di angeli e demoni. Nel complesso però ben scritto ed il personaggio di Raphael come anche quello di Ariel mi sono piaciuti ho messo nella lista dei libri da leggere anche l altro libro delle avventure di Dardo. L’unica cosa mi sarebbe piaciuto un finale con qualche spiegazione in più tipo sugli angeli e su Michelangelo.
Daniela Piazza Una lettura piacevole e coinvolgente, anche se non particolarmente originale, affascinante soprattutto nei capitoli finali che sono decisamente ad alta tensione. Il romanzo è costruito bene, con approfondimenti interessanti, chiariti nella pagina conclusiva dell’autore, che ho apprezzato. Luoghi e personaggi, in buona parte reali, appartengono al periodo storico che prediligo e di cui io stessa ho scritto. Questo mi ha da un lato intrigata di più, dall’altro in rari casi infastidita. Ad esempio il personaggio di Michelangelo, pur avendo io stessa sottolineato certe sue caratteristiche che vengono descritte anche qui, mi è rimasto un po’ “estraneo”, non l’ho riconosciuto, insomma.
Giancarla Erba Decisamente una buona lettura, ben sviluppata con il giusto mix di storia e ferocia. A differenza di Daniela a me la descrizione inusuale di Michelangelo è piaciuta. Come mi hanno affascinato le descrizioni dettagliate dei luoghi. Raphael Dardo è un personaggio accattivante e ambivalente, necessario per lo sviluppo della storia, decisamente di spessore inferiore Selvaggia, avrei dati più chances a Luna.
Liliana Larosa Devo ammettere che non è proprio il mio genere. Si il thriller si lo storico ma quando si tratta di apparizioni di angeli e cose del genere non mi entusiasmano troppo. Comunque nel complesso mi è piaciuto anche se non l’ho trovato scorrevolissimo…più volte sono dovuta tornare indietro nella lettura perché mi perdevo dei pezzi e devo ammettere che alcuni pezzi non li ho ritrovati.
Ma probabilmente è dovuto anche al fatto che non ho avuto molto tempo da dedicare alla lettura quindi perdevo la concentrazione.
Sicuramente leggerò anche il primo e chissà anche se di solito non rileggo forse stavolta lo farò!
Ho apprezzato tantissimo le spiegazioni finali dell’autore che mi hanno aiutato a capire meglio alcune cose.
Marina Vigano’ Ambiente sempre meraviglioso e ispiratore per tanti scrittori (intendo Roma)..sempre piacevole riveder i posti letti anche in libri precedenti..trama interessante..mi è spiaciuto un po’ la perdita di alcuni personaggi..graditi molti i chiarimenti alla fine del libro.
Sara Quiriconi Mi ispirava fin da subito! Mi attirava titolo e copertina! I primi capitoli poi hanno messo suspense fin da subito e via fino in fondo. Mi è piaciuto il modo di scrivere dell’autore e le idee nello svolgimento della trama. Mi piace che in un libro non ci si perda nelle descrizioni e che ci sia un buon ritmo nella storia. Mi sono affezionata subito a Rafael e Ariel e poi alla dolce Selvaggia. Mi è piaciuto come l’autore HS sviluppata la trama e ci ha inserito la storia d’amore e le descrizioni delle torture che fanno venire la pelle d’oca. Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è la descrizione della città eterna, sembrava di calpestare quelle strade con Rafael e di vedere le opere d’arte ben narrate. L’unica cosa mi dispiace non aver conosciuto Rafael nel primo capitolo della serie, cerco di seguire fin dall’inizio x conoscere i personaggi e seguire la loro evoluzione. Quindi per me giudizio positivo!
Mariagrazia Dicarlo Scrittura scorrevole e piacevole.. I personaggi sembrano incastrarsi alla perfezione nella costruzione del racconto…. avrei preferito un po’ più descrizioni dei luoghi e personaggi… un pochino macabre le descrizioni delle torture…ma ci possono stare…nel complesso mi è piaciuto! Comprese le note finali dell’autore.
Giusy Pedroli Mi sono ritrovata con Raphael e gli altri protagonisti a percorrere le vie di Roma,ascoltando il rumore degli attrezzi usati dal grande Michelangelo,mentre nella sua umile dimora,(io ho sempre erroneamente pensato che avesse vissuto in una residenza principesca),scolpiva le sue opere.Non avrei mai creduto che un monumento così importante come il Colosseo,fosse in quel periodo frequentato da personaggi loschi.Se posso permettermi vi consiglio di leggere anche il primo libro di Raphael,il collezionista di quadri proibiti,è molto bello e come tutti i thriller contiene uno spettacolare colpo di scena.
Patty Bra Una storia che ti porta nella Roma del 1500, dove personaggi storici si intrecciano perfettamente con personaggi inventati, tanto che non li distingui. L’autore fornisce molti input al lettore per approfondire i luoghi dell’epoca con dettagli minuziosi sugli usi e i costumi, ma non completando la descrizione degli ambienti. L’atmosfera è oscura, trasmette la sensazione che tutto si svolga al buio o al calare delle tenebre, questo fornisce un’impronta adatta al thriller. A inizio lettura ho fatto fatica ad entrare nella storia, troppi personaggi che non sono riuscita ad inquadrare subito e situazioni poco chiare. Il protagonista indiscusso è Dardo, molto interessante questa figura, ma l’autore riesce a dare visibilità e importanza anche agli altri, un bargello particolare come Leccacorvo, un aiutante ingegnoso come Ariel, due cortigiane come Luna Nova e Selvaggia, senza dimenticare i cardinali, il papa e grandi figure storiche come Michelangelo che viene sviscerato in modo dettagliato. Nell’insieme una lettura accattivante che va in crescendo, come le indagini per scoprire chi è l’assassino che semina morte nella città. Ho apprezzato molto le note finali dell’autore che danno il giusto equilibrio a tutta la storia, chiarendo molti punti, fornendo informazioni importanti sui riferimenti storici riportati e rivelando dove la fantasia dell’autore ha preso il sopravvento per rendere il tutto più realistico.
Stefania Scaramucci Personalmente avevo già letto altri libri dello stesso autore, compreso “il collezionista di quadri perduti”, dunque avendo già apprezzato i precedenti, sono andata abbastanza sul sicuro.
La trama scorre veloce, ben scritto e mai noioso, le descrizioni sono abbastanza accurate, tali da immergere completamente il lettore nella Roma antica. Parlando dei personaggi, ho amato in particolare Ariel, eccentrico e affascinante, pieno di inventiva e amico leale. Gradisco anche lo stile dell’autore, che suddivide la narrazione in capitoli brevi e veloci, comodi per interrompere la lettura se necessario, ma anche utili a creare una piccola “pausa di suspence” tra un capitolo e l’altro. Infine, ho apprezzato molto le note finali , che completano , e spiegano il quadro perfettamente , collegando e distinguendo gli eventi realmente accaduti, da quelli di fantasia. Nel complesso per me dunque giudizio positivo e soddisfacente
Manuela Moschin Il romanzo è molto coinvolgente, caratterizzato da una lettura stimolante, che esorta il lettore a giungere alla fine del libro. Ho gradito la descrizione dei luoghi attinenti al patrimonio culturale, la spiegazione non sempre minuziosa ha indotto noi lettori a compiere ricerche di approfondimento, attività peraltro che adoro svolgere. Gli attributi nello stile dell’autore che ho apprezzato sono: la struttura del libro in quanto essendo organizzato in capitoli brevi facilita la lettura; i misteri che si celano inducono il lettore a proseguire senza fermarsi mai…; la lettura risulta piacevole e scorrevole; la descrizione dei personaggi è molto realistica.
Un tema che sicuramente è stato ben illustrato è quello relativo alle torture, confesso che qualche riga l’ho saltata per la descrizione piuttosto macabra e dettagliata. Questo comunque è un punto a favore in quanto significa che l’autore ha colpito nel segno riuscendo a suscitare tali sensazioni. Complimenti all’autore.
Fabiana Farina Non è la prima volta che leggo un libro di Fabio Delizzos ma è il primo con Raphael Dardo come protagonista (ho il rammarico di nn aver letto il collezionista dei libri proibiti ma lo farò). Ho trovato il Cacciatore dei libri proibiti ben strutturato, con personaggi storici e immaginati di un certo spessore che interagiscono fra di loro con naturalità senza essere forzati. L’ambientazione spazio temporale è ricca di dettagli, ciò dimostra lo studio e la ricarica accurata dell’autore, ma a prescindere delle lunghe descrizioni nn è mai tediosa. Il libro si legge in modo scorrevole, ti prende subito dalle prime pagine. C’è un’unica pecca…sono rimasta un po’ perplessa sulla spiegazione di come l’angelo è diventato ciò che era.
Norma Mantegazza Essendo l’ultima a commentare non mi dilungo: il meglio è già stato scritto.
È il primo libro che leggo di questo autore e mi è piaciuto moltissimo. Bella ambientazione, personaggi ben caratterizzati condito da una bella tensione. Lettura piacevole e non impegnativa.
Ho amato molto non solo Dardo ma anche Leccacorvo e Ariel.
Finale assolutamente appagante e non scontato.
Assolutamente da consigliare!
Complimenti Fabio Delizzos!
Antonia Er Ci ho messo un po’ ad ingranare con questo libro ma poi devo dire che la lettura si è fatta via via più intrigante. Mi sono piaciuti molto i riferimenti alle zone Roma che all’epoca in cui si svolge la narrazione si presentavano ben diverse da come le vediamo oggi. Mi sono piaciute molto le atmosfere cupe in cui si muovono i personaggi e devo dire che anche le torture, descritte senza tralasciare particolari, avevano il loro perché nell’insieme del romanzo. Nonostante abbia trovato alcuni passaggi un po’ forzati, il libro scorre bene e anche la trama è molto interessante. Anche se è il secondo di una serie si legge bene anche senza aver letto il primo, sicuramente una lettura piacevole, da consigliare.
Nicolò Giovanni Marino Avendo letto il primo romanzo della serie, conoscevo già il protagonista. Scoprire alcuni aspetti psicologici legati al suo passato mi ha aiutato ad apprezzare meglio alcune vicende e passi di questo libro che ho amato fin da subito. L’autore mi ha fatto immergere in un periodo storico critico dove lo Stato della Chiesa e Roma hanno vissuto momenti difficili, con la morte di un papa e le conseguenze che ne sono seguite. Raphael Dardo è catapultato in un susseguirsi di omicidi e apparizioni di fantomatici angeli che stanno sconvolgendo la città e sarà costretto a vivere emozionanti colpi di scena. Tutto questo mi ha avvicinato a lui più che nel primo libro. Il momento più toccante è stato senza dubbio quando perde il suo amico fraterno, Ariel.
Come per i precedenti romanzi che ho letto, ritengo che lo stile dell’autore rientri nel mio gusto personale perché ha avuto un’alta capacità di coinvolgimento che mi ha portato all’interno della storia.
Fabiola Madaro Anche per me questa è stata la prima esperienza con un libro di Fabio Delizzos. È stato un bel salto nella Roma della seconda metà del 1500, un papa appena morto, un conclave in procinto di riunirsi e un popolo in rivolta fanno da sfondo alle avventure di Raphael Dardo e del suo geniale amico Ariel, tra storia vera e fantasia ben dosata, alla ricerca di un misterioso quanto prezioso libro proibito. Mi ha appassionato molto anche se in alcuni punti l’ho trovato impegnativo e ho dovuto rileggere dei passaggi. Affascinata dalla descrizione che si fa di un Michelangelo ormai vecchio. I luoghi della città di Roma descritti, molti visti da vicino, mi hanno aiutata ad immaginare meglio scene e descrizioni. I personaggi e i contesti sono ben delineati e l’arte…che dire, era ovunque! Anche io ho trovato utili e a tratti persino sorprendenti le note finali dell’autore. Accattivante e scorrevole, è stato il primo ma non sarà di certo l’ultimo di questo autore!
Grazie ancora a tutti voi per aver partecipato!