Teresa Filangieri. Una duchessa contro un mondo di uomini – Carla Marcone
Trama:
All’indomani dell’Unità d’Italia, in una Napoli preda della miseria, dove i bambini poveri sono abbandonati al proprio destino e le orfane spesso diventano spose raccattate o suore senza vocazione, una duchessa attraversa i vicoli lerci, bussa alle porte dei bassi, interroga il popolo per aiutare e non per sedurre con promesse irrealizzabili. In questa Napoli lazzara di Michele ‘o Belzebù, dove l’azzurro degli occhi di Raffaele si sporca col nero della superstizione della schiena ingobbita del buon Alfonso, Teresa Filangieri concepisce un progetto ambizioso: far costruire il primo ospedale pediatrico. Deve però scontrarsi con il mondo degli uomini, quegli stessi, padri e mariti, a cui le donne ancora appartengono di diritto. Sfida le convenzioni, raccoglie dalla strada gli scugnizzi, ferite che bisogna cominciare a disinfettare. Carla Marcone mette in scena una Napoli in cui la storia viaggia per conto proprio, separata nei tempi e nei modi dal resto d’Italia, dove vivere è una ricompensa e morire spesso è un privilegio, e ridona luce a una donna dai natali illustri, animata dalla passione civile, dall’amore verso i più deboli, ma dimenticata dalla Storia.
Recensione a cura di Sara Valentino
Carla Marcone, autrice partenopea, nasce e cresce in una famiglia di stampo patriarcale ma dove le donne avevano comunque potere decisionale, ciò fa nascere in lei l’idea che le battaglie contro ogni genere di sopruso vanno combattute.
Ha scritto, oltre a questo di cui vi sto per parlare “Teresa Filangieri – Una duchessa contro un mondo di uomini“, anche il romanzo “Fiori di Carta” sempre per la casa editrice Scrittura & Scritture; i suoi personaggi sono quindi sempre forti indipendentemente da cosa il destino riserverà loro.
Il romanzo dedicato a Teresa Filangieri è per sua natura intrinseca un romanzo storico a tutti gli effetti perché pur romanzato nasce dalla curiosità di Carla Marcone per questa duchessa, anche, se vogliamo, dimenticata dalla storia, (almeno io ne ignoravo completamente l’esistenza), e le sono grata per aver dato la possibilità a questa donna meritevole, di essere ricordata ancora oggi.
Perchè? Perché ci sono personaggi che a volte, per comodità, vengono celati agli occhi del mondo eppure conoscerli può e deve essere un’occasione di crescita per l’essere umano.
Il romanzo si sviluppa seguendo in toto la sua vita dal 1826, anno di nascita, al 1880, anno in cui il suo progetto di costruire un ospedale per le malattie infantili prende vita dalle rovine di un palazzo del ‘700 Sant’Orsola che allora era di proprietà dell’esercito.
“…ma se vi era una sola possibilita’ di non capitolare Teresa doveva e voleva cercarla e trovarla…”
Ci troviamo subito immersi in una storia, che è la nostra storia, dell’Italia e di quando è stata proclamata la sua Unità e siamo a Napoli dove il colera ha seminato il terrore, dove la miseria e la povertà sono all’ordine del giorno, l’infanzia e’ dura, bambini abbandonati a morire per le strade allo stremo delle forze. Ed è qui che incontriamo Teresa.
La nostra protagonista nasce dal generale Carlo Filangieri Principe di Satriano, che la sottopone ad una rigida educazione, come è d’uso nel suo rango. Di fatto, lui avrebbe voluto un figlio maschio e forse solo il carattere intrepido di Teresa gli fece infine indorare la pillola; la obbligherà ad un matrimonio, non certo da lei voluto, con il duca di Roccapiemonte Vincenzo Ravaschieri-Fieschi.
“la vita ha una sola inconfutabile legge: l’’illogicità “
Tante, troppe le rinunce e le sconfitte, tanto il dolore a cui la vita ed il destino l’hanno sottoposta, non ultimo l’immenso dramma che la colpisce per una morte che non può mai essere accettata; Teresa pero’ risorge dalle sue ceneri e come una Fenice rinasce nuovamente e dedica ogni attimo della sua vita, senza dimenticare mai di seguire il cuore, al suo progetto e alla sua lotta.
“ma Teresa aveva un porto sicuro dove gettare l’ancora ogniqualvolta si preannunciava la tempesta , ed era dentro di se’ nel suo cuore intrepido di donna.”
Potrei parlare e scrivere per ore di lei, questa beniamina di tutti i bambini sofferenti, questo esempio per tutte le donne del mondo che hanno subito i soprusi nei secoli: dai loro padri e dai loro mariti in nome del fatto che una donna è un essere inferiore; ancora oggi, purtroppo, la donna deve impegnarsi il doppio e solo per raggiungere la meta’ del successo di un uomo e difendersi dai pregiudizi e proteggersi dai soprusi perpetrati ancora ai suoi danni di alcuni uomini.
L’autrice con uno stile di scrittura molto particolare, sembra quasi poesia, riesce ad aprire una breccia nel nostro animo con parole forti ed intense, riesce a commuovere ed emozionare ; la scrittura viene rafforzata da alcune frasi in dialetto napoletano che rendono tutto ancora più vivo e vero.
La preparazione storica di Carla Marcone è magistrale, e pur romanzando il racconto della vita di Teresa, inserisce molti personaggi storici realmente esistiti (tra cui menzionerei Alfonso Casanova e Paolina Craven), li mescola ad altri di fantasia tra i quali Raffaele che è senza ombra di dubbio il mio preferito. L’autrice con questo libro rende onore, e forse è l’unica o tra le poche che lo abbiano fatto finora, ad una donna che deve essere ricordata.
Vi lascio un’ultima grande e splendida citazione e vi consiglio di leggerlo, vi aprirà la mente e vi spronerà nelle difficoltà della vita.
“Dalle il tempo delle campane e dei fiori, di un velo bianco, di accarezzare la vita che le cresce nel ventre, delle grida disperate per stringerla tra le braccia, di nutrirla , baciarla , insegnarle una preghiera, una parola difficile da dire, da scrivere. Dalle il tempo , ti prego. Il suo quello che le spetta. Quello e basta. Ti supplico signore! Dalle il tempo di vivere!”
Copertina flessibile: 158 pagine
Editore: Scrittura & Scritture (26 ottobre 2017)
Collana: Voci
Lingua: Italiano
ISBN-10: 888968299X
ISBN-13: 978-8889682999
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