Trama
Italia, dicembre 1913. Sherlock Holmes e Padre Brown vengono chiamati da Alberta D’Amico di Martinengo, sposa del Conte inglese Hector di Shadywood, per far luce su un caso sinistro e senza precedenti. Nelle campagne di Bergamo, vicino al villaggio industriale modello costruito attorno ad un avanzato cotonificio, di proprietà dei due nobili, sono accaduti orripilanti e inspiegabili delitti. Qualcuno s’è introdotto in casa delle vittime e, dopo aver loro praticato sul collo due fori simili al segno di un morso, le ha dissanguate sino a ucciderle. Poiché l’aggressore non ha lasciato tracce del suo passaggio, come se fosse dotato di poteri sovrannaturali, si tratta di un caso, inquietante, di “delitto della camera chiusa”. A meno che i barbari omicidi non siano davvero opera di esseri demoniaci con la stessa natura del famigerato Conte vampiro protagonista del romanzo di Bram Stoker. Per un disincantato conoscitore del peccato e dei peccatori come Padre Brown, finalmente prete cattolico in mezzo ai cattolici, e un illuminista dell’indagine criminale come Sherlock Holmes, che fa del rigore logico il proprio vessillo, si tratta della più ardua delle sfide.
Recensione a cura di Roberto Salsi
Ne GLI APOCRIFI, sottotitolo di questa serie di avventure italiane di Sherlock Holmes e Padre Brown (creature rispettivamente di A. Conan Doyle e J.K. Chesterton), l’autore Rino Casazza fa rivivere il detective per antonomasia, alfiere del metodo logico-deduttivo e il sagace prete cattolico Padre Brown, sostenitore dell’indagine psicologica e dell’intervento “divino” nelle vicende umane.
Questi due improbabili compagni di viaggio, all’apparenza così diversi tra loro, si ritrovano nella periferia bergamasca a risolvere un caso di presunto vampirismo; la storia è ambientata nel 1913, e l’eco del successo di Dracula di Bram Stocker è viva e presente.
La convivenza dei due detective, chiamati a lavorare in tandem, a loro volta affiancati dalle rispettive “spalle”, Watson, il medico gaffeur e Flambeau, l’ex ladro che aiuta nelle traduzioni, da’ luogo a divertenti siparietti, senza togliere nulla alla suspance e alle dinamiche del giallo-noir del primo Novecento.
Il racconto procede veloce tra dialoghi e allusioni, la scrittura è scorrevole ed i personaggi ben caratterizzati, forse anche troppo stereotipati, ma credo che ciò sia voluto dall’autore per contestualizzare i personaggi storicamente.
Da apprezzare l’umiltà di Casazza nei confronti dei due grandi scrittori inglesi, non c’è competizione, né scimmiottamento , Apocrifi appunto, “non facenti parte del corpus dei testi ufficiali”.
Consiglio pertanto questa piacevole lettura d’evasione agli estimatori di Conan Doyle e di Chesterton, in attesa che Rino Casazza ci riproponga un’altra avventura dell’improbabile coppia.
“Quante volte le ho detto che eliminato ciò che è impossibile, quel che resta, per quanto improbabile, dev’essere la verità?” (A. C. DOYLE)
“Sono esattamente nella posizione dell’uomo che ha detto: ‘Posso credere all’impossibile, ma non all’improbabile’” (G. K. CHESTERTON)
Formato: Formato Kindle
Lunghezza stampa: 213
Editore: Algama (14 luglio 2017)
Venduto da: Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B073TQSSH4
Link d’acquisto: Sherlock Holmes , padre Borown e l’ombra di Dracula