Nel mese di Agosto 2017 sul nostro gruppo Facebook Thriller Storici e dintorni abbiamo letto insieme in condivisa il romanzo di Giada Trebeschi: Il vampiro di Venezia
Di seguito i commenti di tutti i partecipanti!
Ma prima un po’ di trama per conoscere il libro:
Venezia, Natale 1576. In un anno la morte nera ha falcidiato un terzo della popolazione della città e, come se non bastasse, la vigilia di Natale non solo avviene il primo di una serie di efferati omicidi ma sull’isola del Lazzaretto Nuovo scoprono una masticatrice di sudari, un mostro che torna dai morti cibandosi di sangue umano. Nane Zenon, un alchimista in odore di negromanzia, rende il vampiro inoffensivo eppure sono in molti a credere che gli omicidi abbiano a che fare con i masticatori e così, per volere del Doge in persona, Nane si troverà ad affiancare le indagini del Signore di notte al Criminàl Orso Pisani. Orso è però un magistrato pragmatico che non crede ai succhia sangue né alle superstizioni e risolverà il caso minando le certezze di Nane e mettendolo di fronte a una realtà ben più terrificante di qualsiasi mostro immaginario.
Francesca Vicini
Ho adorato questo libro! Sicuramente complimenti mega a Giada, non solo per la ricerca storica che ha fatto e che mi ha fatto vivere nella Venezia dell’epoca mentre leggevo, ma anche per la trama in sè, molto coinvolgente, talmente tanto che non riuscivo a staccarmi dal libro! E il colpo di scena davvero bello! Bella anche la delineazione dei personaggi, ti coinvolgono e ti fanno vivere con loro le emozioni che provano! Ultima cosa….leggendo ero spinta a fare approfondimenti su personaggi,luoghi e curiosità che trovavo e quando un libro mi fa questo effetto lo adoro ancora di più!
Sara Valentino
Sono rimasta veramente soddisfatta dalla lettura de Il Vampiro di Venezia, da piu’ punti di vista, io ho una predilezione per la Venezia antica e per i periodi in cui la pestilenza ha invaso le nostre citta’, quindi le premesse erano già ottime personalmente. La narrazione è fluida ed avvincente , le vicende si snodano in una Venezia colpita dalla peste, dove la superstizione e la corruzione la fanno da padroni; una serie di efferati omicidi, commessi da un assassino diabolico e sacrilego o da un vampiro cosidetto “mangia-sudari”? Orso Maria Pisani, Signore di notte di Dorsoduro, e Nane Zenon cercano di far luce su questa vicenda mantenendo una mente quanto piu’ possibile lucida per non farsi trascinare anch’essi dalle voci che circolano in citta’. I personaggi che si alternano e si avvicendano in questo romanzo sono tutti ben costruiti e le loro vicende si intrecciano magistralmente, hanno smosso nella mia mente svariati sentimenti: amore, rancore, odio, ribrezzo, soddisfazione. Le descrizioni dei luoghi poi lasciano incantati : le chiese ,l’isola del lazzaretto nuovo ,i palazzi ci regalano lo scorcio di una Venezia di fine ‘500 e sono vividi, leggendolo pare proprio di incamminarsi al buio tra le calli. Giada Trebeschi mi ha catturata con il suo stile narrativo tenendo la tensione sempre alta senza tralasciare la parte storica , già perché la sua preparazione in merito è veramente profonda.
Luciana Morganti
Questo romanzo mi ha spiazzato: inizialmente non mi era piaciuto e lo avevo addirittura interrotto intorno al 30% poi, incuriosita dai commenti positivi degli altri lettori, l’ho ripreso e mi sono completamente ricreduta. Nella prima parte dopo la presentazione dell’efferato omicidio, non succede praticamente nulla: solo una continua presentazione di personaggi, amici di personaggi, descrizioni di cui non ricordo assolutamente nulla. Poi il libro parte, i fatti si susseguono velocemente, i personaggi prendono forma, si capisce la loro personalità, il contesto storico si fa interessante essendo ben inserito nella trama. Orso Pisani mi è rimasto istintivamente un po’ antipatico ma anche questa è una caratteristica positiva del romanzo in quanto significa che è stato ben descritto. Diamante e Paulus invece mi sono molto piaciuti con i loro sentimenti così forti, in modo particolare Diamante, povera donna costretta fin da bambina a nascondere sé stessa per essere uomo. Il finale poi è triste e dolce allo stesso tempo. Mi è piaciuta molto anche “La nota dell’autore” in cui Giada Trebeschi contestualizza tutto il romanzo e ci svela tutte le storie e leggende che l’hanno portata alla stesura del racconto.
Roberto Salsi
Un thriller storico d’eccellenza, dove la ricerca accurata dei particolari cala perfettamente il lettore nell’atmosfera decadente della Laguna dell’epoca, senza mai perdere di tensione e con colpi di scena ben inseriti nel racconto. La narrazione è scorrevole, mai noiosa , i personaggi di finzione ben delineati si integrano ai personaggi reali ed al contesto ,spingendo il lettore a continui approfondimenti e stimolandone la curiosità. Ottimo anche il soggetto della ” masticatrice di cadaveri” che ha dato imput alla storia. I miei complimenti a Giada per l’abilità e la “leggerezza” con le quali ha saputo trattare argomenti come la peste , la corruzione e la pedofilia
Alessandra Ottaviano
Un thriller avvincente dal ritmo sostenuto, le atmosfere della Venezia del 500 sono stupende, anche se, nel caso specifico prevalgono le tinte fosche, si percepiscono proprio le atmosfere cupe e tenebrose dei luoghi dove si muovono spie, cortigiane, mercanti ed ecclesiastici tra tutti spicca la figura del negromante Zenon, un ottimo personaggio, la sua famiglia è stata colpita dalla peste nera e lui vive come in un limbo, anestetizzato ad ogni emozione per poi tornare a sentire di nuovo. L’empatia con il personaggio di Diamante è veramente forte, una donna che subisce la più atroce sofferenza ma questo non riesce a piegarla. Solo nelle ultimissime pagine si scopre l’agghiacciante verità e questo tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultimo, senza far calare mai l’attenzione. Mi hanno fatto impazzire le citazioni bibliche del medico Calimani, altro bel personaggio, e i rimandi ai quadri di Tiziano. Non conoscevo la storia del vampiro di Venezia ed è stato un piacere scoprirla, come tante altre curiosità, del resto, la ricostruzione storica di Giada Trebeschi è quanto mai ricca e dettagliata e ha dato luogo a tantissimi spunti di approfondimento. Piacevole e molto particolare questa lettura multisensoriale, durante la lettura vengono evocati profumi, odori e sapori non a caso viene anche consigliato un vino da abbinare a questo libro. Un vino squisito come squisita è stata questa lettura!!!!
Eliana Corrado
Il titolo, confesso, è fuorviante: personalmente non amo le storie di vampiri, ed ero un po’ reticente a leggerlo, temevo una coloritura horror che non è proprio nelle mie corde, e invece “Il vampiro di Venezia” si è rivelato un bel viaggio, storico e letterario. Fin dalle prime pagine si intuisce che si è di fronte a un buon testo e a una bella storia, scritta con perizia storica e documentaristica. L’autrice mi ha condotto in una Venezia (di cui subisco sempre il fascino) e in un’epoca (il ‘500) già lette certo in altri libri, ma di cui mi ha fatto scoprire angoli nuovi, facendo luce su calli, chiese e palazzi di cui mi sono andata a documentare sia durante che dopo la lettura, portando la lente su particolari, dettagli e curiosità storiche (tra cui proprio quella dei masticatori di sudari) che è stato un piacere scoprire. E già solo questo, per me, significa che è un libro “riuscito”. Mai didattica o accademica, Giada Trebeschi ha il pregio di far scorrere la Storia tra le pieghe dei personaggi e nelle maglie della vicenda che ha deciso di raccontare al lettore, lasciando a questi la curiosità, se vuole, di andare ad approfondire (e sono certa che ogni lettore non riuscirà a rimanerne immune) . Tra le pagine del suo libro sfilano personaggi inventati (ma oltremodo credibili) e qualche personaggio realmente esistito, tutti a proprio modo intriganti, ben caratterizzati, contestualizzati, ciascuno col proprio posto adeguato nella narrazione. Tutto filologicamente corretto. Un libro in cui non conta andare alla ricerca del “colpevole” (intuibile forse già a metà del libro), ma le motivazioni reali che portano i personaggi a fare ciò che fanno. Un libro in cui a farla da padrone, a coinvolgere il lettore, sono l’anima e i sentimenti (di cui l’autrice offre un ottimo caleidoscopio), la natura doppia dell’essere umano, i contrasti oltre, naturalmente, al quadro e al contesto storico, entrambi affascinanti. È una storia in cui non tutto mi ha propriamente convinta, qualcosa l’ho trovata forse un po’ forzata e/o al limite della plausibilità. Ciò non toglie, però, che il libro offre una godibile lettura, con un finale dal quale si resta spiazzati, ma che, a mio avviso poteva essere l’unico finale plausibile per evitare, proprio nel finale, di incorrere nella banalizzazione che il libro (e questo è un grande pregio dell’autrice) rifugge.
Roberto Orsi
Un giallo storico davvero eccezionale. L’accuratezza dei dettagli storici è incredibile, si nota una grande ricerca alla base del libro. Un giallo che mantenendo alta la tensione del racconto e il ritmo, ti permette anche di soffermarti tra le calli veneziane ad ammirare i palazzi, le chiese e i monumenti di questa città immortale. Giada Trebeschi è in grado di raccontare la storia con parole semplici. Nel romanzo inserisce dettagli della Venezia del XVI secolo senza trascendere nella saccenza e senza renderli mai pesanti. Un bellissimo giallo in una Venezia decadente, decimata dalla peste del 1575/1576 in cui incredibili omicidi vengono perpetrati notte tempo in luoghi sacri. Un giallo forse d’eccezione, la scoperta del colpevole passa quasi in secondo piano ad un certo punto del racconto. L’autrice semina esche qua e là e i palati più fini per i gialli, scoprono l’assassino prima della fine. Ma è li che sta la carta vincente della Trebeschi, mantenere l’attenzione del lettore fino al colpo di scena finale. Come diceva un celebre cantautore della mia città, l’autrice con questo bell’affresco di parole “..si porta a spasso per il paese l’amore sacro e l’amor profano….”
Chiara Sardelli
Un gran bel romanzo questo di Giada che sviluppa creativamente il dato storico del ritrovamento di una donna morta probabilmente durante la pestilenza del 1576 e seppellita con un mattone in bocca.Da qui l’ispirazione per il romanzo che indaga affidandosi alla ragione la leggenda dei ‘masticatori dei sudari’. Nelle pagine l’avventura si mescola al grande affresco storico che sostiene trama e personaggi. Per cui anche gli amanti del gotico non rimarranno delusi, piuttosto saranno invitati a farsi domande, insomma a sfidare con la logica il proprio senso del mistero. I personaggi sono sempre di spessore. Su tutti, a mio parere, giganteggia la città lagunare colta, come dice Giada, ‘inginocchiata ai piedi della Morte Nera.’
Il titolo non mi attirava molto ma la sinossi si. I vampiri ormai non li amo molto, forse ho letto diversi libri a riguardo e non me posso più..ma questo romanzo è diverso.. Intanto mi piace come scrive Giada, parole semplici che ti trasportano nella Venezia del 1576 tra calli, Chiese e taverne. Ti trasmette la paura per la peste e per il loro domani incerto. Bello visitare Venezia con Orso e Zanon e mi è piaciuto moltissimo ciò che è riuscita a ricreare tramite Adamas e Diamante.. Una speranza racchiusa in ognuno di noi.. Adamas, uomo di affari brillante e intelligente con le conoscenze giuste più o meno importanti e Diamante, donna giovane e stupenda senza considerare il fisico perfetto. Due persone che incarnano il sogno di molti.. Senza parlare del finale che ho amato e mi ha lasciato a bocca aperta.. Consiglio la lettura!
Maria Cristina Destro
Il titolo mi ha messo un po’ in ansia ma una volta iniziato questo romanzo mi ha letteralmente stregato . Interessante l’ambientazione e i personaggi. Inutile dire che ho amato molto il personaggio di Adamas . Più o meno a metà avevo già individuato il colpevole ma questo non ha tolto nulla al piacere della lettura . Finale emotivamente molto bello. Per cui il mio giudizio è più che positivo
Tiziana Magnanti
Devo fare una distinzione tra il romanzo storico e il thriller storico. Il romanzo è ben congeniato, ti avvolge e ti porta quasi a vivere fisicamente nella storia. Tutto è ben descritto e la storia si snoda magistralmente davanti ai nostri occhi, tutto si incastra alla perfezione, anche la fine, che è l’unica possibile, l’unica che riesce a dare la pace a tutti i protagonisti. Il thriller, d’altro canto, è poco thriller, non ci sono colpi di scena tali che lo possano far definire thriller, ma secondo me, questa mancanza aggiunge, invece di togliere, qualcosa al romanzo; aggiunge la pietà che mi sembra la vera protagonista del libro. Giada Trebeschi ha fatto un ottimo lavoro di ricostruzione storica, ma ne ha fatto uno molto più grande, quello di coinvolgere il lettore “dentro” la storia.
Flavia Zaggia
Mai come in questo caso sono stata conquistata da una lettura. Ho adorato questo libro sin dalle prime pagine. La scrittura è scorrevole, semplice ma mai banale. I personaggi sembrano prendere vita e mano a mano che si avanza nella storia si scoprono debolezze, contraddizioni, paure in ognuno di loro che li rendono reali, quasi palpabili. E poi…. Venezia. Città descritta, quasi disegnata, da Giada con minuziositá, una città raccontata magistralmente in uno dei suoi momenti più bui e più difficili. Un giallo storico perfetto in cui, come nella migliore tradizione, arriva il colpo di scena finale.
Maria Marques
Questo e’ un romanzo a piu’ strati.Il primo di essi e’ la morte,declinata in omicidi e pestilenza ,che ammantano il racconto di nero e gli conferiscono un’aura greve e pesante,quasi quanto il morbo che aleggia tra le calli ed i canali di Venezia.In un secondo strato,compaiono i personaggi.Personaggi diversi tra loro ma le cui esistenze si intrecciano,si lasciano e si ritrovano in un susseguirsi di avvenimenti,ognuno con la propria storia che viene svelata poco per volta nel corso del racconto.Come non restare colpiti dalla razionalita’ e logica di taluni e, come non sorridere dinanzi alle argomentazioni di altri?Non manca la storia d’amore,ma e’ abilmente celata,sussurrata in una serie di sguardi,di attenzioni,senza mai scadere nel banale. Il terzo strato,la ricerca del colpevole (perche’ comunque lo si voglia definire,e’ un thriller storico), alla fine perde quasi valore,poiche’ il lettore resta attratto dalla protagonista assoluta del romanzo,il quarto strato,ovvero Venezia,con la sua luce particolare,le sue bellezze artistiche,la sua vita colta nel 1576 e raccontata in modo accurato dalla autrice.Quella Venezia che affascina gli animi di tutti ed a cui e’ impossibile resistere.La Venezia dei grandi palazzi signorili,ammantati di sete ed oro; la Venezia dei galeoni che fanno vela da e per il magico Oriente e da cui arrivano anche profumi e sapori esotici;la Venezia del popolo semplice che atterrito dalla peste trova piu’ facile cadere preda di leggende dal sapore gotico,che paiono spiegare quello che per i piu’ era inspiegabile,ed infine la Serenissima,la grande repubblica ,che detta legge ed il cui rappresentante ne caratterizza bene lo spirito:intraprendente,moderno,aperto a nuove idee,ma soprattutto come per tutte le citta’ di mare,pratico.Questo e’ “Il Vampiro di Venezia” di Giada Trebeschi,un romanzo gradevole che si legge tutto di un fiato ed alla cui base c’e’ una accurata ed eccellente ricostruzione storica.
Diana Stella
Vampiri? umm… masticatori di sudari? umm… No, no non sono nella mie corde. Ma l’ho letto e colpo di fulmine! Fin dalle prime righe mi sono trovata catapultata in un thriller dove Storia e fantasia si sono mischiate così sapientemente da rendere plausibile tutto : il vampiro, i masticatori di sudari, gli efferati omicidi, le perversioni… Ho amato tutti i personaggi. Il cinico ma amante dei piaceri della vita Orso Pisani, Nane Zanon il negromante…. Diamante dal cuore tormentato e Paulus lo schiavo che sceglie da uomo libero di amare. Ma il personaggio che ho amato di più è stata Venezia. Mi sono sentita catapultata nel tempo, ho vissuto in questa città descritta nel suo massimo fulgore ma che ha un che di cupo ,di angosciante, prostrata ma non domata dalla peste. Ecco Venezia è il mio personaggio preferito perchè non è sfondo, ma protagonista del romanzo. Solo lì e in quel tempo la storia poteva essere ambientata e resa credibile. Se dovessi descrivere il libro con un solo oggettivo, direi teatrale. Brindo a te, Giada Trebeschi con un bicchiere di Amarone.
Elisa Mannino
Allora. Libro mozzafiato! Che altro dire? All’inizio non mi ha entusiasmato, non capivo dove volesse andare a parare, saltava da un racconto all’altro e io mi sono persa. Poi…mi si è aperto un mondo. La narrazione è diventata più fluida e la storia mi ha rapito . Impossibile non farsi prendere dalla curiosità, o non farsi sedurre dai personaggi, tutti così particolari e ben delineati. La ricerca storica dietro si vede e si sente. Complimenti a Giada Trebeschi e buona fortuna al suo libro, che io consigliero’ sicuramente.
Gabri Heathcliff Montecchiani
A me il”Vampiro di Venezia” è piaciuto tantissimo !!! La storia è avvincente , eccellente la scrittura . Inoltre mi ha colpito moltissimo la preparazione storica dell’autrice a cui vanno i miei sinceri complimenti
Elena Casadio
Era la mia prima condivisa e mi è piaciuta davvero tanto. Complimenti a tutti anche per gli approfondimemti. Anch’io, come molti altri, non ero entusiasta, inizialmente, perchè non amo i fantasy ed il titolo mi ha tratto in inganno. Mi sono immediatamente ricreduta. Storia bella, coinvolgente e con finale inaspettato e scenari ben descritti… Davvero complimenti a Giada Trebeschi. Libro già consigliato ad amici.
Grazie a tutti per aver partecipato!