- Un libro che rapisce, scritto con una passione che traspare in ogni pagina, nelle descrizioni dettagliate e nella cura con la quale l’autore ha inserito numerose citazioni e nei precisi riferimenti.
Trama:
Un biglietto, last minute, per la Sicilia e la vita di Cinzia, quella giovane ragazza partenopea innamorata della superba bellezza di un passato storico che ancora la incanta, è destinata a cambiare radicalmente. Giunta nel trapanese con l’obiettivo di dare un volto al Satiro Danzante di Mazara del Vallo, l’opera dall’antica armonia classica che tanto l’aveva piacevolmente ossessionata, l’incontro con lo scultore di sabbia, prima, e poi con un personal trainer piacione – che scolpisce corpi come fossero statue -la farà immergere in un viaggio estatico e coinvolgente, in cui si alternano e si confondono storie di satiri, danzanti, pugnanti, festanti, gradienti, dormienti, che evocano l’universo mitologico di Dioniso, Eracle e di altri dèi, semidei, demoni, sileni, menadi, folletti, etère, eroti, efebi, ierofanti, guerrieri. Il percorso storico e visionario prosegue dalla Sicilia verso la Lucania sulle tracce del satiro pugnante di Armento, per scoprire i legami cangianti tra gli assetti dei paesaggi e quelli dei sentimenti, fino a capire il senso ultimo di una fascinazione senza tempo e senza eguali, quella del Meridione d’Italia, che ognora seduce, interroga e tormenta.
Recensione a cura di Flavia Zaggia
“Il presente sarà il passato dei nostri figli,
perciò lo dobbiamo scrivere bene, meglio che si può.”
Cinzia Pasini è una giovane donna, laureata in lettere classiche che ama la storia, l’antichità, l’arte. In un certo senso vive con la testa “all’indietro” come spesso le ha ripetuto Claudio – ventiseienne promotore finanziario con il quale ha da poco terminato una relazione complicata. Si, perché Cinzia e Claudio hanno sempre avuto una visione opposta della vita.
Lei, alla continua ricerca della profondità delle cose, ama trascorrere il tempo nei musei, mentre lui è proiettato nel futuro nel mondo dell’informatica fatto di tablet, cellulari, transazioni digitali. In un mondo cioè dove le passioni di Cinzia non hanno mai trovato spazio.
Lei ha iniziato da poco un dottorato in scienze storiche e archeologiche della Magna Grecia ed è nel Museo nazionale archeologico di Napoli che ammira due statue bronzee raffiguranti due satiri.
È così turbata e affascinata dalla loro perfezione, dalle pose plastiche e dall’intensità delle emozioni che suscitano in lei che decide su due piedi di partire verso il sud del nostro Paese e mettersi sulle tracce di altre due opere autentiche conservate in luoghi meno conosciuti della nostra penisola, ai margini degli itinerari turistici consueti.
“Ecco Mazara del Vallo, un angolo di Sicilia disteso sul mare vicino all’Africa; ecco Armento, un graffio di roccia tra due ampie chiazze verdi nel cuore della Lucania:”
Ed è un viaggio coinvolgente quello che il lettore farà attraverso gli occhi e le emozioni di Cinzia, che accompagnata dalle note della canzone di Franco Battiato all’ingresso del Museo di Mazara del Vallo, si troverà prima di fronte alla statua del satiro danzante che appare elegante, abbagliante, quasi imbarazzante nella sua perfezione e poi in Lucania per seguire le tracce del satiro pugnante.
In questo viaggio di scoperta conosce Marco, personal trainer in viaggio di lavoro, che resterà affascinato da Cinzia che, nonostante appartenga ad un mondo diverso dal suo, lo coinvolgerà con il suo entusiasmo e la sua curiosità.
Intenso il momento dell’incontro con Calogero Bianca, studioso di arte ellenica ex insegnate di lingua e letteratura greca nei ginnasi dell’isola.
“Il professore ha una parlata chiara e lenta e le sue parole colano come sabbiolina nella clessidra: è una di quelle rare persone che pesano le parole, che scavano sotto le parole e dentro e dietro le parole, spesso traccheggiando tra parola e parola per coglierne anche il senso degli spazi o dei segni che le dividono o le collegano”.
Una chicca anche il colloquio con Policarpo Miceno, uomo schivo e con lo sguardo severo, che rivela a Cinzia il suo desiderio segreto di riuscire a riportare nella sua terra la statua del satiro pugnante, conservata nel Museo di Monaco di Baviera.
Un racconto che incanta chi lo legge, in cui prendono vita Dionisio ed Eracle, in cui danzano demoni, folletti e fauni, nel quale si muovono Alessandro Magno, Alessandro “il Molosso” e il fedele guerriero Antioco accompagnato dalla sua sposa Argenzia.
Voglio vederti danzare è un libro che esalta i paesaggi e il patrimonio artistico del nostro Paese, un libro che fa riflettere, che affronta attraverso gli occhi della protagonista, temi attuali come l’incuria nella conservazione delle opere d’arte, la mancata valorizzazione e lo sfruttamento del territorio, l’assenza di spazi adeguati per la promozione dell’arte nell’errata convinzione tipicamente italiana che “con la cultura non si mangia”.