Buongiorno lettori! Lo so, vi aspettate una recensione standard da questo blog, e invece oggi vi proponiamo una novità. Per parlare de “Il marchio di Sekhmet” di Isabel Giustiniani, abbiamo pensato di proporvi un’intervista doppia alle nostre “Sare” del gruppo: Sara Valentino e Sara Quiriconi ci parlano delle sensazioni che hanno provato leggendo questo libro, in questa bella intervista doppia!
Trama
Khemfre è solo un bambino quando lui e il fratello Neferu sono costretti a fuggire dalla capitale del Paese delle Due Terre, la città fondata da Akhenaton. L’assassinio del faraone, infatti, ha gettato pesanti ombre sul padre dei due ragazzi, capitano delle guardie reali.
La caduta del culto monoteistico di Aton, e il conseguente ritorno degli antichi dei, trova Khemfre e Neferu arruolati nelle file dell’esercito del potente generale Horemheb.
Mentre l’ambizioso Neferu prosegue la carriera militare tra i seguaci di Sekhmet – dea della guerra e Signora del terrore e della strage – fino a occupare a palazzo la posizione che era stata del padre, Khemfre abbraccia l’altra anima della temibile dea leonessa: quella di Signora della vita e protettrice dei medici, scelta che lo porterà infine a diventare sunu personale del giovane faraone Tutankhamon.
Ma il destino non concede riscatti e Khemfre lo scoprirà non appena incrociato lo sguardo di Ankhesenamon, la Grande Sposa Reale, venendo trascinato in un turbine di passione e intrighi di corte che metterà in discussione tutto ciò in cui ha sempre creduto.
Intervista Doppia
Partiamo dal fondo, perché dovremmo leggere “Il Marchio di Sekhmet” di Isabel Giustiniani? Il libro ha soddisfatto le vostre aspettative?
Sara Valentino: Isabel Giustiniani, letta anche ne “La tomba del Canarino”, è una profonda conoscitrice della storia, degli usi e costumi Egiziani, pertanto mi sento di consigliare questo romanzo che è estremamente valido da questo punto di vista, soprattutto se consideriamo che quasi la totalità dei personaggi menzionati sono storicamente esistiti e hanno calcato le orme del XIV sec. A.c.
Il linguaggio utilizzato è essenzialmente fluido e l’autrice utilizza dei termini tipici, fornendo il lettore di un utile glossario in fondo al libro, in questo caso specifico sarebbe stato preferibile leggerlo su carta e non su supporto digitale per poter approfondire al meglio.
In alcuni punti, ho trovato termini invece piuttosto moderni per l’epoca.
Sara Quiriconi: Inizialmente ero un po’ in crisi, non per difetto di Isabel. Il mondo dell’antico Egitto non è facile per i suoi nomi “impossibili” da pronunciare e ricordare. Non capivo sotto quale dinastia era narrata la storia e sotto quale faraone. Io ho bisogno di collocare ciò che leggo nel periodo storico e di solito cerco i nomi sul motore di ricerca per vedere anche le immagini. Ho trovato velocemente il punto di partenza che mi mancava. Ho cercato la storia realmente accaduta, perlomeno quello che gli studiosi hanno scoperto, per “parallelarla” a quella di Isabel. Non ho ancora letto molto sull’antico Egitto ma ne sono molto curiosa e affascinata e in questo lavoro sono riuscita a entrare nella storia. Ho fatto un bel viaggio e “conosciuto” personaggi reali e di fantasia che rendono il libro una lettura piacevole e scorrevole. Da non perdere per gli amanti dell’Egitto e anche per chi vuole iniziare a immergersi in questo fantastico mondo. Consiglio la lettura di questo libro non solo perché è scritto bene ma anche per fare un viaggio nell’antico Egitto.
Quale tra i personaggi del libro hai amato di più? E quale invece non hai sopportato proprio, e perché?
S.V. Ironia della sorte devo dire che la guerra nella mia mente si gioca tra i due fratelli, sin dal principio ho amato maggiormente Khemfre per via del suo aspetto, per una sensazione a pelle, sebbene abbia faticato subito ad entrare in sintonia anche con lui, ma dopo alcuni capitoli e le sue prime e sfortunate avventure, mi ci sono affezionata e ho seguito con passione le vicende che lo porteranno a divenire medico.
“Come un cieco può cavarsela in un mondo di luce e colore”.
Khemfre ha un’innata sete di conoscenza, diversamente dal fratello Neferu che invece ha da subito innate doti militari ed una spiccata propensione per emergere ed è molto ambizioso ed infatti abbraccerà la carriera militare tra i seguaci della dea Sekhmet.
S.Q. Amenia. Con la sua dolcezza di donna fragile e il suo gran cuore riesce ad ammaliare tutti. E’ la moglie del generale dell’esercito ma passa il suo tempo al campo dove portano i soldati feriti dopo le spedizioni di guerra e aiuta i sunu (medici) a smistarli per curarli.
Paramesse. Questo personaggio credo sia venuto bene. Non so se sia più semplice creare un personaggio da far amare o uno da far odiare ai lettori. Lui è veramente odioso e malvagio. Certo, è il braccio destro del generale Horembeb e ha il compito di addestrare e formare i nuovi soldati, ma lo fa con cattiveria e vera perfidia.
Che cosa puoi dirci in merito all’ambientazione in Antico Egitto ricreata dall’autrice?
S.V. Il romanzo si apre con la morte di Akhenaton Amenhotep IV, il “faraone definito eretico” per via del culto di Aton, andando a modificare la religione egizia da politeista in monoteista o piuttosto enoteista, prediligendo Aton sugli altri Dei.
Il romanzo si intitola il marchio di Sekhmet e di questa dea scopriamo il suo duplice ruolo: Dea guaritrice e Dea della guerra, questo il legame ed il filo conduttore tra essa ed i due fratelli.
Sulle vicende fantasiose narrate dall’autrice scopriamo i faraoni che succedettero ad Akhenaton fino al famoso Tutankhamon.
Ho apprezzato in particolare la descrizione del tempio di Ptah nonché le rovine dove cadde la capitale Akhen- Aton voluta dal faraone omonimo.
Mi ha colpito molto la bevanda dal potere inebriante: il nettare di dattero.
“la vita proseguirà come è sempre stata, secondo il volere degli Dei”
S. Q.L’ambientazione mi è piaciuta molto. Le descrizioni dei luoghi mi hanno trasportata alla corte di Tutankhamon, girando per le grandi città egiziane. Prima nella nuova capitale fondata da Akhnaton, aggirandomi per le case e i grandi giardini e il bellissimo e sontuoso palazzo. Tornando poi nella città di Malkata dove Tutankhamon riporta la corte dopo la morte del padre. L’autrice descrive molto bene sia i luoghi che gli usi e i costumi senza tralasciare i gioielli che indossava la famiglia reale. Mi è sembrato di camminare tra i giardini del faraone e nelle vie della città, entrando nelle case e usando gli utensili. Belle anche le descrizioni degli abiti. Ogni personaggio era come averlo davanti.
Avete avuto dei momenti, durante la lettura, più “complicati”? Ci sono stati cali di ritmo che hanno appesantito la lettura?
S.V. La lettura è stata abbastanza fluida, non particolarmente avvincente e appassionante fino alla metà del libro circa, quando vicende e azioni hanno preso un ritmo incalzante.
S. Q. Fino ad un certo punto il ritmo era diciamo normale. Una piacevole lettura che mi permetteva un bel viaggio nell’antico Egitto comodamente seduta a casa mia. Intorno alle ultime centocinquanta pagine (si, non sono poche..) il ritmo è aumentato notevolmente e non riuscivo a chiudere il libro; l’unica cosa era girare pagina e seguire Khenfre e respirare l’aria di Malkata. Nel giro di qualche ora girando l’ultima pagina si arriva purtroppo alla parola fine..
Immaginate di rivolgervi all’autrice Isabel Giustiniani: avete la possibilità di porle alcune vostre curiosità, che cosa le chiedereste?
S.V. Isabel per quale motivo hai scelto questo periodo storico? Vedo che comunque, avendo letto il tuo precedente, sei sempre molto legata a Tutankhamon.
La seconda domanda che ti rivolgo è quanta ricerca storica c’è dietro ad un romanzo del genere, immagino sia parecchia, considerato che hai menzionato parecchi personaggi realmente esistiti oltre a edifici descritti con tanta precisione.
E poi, perdonami, cosa ti ha incuriosito in Sekhmet?
S. Q. C’è sempre qualche curiosità sui libri. Ogni lavoro, ogni libro che arriva a termine lascia un segno. A te cosa hanno lasciato Khenfre, Neferu e tutti gli altri e poi, chi di loro ti ha trasmesso più emozioni durante la stesura e chi potremmo ritrovare in un prossimo lavoro?
Formato: Formato Kindle
Dimensioni file: 625.0 KB
Lunghezza stampa: 310
Utilizzo simultaneo di dispositivi: illimitato
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B077HRC6GJ
Link d’acquisto: Il marchio di Sekhmet