Recensione a cura di Sara Quiriconi
Il debito è un romanzo di Glenn Cooper, secondo della serie con Cal Donovan protagonista. E’ un autore che tutti perlomeno abbiamo sentito nominare. Ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Se poi la posso dir tutta, io mi sono innamorata della lettura grazie al suo romanzo “La biblioteca dei morti”. Forse, però, molti non sanno che in realtà Glenn Cooper è un medico specializzato in malattie infettive e medicina interna. Ha iniziato a scrivere perché come dichiarò lui stesso “la scrittura porta equilibrio nella mia vita”. Così nella sua carriera ha creato diversi personaggi. Oltre ai protagonisti dei libri autoconclusivi ci ha accompagnato ne “La biblioteca dei morti” con l’affascinante Will Piper. In “Dannati” avevamo John Camp e ora come poteva non crearne uno nuovo magari bello, tenebroso e brillante? Da “Il segno della croce” ritroviamo in questo ultimo lavoro Calvin Donovan.
Tre personaggi principali che condividono la condizione di “eroi” ma ognuno con caratteristiche proprie. Sicuramente tutti hanno una grande passione per ciò che fanno. Will, agente speciale dell’FBI ormai a fine carriera. Viene considerato un “profiler” cioè un agente incaricato di tracciare il profilo psicologico e comportamentale di un presunto colpevole. Bello fisicamente, alto, spalle larghe e occhi blu elettrico: bello, dannato e … donnaiolo.
John ex berretto verde dell’esercito americano e capo della sicurezza del MAAC. Uomo forgiato dalle armi, innamorato della compagna e fedele. In questo è l’esatto contrario di Will mentre si avvicina di più a Cal, anche se preferisce non avere una relazione stabile. Cal è insegnante di storia della religione e archeologia, quarantenne, che è portato più verso i suoi studi e alla ricerca che ad altro, anche se come Will non disdegna l’alcol e le donne. E’ più portato a reagire con i pugni un po’ come Will. John forse per il lavoro nell’esercito usa più i pugni nel momento che si deve difendere dai cattivi VERI dell’Oltre, dove è obbligato a scendere per riportare al nostro mondo la sua Emily.
Un aitante professore della facoltà di Harward di teologia. Cal, che per il suo prezioso aiuto fornito alla Chiesa per il caso precedente di Giovanni Berardino, ha ottenuto il privilegio dal Papa di poter accedere alla biblioteca Vaticana e all’Archivio Segreto Vaticano. Durante le sue ricerche s’imbatte nei documenti seppur incompleti di un antico prestito concesso alla Santa Sede nel 1848 dalla banca Sassoon. Inizia un susseguirsi di vicende che riportano indietro nel tempo per scoprire modalità e termini di questo ingente prestito.
Leggendo questo nuovo lavoro il lettore viene catapultato nell’Italia del 1800. Si viaggia tra Roma, Venezia e gli Stati Uniti seguendo il volere di Papa Pio IX e di alcuni alti prelati, come il Cardinal Segretario di Stato Luigi Lambruschini (in foto).
Successivamente, si torna ai giorni nostri per scoprire con Cal l’esito della storia. Con parole semplici, l’autore permette di viaggiare accompagnando ogni personaggio e affezionandosi a molti di loro. Oltre a Cal, che ovviamente conoscevo già vista la sua presenza nel precedente libro, ho avuto l’occasione di apprezzare nuovamente Suor Elisabetta. Ha preso i voti dopo un triste epilogo della sua ultima storia d’amore. Ha abbracciato la fede e segue il cammino del Papa facendolo anche un po’ il suo.
Gail Sassoon, moglie dell’attuale maggior azionista della banca Sassoon che purtroppo è in fin di vita. Ha tutte le caratteristiche di una donna forte e allo stesso tempo debole che si avvicina troppo spesso all’alcool ma dimostra un gran bel cuore.
Come dimenticare il Papa, Celestino VI. Uomo con un cuore d’oro e mosso dalla vera vocazione. Vorrebbe “cambiare” la Chiesa e riportarla alla sua unica e vera missione : la carità, l’aiuto nei confronti dei bisognosi. Trovo anche che il tema trattato sia molto attuale. La Santa Sede dovrebbe divulgare la parola di Cristo e perseguire la sua missione. Ma tutti sappiamo che la Chiesa possiede molte opere d’arte anche di inestimabile valore tipo la Pietà di Michelangelo.
La domanda è: è giusto che la Chiesa detenga opere e denaro? O sarebbe più opportuno che usasse certe ricchezze per portare avanti la sua missione. Il dubbio di aver perso le fila di questo incarico è ben impresso nel cuore di Papa Celestino VI, che mi ricorda molto il nostro caro Papa Francesco. La scoperta di questo debito così vecchio porta il Pontefice a seguire con maggior foga il suo progetto di commutare la Chiesa. Papa Pio IX e Papa Celestino VI. Realtà e fantasia. Pio IX realmente esistito, ma ovviamente qui romanzato, chiese un prestito alla banca Sassoon. Nel libro ha un’immagine marginale. Lascia la maggior parte delle decisioni al segretario di Stato che porta avanti la faccenda del prestito in modo non molto CATTOLICO. Al contrario Papa Celestino VI, seppur personaggio di fantasia, prende molte decisioni e sul fatto del prestito porta avanti la sua idea. Qui credo che ci sia un grande parallelismo con il nostro Papa Francesco. Entrambi vogliono riportare la Chiesa verso la sua vera missione.
Per me è un romanzo ben strutturato, con una buona ricerca storica unita a una fervida fantasia. Mi piace come sviluppa la storia accompagnandola alle sue parole semplici riesce a toglierti la voglia di chiudere il libro.
Le sue descrizioni riguardano principalmente i personaggi. Sono riuscita ad immaginarmeli mentre si muovevano per le città o durante le conversazioni. In questo modo riesce a far crescere i personaggi mentre la storia va avanti. Mi sono rimaste impresse alcune scene e soprattutto i sentimenti che hanno colpito quei personaggi.
Trama:
Forse non è il paradiso, ma per Cal Donovan, docente di Storia della religione, è come se lo fosse. Per ringraziarlo del suo ruolo cruciale nel caso del sacerdote con le stigmate, papa Celestino VI ha infatti concesso a Cal un privilegio straordinario: l’accesso illimitato alla Biblioteca Vaticana e all’Archivio Segreto Vaticano; chilometri di scaffali su cui sono conservati centinaia di migliaia tra manoscritti, documenti antichi e reperti inestimabili. E Cal ne approfitta subito per le sue ricerche su un oscuro cardinale italiano vissuto a metà dell’Ottocento, durante i moti rivoluzionari che avevano sconvolto lo Stato Pontificio. Ed è così che s’imbatte in una lettera privata del segretario di Stato dell’epoca, in cui si fa riferimento a un banchiere e alla necessità di trasferirlo in gran segreto fuori Roma. Nel corso degli anni, Cal ha imparato a fidarsi del proprio istinto e quella strana vicenda lo attira come una calamita. Non può tuttavia immaginare che, dalle pagine ingiallite, emergerà un fatto sconcertante: un ingente debito – mai restituito – contratto in segreto dalla Chiesa con una banca gestita da una famiglia ebrea. Né può prevedere la sorprendente richiesta di Celestino: trovare le prove che quel debito è ancora valido. Ma quali sono le reali intenzioni del papa? Cal non è l’unico a porsi quella domanda. Per alcuni membri della Curia è in gioco la sopravvivenza stessa della Chiesa, e sono pronti a usare qualsiasi mezzo pur di fermare le ricerche di Cal e ostacolare i progetti del papa…