Nel mese di novembre la nostra lettura condivisa è stata “I leoni d’Europa” di Tiziana Silvestrin; alcuni iscritti al gruppo Thriller Storici e Dintorni hanno affrontato questa lettura insieme.
Di seguito, come sempre, i commenti di tutti i lettori, che ringraziamo per aver partecipato!
Ma prima un po’ di trama per conoscere il libro:
Mantova, 1582. Nella basilica palatina di Santa Barbara, lo scozzese James Crichton e Thomas stanno trafugando qualcosa quando un rumore mette in allarme le guardie. In fuga per le strade della città, si imbattono nel principe Vincenzo Gonzaga e Ippolito Lanzoni. Nel duello, nato apparentemente senza motivo, il principe ferisce lievemente Crichton che morirà di lì a poco nella spezieria di Geniforti. Occorrre far chiarezza sull’accaduto e trovare le prove che scagionino il giovane Gonzaga dall’accusa di omicidio.Il consigliere ducale Zibramonti affida le indagini a Biagio dell’Orso, affascinante capitano di giustizia. Il caso è un vero rompicapo: nella basilica sembra non mancare nulla, poco si sa di Crichton e misteriosa appare la sua morte.Sulle tracce del passato dello scozzese, il capitano di giustizia entra nelle maglie di un complotto internazionale e in una ragnatela di personaggi insospettabili. Sullo sfondo, l’opulenza dell Serenissima, i servizi segreti del Consiglio dei Dieci, spie e cortigiane, la politica dei Gonzaga e gli intrighi di Elisabetta I e del suo consigliere Walsingham.
Fabiola Màdaro Con questo libro mi sono immersa completamente nelle atmosfere dell’epoca. È stato un bellissimo viaggio tra le corti di Mantova, Venezia e Milano. La descrizione dei luoghi, dell’arte in movimento e della vita di quel periodo mi hanno affascinato.
E che dire della storia?! Biagio è un personaggio semplicemente perfetto: moderno, sensibile, intelligente e acuto, non si ferma alle apparenze, cerca i dettagli. L’omicidio dello scozzese James Crichton per mano del principe Vincenzo Gonzaga, i misteri intorno ad esso, i complotti, sono ben orchestrati per fare in modo di tenere il lettore incollato alle pagine…e con me ha funzionato.
Anche il riferimento alle vicende avvenute in quel periodo tra Maria Stuarda ed Elisabetta I mi hanno conquistato per come vengono descritte le due donne e i luoghi delle scene.
Incontrerò presto Biagio Dell’Orso nelle sue nuove avventure.
Un libro, questo di Tiziana Silvestrin, che consiglio vivamente: assolutamente da leggere!!!
Maria Marques Una splendida lettura. Questo libro è elegante, pacato, misurato, ma capace di sorprenderti, un po’ come il protagonista Biagio dell’Orso che si impone immediatamente alla fantasia del lettore. E’ attraverso gli occhi del Capitano di Giustizia che il lettore assiste allo svolgersi delle indagini,mentre la storia si dipana attraverso alcune città italiane e poi l’Europa coinvolgendo personaggi storici che si inseriscono nella trama con estrema naturalezza in un intreccio che pian piano si svela,sorprendendo per la sua accuratezza ed originalità,dinanzi al protagonista che ,sebbene goda ancora del piacere dell’innocenza del pensare,è tuttavia smaliziato ed avvezzo al cinismo di una corte e degli intrighi politici.” Presto si era reso conto che la legge che doveva far rispettare non sempre coincideva con la giustizia “ questa affermazione tratteggia immediatamente l’uomo nascosto nel Capitano e ce lo regala umano. Umano nel suo modo di porsi con tutti, dal principe Gonzaga all’amico speziale, in una Mantova vivace ed afosa,che lascia spazio ad una Venezia che sebbene affascinante,deve cedere il posto ad una donna che la supera . E la donna in oggetto non è una famosa cortigiana,sarebbe persino banale, ma una persona che si intuisce subito essere la parte femminile adatta a Biagio. Una storia d’amore tra due personaggi che sono estremamente veri,reali,una storia fatta di sguardi e di parole forse non dette,ma di cui si intuisce l’importanza per entrambi, che si inserisce in modo naturale nelle investigazioni. E’ un libro, che può essere letto come un thriller storico, come uno spaccato della politica europea di fine Cinquecento,come uno specchio della vita nella corte di Mantova,ma da qualunque angolazione il lettore voglia avvicinarsi,troverà un bel libro, scritto in modo splendido e senza sbavature eccessive. Ho solo due rimpianti, il primo è di averlo acquistato in ebook e non in cartaceo che preferisco per approfondire le ricerche ed il secondo di aver pensato, ragione per cui chiedo scusa all’autrice, dopo il primo capitolo, che fosse un thriller uguale a tanti altri. Sono felice di essere stata sorpresa dall’autrice,che ha saputo creare una storia nella Storia, tanto che mi aspetta una nuova avventura da seguire con Biagio. Non ultimo,ma per me importante, il testo alla fine è corredato da una cospicua bibliografia a testimonianza della accuratezza delle basi su cui l’autrice ha costruito la sua Mantova e la storia de’ I leoni d’Europa.
Flavia Zaggia Non avevo mai letto nessun libro di Tiziana Silvestrin e dopo aver concluso questa lettura credo però che recupererò il tempo perso. Mi è piaciuto moltissimo…..anzi, di più.
Tutto ha inizio con l’omicidio del giovane James Crichton per mano di Vincenzo Gonzaga. Per scagionare il figlio dall’accusa di omicidio il duca di Mantova, Vincenzo Gonzaga si rivolge al capitano di giustizia Biagio dell’Orso. Chi era davvero James Crichton e perché si trovava a Mantova? Per rispondere a queste domande il protagonista nel corso delle indagini si muove tra Milano, Venezia e Mantova entrando in contatto con spie, politici e inquisitori. Un tassello dopo l’altro la storia prende forma e tutto si incastra alla perfezione fino ad arrivare alla soluzione di una vicenda in cui gli interessi politici si fondono con quelli religiosi, in cui entrano in scena anche la rivalità tra cattolici e protestanti, tra Elisabetta I e Maria Stuart.
Biagio dell’Orso è il personaggio principale. È un uomo scaltro, intelligente, riflessivo e con una grande nobiltà d’animo che non si lascia confondere e che mette al primo posto il suo senso della giustizia. È un personaggio fittizio che però è talmente ben costruito da sembrare realmente esistito.
Il grande pregio di questo romanzo secondo me è quello di essere una perfetta miscela tra realtà e fantasia in cui personaggi e fatti storici reali perfettamente descritti e analizzati si uniscono a personaggi e vicende frutto della fantasia di un’abilissima scrittrice che descrive con minuziosità e precisione caratteri, luoghi, stati d’animo alternando parti narrate a dialoghi in modo da non rendere mai pesante o noiosa la lettura.
Sara Valentino Complimenti a Tiziana Silvestrin!!!
Seconda rilettura per me de “I Leoni d’Europa”, ho già letto ed assaporato il seguito: “Le righe nere della vendetta”, dove l’autrice non si è smentita, tutt’altro ho apprezzato maggiormente la sua preparazione.
La prima volta che l’ho letto ricordo di averlo terminato a tarda ora, mi ha impedito di prendere sonno..troppe emozioni , molto coinvolgente, mi ha lasciato un bellissimo ricordo, avrei veramente preferito che si prolungasse la lettura. Biagio e’un gran personaggio costruito molto bene , sono entrata quasi in empatia con lui ,mi ci sono affezionata; l’uomo perfetto, piacente, arguto, scaltro, di buon cuore, di buona forchetta e uomo d’azione.. nessuna donna può sfuggire al suo fascino.
Mi sono sorpresa a cercare di fare chiarezza con il nostro capitano di giustizia, Dell’orso ,su tutti i magnifici intrighi che la Silvestrin ha creato. Ho apprezzato in modo particolare la descrizione di Venezia…Della Venezia storica ed il mio personaggio preferito, dopo Biagio ovviamente, non può che essere Rosa ;ho amato lei, la sua storia, la descrizione che ci ha regalato del periodo in cui la peste ha mietuto le sue vittime.
Ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo l’autrice ed è stato solo un piacevole confermare ciò che già avevo capito dalla lettura del suo primo romanzo, la sua conoscenza storica e la sua passione traspaiono tutte nel suo scritto.
Storia, documenti storici, personaggi realmente esistiti, di spicco o meno, spie, intrighi tutto mescolato sapientemente con una maestria perfetta; nulla è lasciato al caso, ogni fatto o personaggio menzionato troverà una collocazione al termine della lettura, nessuna pendenza.
Le descrizioni di ogni città ed ambiente, parlo delle locande, taverne dei piatti menzionati rendono tutto così vivido.
Ora ho pronto il terzo per la lettura.
Roberto Orsi Un libro che apre la serie con Biagio dell’Orso, capitano di giustizia di Mantova, personaggio interessantissimo alle prese con una morte misteriosa e un complotto internazionale. Le atmosfere ricreate dall’autrice sono incredibili. Mantova, Venezia e Milano descritte con grande maestria da Tiziana Silvestrin, con la scena che vede protagonisti dei personaggi altamente credibili, perfettamente calati nel contesto proposto dall’autrice. Fantastico lo Zibramonti, con una grande ironia a supporto del più riflessivo e serioso Biagio dell’Orso. Consiglio vivamente l’intera serie di quattro libri con lo stesso protagonista, tutti autoconclusivi ma con sullo sfondo le vicende della vita privata di Biagio, anch’esse perfettamente contestualizzate nell’azione e nel mistero principale.
Antonella Lanzo Io non sono molto brava a scrivere, e non mi dilungherò tanto, il romanzo mi è piaciuto molto, ho voluto bene a Biagio dalle prime pagine, Rosa poi mi ha colpito molto , penso che non fosse facile per una donna a quei tempi gestire un’attività da sola. Ho preso anche gli altri 2 romanzi e li ho già letti.
Sara Quiriconi Eccomi! Per me era il primo libro di Tiziana e quindi di Biagio dell’Orso. È il primo libro di una serie se non erro di cinque libri (il quinto prossimo all’uscita) con protagonista Biagio dell’Orso, capitano di giustizia di Mantova. Con questo libro si viaggia tra Mantova, Venezia e Milano tra intrighi e complotti politici e religiosi su base internazionale che porteranno ogni lettore a vivere in sintonia con Biagio. Questo personaggio mi ha innamorato come direi tante donne, x il suo essere a dir poco perfetto..bello, di buon cuore, arguto..fa innamorare Rosa al primo sguardo e anche lei per quanto alla prima impressione non mi fosse rimasta simpatica poi tutto è cambiato. Come si dice? Bisogna conoscerle le persone..un altro personaggio che mi è rimasto anche se in teoria non tra i protagonisti è James Crichton. Anche lui viene descritto molto bene e non segue gli schemi di quei tempi degli uomini, anche lui ha un cuore d’oro.. Consiglio la lettura a chiunque si voglia immergere nella storia di queste città e voglia conoscere dei personaggi stupendi! Vorrei continuare la lettura della serie o in un’altra condivisa o per conto mio. Brava Tiziana, complimenti!
Maria Grazia Parri Il romanzo di Tiziana Silvestrin ha due caratteristiche principali. La prima è la precisa ricostruzione storica, quasi calligrafica e funzionale a creare la rete speciale di rapporti tra le varie città in cui si svolge il romanzo. Ecco così Mantova e la fastosa corte dei Gonzaga in un tardo 500, con l’eredità culturale rinascimentale lasciata da Isabella d’Este, con i capolavori artistici di Mantegna Correggio, e il lento declinare di un’epoca storica complessa e tormentata da guerre di religione e supremazia europea. La conoscenza e l’amore di Silvestrin per la storia e in particolare per questo periodo intenso e ricco di tematiche affascinanti,risultano molto chiaramente dalla singolare attenzione ai più piccoli risvolti storici. Per esempio quando l’azione si svolge a Venezia, il tono della scrittura si adegua alla magnificenza dell città ducale. Le calli, il mare, il Palazzo Ducale offrono spunti per dare uno spaccato della vita veneziana, dove la bellezza artistica di una chiesa, la maestria dei pittori (con un riferimento molto apprezzato alla figura di una donna pittrice) si alternano all’oscurità di passioni, di amorali comportamenti, dove con il denaro si può comperare di tutto, perfino la verginità di una fanciulla. Venezia dunque e le cortigiane. Venezia e i personaggio di Rosa e Chiara. Le donne sono sicuramente ben delineate, così come i numerosi flah back ci fanno conoscere motivazioni e suggeriscono (non svelano ed è questo uno dei tratti più incisivi per un thriller storico) a poco a poco i personaggi coinvolti in un complotto molto più grande dei suoi stessi protagonisti. Ed è questa la seconda caratteristica che rende interessante la lettura. Da una parte i grandi personaggi, le grandi lotte per un potere non solo religioso, dall’altra protagonisti molto incisivi, vale per tutti il capitano Biagio e l’ammirevole Critonio. Quest’ultimo è sfuggente, appare e non appare, sappiamo che ha un bellissimo volto, che è scozzese, sapiente e molto istruito anzi una sorta di Pico della Mirandola scozzese. Ha una missione da compiere che lo porta a viaggiare in Italia, fino al Ducato di Mantova. Moltissimi sono i personaggi che troviamo alcuni di fantasia pur con lavori che permettono al lettore di addentrarsi nella società dell’epoca altri come il celebre Aldo Manuzio con la sua tipografia. Ma ovviamente senza un mistero mortale non ci può essere thriller. Ecco dunque svelarsi piano piano il segreto della morte di Critonio, una finta sepoltura che permette l’evolversi della situazione. Molte sarebbero le cose da dire, ma devo riordinare le idee, poiché una delle caratteristiche del libro è la poliedrica lettura. E dunque un ottimo testo scritto da Tiziana Silvestrin.
Norma Mantegazza Un buon libro scritto bene e con un’ottima ricerca storica.
Un bellissimo viaggio tra le corti di Mantova, Venezia e Milano senza perdersi una breve visita nella Londra di Elisabetta I. Il capitano di giustizia Biagio dell’Orso è un personaggio meraviglioso e affascinante.
La storia d’amore con Rosa non disturba affatto. Intelligente e determinato, non si lascerà sviare dalle apparenze o dalle soluzioni facili. Il giovane Vincenzo Gonzaga viene coinvolto in una rissa che termina con l’omicidio dello scozzese James Crichton (personaggio misterioso e affascinante non solo fisicamente ma anche grazie alla sua vivace intelligenza e alla sua vasta cultura). Biagio dell’Orso, incaricato delle indagini, si troverà al centro di una complicata ragnatela di intrighi e di interessi di potere.
Non è un ambiente facile quello in cui si muove il Capitano di Giustizia: gli interessi in ballo sono molto grandi e sembrano non rimanere all’interno dei confini Italiani.
Un libro che ti tiene incollata dalla prima all’ultima pagina! Complimenti Tiziana Silvestrin! Non vedo l’ora di seguire Biagio nelle sue prossime indagini!
Libro da consigliare assolutamente!
Marina Vigano’ Eccomi! Il libro m’è piaciuto in generale..e mi ha fatto venire voglia di ritornar in certi posti e veder posti conosciuti con altri occhi. Io credevo che la cosa che cercavano all’inizio del libro fosse chissà che cosa, insomma qualche oggetto prezioso tipo coppa o un libro con delle formule magiche/esoteriche..Prossimamente leggerò anche gli altri per saper come andrà a finire con certi personaggi (tra cui anche il protagonista)
Tiziana Zerlotti Ho seguito come un’ombra i protagonisti del romanzo nei loro spostamenti tra Mantova, Venezia, Milano. E’ stato un viaggio piacevole ed interessante e conoscendo i luoghi è stato facile entrare nell’atmosfera del romanzo. I personaggi sono ben delineati, i luoghi ben descritti e penso di continuare a leggere le imprese di Biagio. un libro comunque da leggere e da ricordare.
Luciana Morganti Bellissimo romanzo, letto velocemente perché non mi ha mai annoiato. L’intreccio si amalgama perfettamente alla parte storica che viene descritta molto bene, in modo esaustivo ma mai pesante. In genere tutte le descrizioni sono messe al posto giusto senza un eccessivo utilizzo di parole, caratteristica questa che molto spesso difetta negli autori italiani. Il personaggio principale, Biagio dell’Orso, mi è piaciuto molto: asciutto, competente, professionale ma umano. Viene ben descritto nel capitolo 16 dallo Zibramonti: “E’ più abile di quello che appare e il fatto che non parli molto lo considero più una qualità che un difetto”.
Silvia Andretto “I leoni d’Europa” è stato il primo libro che ho letto di Tiziana Silvestrin. Proposto come una lettura condivisa, sono stata subito coinvolta dalla storia, dai luoghi e dai personaggi. L’omicidio di uno scozzese a Mantova, un capitano di giustizia affascinante e arguto attorniato da altri personaggi ben delineati e caratterizzati, lo sviluppo successivo della storia tra Mantova, Venezia e Milano fino a arrivare a toccare le coste inglesi con Maria Stuarda, ne hanno fatto un bellissimo thriller; accurato, emozionante e mai banale. Ricco di notizie e fatti storici, questo libro, è spunto di riflessione e di approfondimento per chi ama la storia o per chi, come me, ha scoperto da poco questo filone letterario così interessante. Grazie.
Jessica Pennini Eccomi, ho finito giusto ieri sera. Questo libro mi è piaciuto molto, è stata una scoperta piacevole e di sicuro ne leggerò altri di questa autrice. Le descrizioni dei luoghi sono accurate e anche il profilo dei personaggi l’ho trovato ben delineato. Complimenti a Tiziana!
Debora Serrentino Il libro è scritto benissimo ed essendo io di Mantova ho potuto apprezzare in modo particolare l’ambientazione e la ricostruzione storica, oltre ad aver avuto spesso l’impressione di vivere la storia in prima persona con Biagio. Biagio dell’Orso è un personaggio davvero azzeccato e sono contenta che l’autrice, Tiziana Silvestrin, ci abbia regalato altri romanzi dove apprezzarlo.
I leoni d’Europa