#Letturacondivisa Magar Mulieres: la seduzione del male -Simona Friio
Nel mese di Luglio 2017, la nostra lettura condivisa è stata “Magar Mulieres: la seduzione del male” di Simona Friio. Una condivisa molto partecipata, con tantissimi iscritti al gruppo Thriller Storici e Dintorni che hanno affrontato questa lettura insieme.
Di seguito, come sempre, i commenti di tutti i partecipanti! Ma prima un po’ di trama per conoscere il libro:
Ducato di Milano, XVII secolo.
È un giorno come gli altri quando l’inquisitore Manuel Idalgo Raya è chiamato a indagare sull’improvvisa morte di un medico, l’illustre Alfonso Della Favilla. Il corpo, trovato in una chiesa, ha scosso la coscienza di molti e lo stesso prete, Gian Mattia Oli, sembra esserne sconvolto, ma non Raya che esclude fin da subito una morte accidentale.
Manuel Idalgo non risparmia nessuno e nel suo modo integerrimo e severo interroga tutti i componenti della famiglia, a cominciare dal marchese Antonio Della Favilla, il primogenito, ripudiato anni prima per le sue inclinazioni sessuali illecite e via via le sorelle di quest’ultimo, Anna e Caterina. E sarà proprio lei, Caterina Della Favilla, tanto bella quanto diabolica, a dargli del filo da torcere: una donna disposta a tutto, che usa il proprio corpo come un’arma, capace di sedurre e ammaliare, di piegare gli uomini al suo volere. Un’adescatrice che conosce l’arte della magia e maneggia con astuzia i veleni…
Mentre Milano è in preda ai tumulti popolari, che si allargano a macchia d’olio nell’indifferenza di un dominio ispanico corrotto e accentratore, che fa ancora i conti con la peste, con la carestia e l’alto tasso di mortalità, Raya è costretto a combattere una lotta ancora più ardua, quella contro se stesso.
Egli, infatti, ha qualcosa da nascondere ed è consapevole di quanto sia discutibile la sua onestà. La passione verso la giovane Anna, come l’ago di una bilancia, è destinata a farlo oscillare tra fedeltà al celibato e sensibilità al fascino femminile, tra rigore e tolleranza.
Sfidando la scomunica e così le regole, si mette in una condizione di non giudice, ma il ritrovamento di alcuni Libri Proibiti nel suo baule da viaggio, minaccia quella fede già incerta e l’incontro con il vescovo sembra essere l’occasione giusta per fare pace con se stesso e prendere una decisione che non si può più procrastinare.
Gabri Heathcliff Montecchiani
Non avevo mai letto un thriller storico e devo dire che ne avevo anche un certo timore. Magar Mulieres mi ha coinvolta fin dall’inizio, tanto che per qualche giorno mi è risultato difficile fare altro!!! Adoro la tecnica dei vari punti di vista dei personaggi (che per altro conoscevo perchè già sperimentato in un altro romanzo di Simona) che rende molto chiaro il carattere e le sensazioni degli stessi . Ho adorato questo romanzo ! Lo consiglio vivamente a tutti.
Maria Cristina Destro
Questo libro forse complice il periodo di ferie è “volato” via ….
la tecnica dei vari punti di vista mi è molto piaciuta e l’intreccio mi ha catturato .
Lo consiglio !!!
Francesca Vicini
A me è piaciuto molto, ti prende molto, non solo per tutti gli intrighi che ci sono, ma anche per il modo di scrivere di Simona, che è molto coinvolgente! Far scorrere la storia facendo parlare tutti i personaggi l’ho trovata una tecnica molto interessante, così si vedono tutti i punti di vista! E complimenti a Simona per la ricerca storica che ha fatto!
Antonia Er
In un primo momento sono rimasta un po’ spiazzata dalla narrazione a più voci, ma quando si entra nel meccanismo la storia si legge in modo più completo, ascoltando il punto di vista di tutti i protagonisti. Mi è piaciuta molto l’ambientazione e ho trovato molti spunti interessanti da approfondire. Sicuramente è un libro che scorre via molto bene , complice anche l’abilità narrativa dell’autrice: è stata una lettura molto piacevole che mi sentirei sicuramente di consigliare.
Marisa Cirrito
Ho letto con piacere questo libro! Molto coinvolgente la trama e soprattutto ottimo lo stile di scrittura…complimenti a Simona Friio, in attesa del prossimo libro
Elisa Mannino
Eccomi. Allora, mi è piaciuto molto e mi ha affascinato l inquisitore “umano”.La figura dell’inquisitore è un po’ un cliché nei romanzi storici, qui invece è una piacevole sorpresa! Libro molto bello e scorrevole che ti rapisce fino all’ultima pagina. Mai banale, lo consiglio a tutti!
Ketti Mirabito
Inutile ripetere che ho adorato questo romanzo la prima come la seconda volta che l’ho letto. Non so dire cosa mi abbia coinvolto maggiormente, ho amato i personaggi, ho amato l’intrigo, ho amato gli spunti storici. Il risultato è stato una lettura quasi senza sosta, già dalle prime pagine sono rimasta coinvolta. Naturalmente consiglio la lettura a tutti!Complimenti all’autrice!
Stefania Ferrari
Gente, sono onesta, non amo i thriller in generale, ma questo libro ho voluto leggerlo e ho partecipato alla lettura condivisa perché a volte voglio andare “oltre alle mie consuete narrative e storie d’amore” per addentrarmi in qualcosa di “diverso”.
Ho creduto nell’autrice, limpida e seria nei suoi operati, e anche in questo libro non mi ha delusa!
Consigliatissimo a chi è amante del genere nel modo più assoluto, una storia ambientata nel XVII secolo. Decessi, indagini, scoperte sconvolgenti!!!! Pelle d’ oca in varie occasioni !!! E quanto lavoro comunque dietro a romanzi simili, le ricerche storiche dei luoghi e dei fatti, i personaggi ecc. COMPLIMENTI Simona Friio
Layla Cavallaro
Romanzo intrigante e a tratti trascinante.
Mi è piaciuta l’idea che ogni personaggio “offra” il suo punto di vista.
Ho apprezzato molto, alla fine del testo, i cenni storici. Ho evitato così la navigazione, quasi obbligatoria in alcuni punti (per mia ignoranza sull’argomento trattato), in internet che a volte può stancare perdendo così quell’atmosfera che si viene a creare.
Il linguaggio è diretto, limpido, scorrevole.
I continui colpi di scena rendono questo romanzo molto coinvolgente.
Il personaggio che più mi è rimasto impresso è il marchese Antonio Della Favilla. Ho adorato la descrizione del suo abbigliamento. Il personaggio di Anna è quello che mi è piaciuto di meno, l’ho trovato un po’ scialbo, scolorito… Ma questo è solo il mio modesto parere.
Un romanzo che consiglierò sicuramente!
Flavia Zaggia
Non conoscevo Simona ed è stata una piacevole sorpresa. Ho letto il libro tutto d’un fiato e l’ho trovato scorrevole e avvincente. In particolare mi è piaciuta la narrazione “multipla” che porta il lettore a immedesimarsi di volta in volta con i diversi personaggi. Secondo me un libro perfetto per chi come me fa il pendolare per andare a lavorare. I capitoli brevi permettono una facile lettura senza dover lasciare il racconto in sospeso fino al viaggi successivo. Complimenti Simona!!
Roberto Salsi
Romanzo molto coinvolgente e trascinante che , come ho gia’ scritto ” si legge da solo”; ho apprezzato la l’escamotage narrativo dei diversi punti di vista in prima persona. Storia avvincente che rispetta i meccanismi del noir classico, con tanto di suspence, calata in un contesto storico accurato ma non appesantito da inutili dettagli. I personaggi sono ben caratterizzati e la “stregoneria” vera o presunta, vola leggera nella vicenda. Bella e insolita la figura dell ‘inquisitore innamorato, pentito , “dal volto umano” . Complimenti a Simona Friio
Luciana Morganti
Romanzo molto carino, ambientazione interessante. Lettura da svago, si legge in un lampo. Pur preferendo sempre i racconti in terza persona ho molto apprezzato la tecnica di far parlare in prima persona tutti i personaggi, così da capire bene le motivazioni di tutti. E ora, dopo i complimenti, qualche critica, ma a livello personale: quello che a me è piaciuto meno, potrebbe essere il miglior pregio per altri: per i miei gusti il romanzo è deragliato troppo sul rosa; si è persa l’atmosfera che secondo me in quell’epoca e in presenza di inquisitori avrebbe dovuto essere più cupa. L’inquisitore Raya mi è sembrato un po’ contraddittorio in alcuni frangenti dell’indagine.
Sara Valentino
E’ il primo romanzo che leggo di Simona Friio
Magar Mulieres già dal titolo presuppone un incontro con la magia e c’è stato, la seduzione del male .. perché in realtà ci troviamo dinanzi ad un romanzo storico ma con un pizzico di rosa e la seduzione la scoprirete leggendolo.
Per quanto riguarda i personaggi: Raya è astuto ed arguto ed ha insito un lato umano che difficilmente viene attribuito agli inquisitori; le sorelle Della Favilla, Caterina ed Anna sono due figure in totale contrapposizione l’una con l’altra.
I capitoli scandiscono il romanzo dando ognuno il punto di vista dei singoli personaggi, sebbene all’inizio puo’ sembrare ostico ho poi riscontrato che e’ un metodo che cattura l’attenzione e la focalizza
Il linguaggio e’ fluido e scorrevole e permette una lettura agevole dando al romanzo un tocco di “evasione”, il ritmo e’ abbastanza incalzante
Ho apprezzato molto l’argomento della magia e della preparazione dei veleni, arte che anticamente veniva tramandata da madre in figlia ed i riferimenti alla famosa acqua Tofana.
Sostanzialmente una lettura piacevole ed accattivante che è un giusto mix tra romanzo storico e velatamente romance.
Marina Vigano’
A me è piaciuto abbastanza..l’unica mia curiosità (al momento) è quella di saper dov’è il posto dove viene, diciamo, “nascosta” Caterina.
Ornella Albanese
Magar mulieres mi è piaciuto molto. Ho già detto che considero molto incisiva la tecnica di raccontare la storia attraverso differenti punti di vista, perché così si ha la sensazione di entrare nei processi mentali dei personaggi. Ognuno aggiunge qualcosa, consolida il già accaduto e va un pochino avanti in una specie di concatenazione di eventi molto coinvolgente. La storia è ben costruita, i personaggi approfonditi, lo stile narrativo maturo, ma l’aspetto che mi è piaciuto di più è la ricostruzione storica che sembra quasi essere stata tessuta insieme con la trama, con maestria e naturalezza. La Storia si respira e non scade mai nel didascalico. A ben vedere la maggior parte delle frasi di questo romanzo sono frutto di ricerca, ci si cala davvero nel periodo storico scelto dall’autrice. Complimenti Simona!
Vanna Del Gaudio
Ho letto “Magar Mulieres” con una certa curiosità, perchè tra i diversi libri che l’autrice ha scritto (e che ho letto), lo storico e’ molto impegnativo e richiede un lavoro minuzioso e tempo, per cui ,ai miei occhi, era quasi una prova: mi e’piaciuto molto. Adoro gli intrighi, l’aleggiare del mistero, streghe, pozioni, amori combattuti, contorno di un periodo storico ben preciso. Questo romanzo ha tutte queste caratteristiche, quindi ha saputo coinvolgermi fino all’ultima pagina. Manuel Idalgo Raya, fiero del suo incarico, avevo timore che non fosse un uomo giusto (come spesso succedeva a quei tempi) , invece mi ha stupita. L’antipatia che ho provato nei confronti del prete Gian Mattia Oli è stata immediata. Daniel Cruz, fedele discepolo di Raya, che segue con rispetto e ammirazione, nonché Anna Della Favilla, mi hanno davvero fatto tenerezza, per la loro bontà d’ animo. Di contro, non posso dire lo stesso per Caterina, che a pari passo del prete, sprigionavano egocentrismo, arrivismo, cattiveria e ingordigia di potere. Sono felice che , alla fine, il bene abbia trionfato. La storia e’scorrevole nella lettura e avvincente.
Alessandra Ottaviano
Un romanzo molto scorrevole, una scrittura semplice e diretta, ho trovato molto bella l’idea del racconto a più voci.
La trama è stata coinvolgente e ricca di colpi di scena. Per l’inquisitore e il suo aiutante è palpabile il loro tormento di essere legati ad un ruolo, ma al contempo provare emozioni contrastanti che li tengono perennemente in tentazione. Non ho trovato smielata la figura di Manuel, io penso che in quanto essere umano è verosimile che sia soggetto alle passioni carnali e amorose, come chiunque altro, da che mondo e mondo gli ecclesiastici di ogni livello, persino il più alto in grado si sono macchiati di questo peccato, e spesso si sono “spogliati” per seguire un sentimento o hanno ceduto con tutti gli abiti!
Anche il personaggio di Caterina è ben delineato, una donna tormentata, certo, ma ambiziosa e scaltra, che non si fa alcuno scrupolo per ottenere ciò che desidera, consapevole della propria bellezza e del potere che ne comporta.
Fiera, nel non accettare il suo ruolo di nobile decaduta e nel sopportare le torture a cui viene sottoposta. Anna forse era un tantino scialba per i miei gusti.
Appassionante anche l’ambientazione: il ducato di Milano sotto la dominazione spagnola dove spadroneggia l’inquisizione.
Nel complesso il libro mi è piaciuto, omicidi, indagini, veleni, stregoneria, superstizione, sensualità e colpi di scena ed anche un sottile fil rouge di eros che lega tutta la narrazione e che ho molto apprezzato.
Eliana Corrado
Esco un po’ fuori dal coro. A me il libro non è piaciuto. Troppo rosa e troppo poco storico, per i miei gusti. Il contesto storico, sociale e politico resta molto sullo sfondo (e presenta pure qua e là delle imprecisioni), quasi non incide sui personaggi (siamo nel ‘600, c’è stata la peste che ha lasciato una grande carestia, la famiglia Della Favilla è quasi in decadenza – a giudicare da come viene descritto il palazzo, con un personale di servizio ridotto all’osso – eppure tutti continuano a vivere come se niente fosse, preoccupandosi solo ed esclusivamente dell’amore!) se non per il fatto dell’Inquisizione! La storia è abbastanza prevedibile, con un cliché di fondo nell’intreccio tanto rispettato quanto, per questo, prevedibile. Alcuni espedienti narrativi mi sono sembrati un po’ ingenui, mentre un po’ di cose vengono lasciate ‘sospese’ e/o rivelate e concluse in maniera troppo frettolosa. Tutto e tutti sono troppo moderni nel linguaggio e nei modi, poco consoni al periodo, con un inquisitore che diventa e si muove come un modernissimo commissario di polizia e che si muove quasi come sulla scena di un crimine alla CSI. Forse l’autrice ha ancora poca dimestichezza col genere e coi canoni fondanti del thriller/giallo storico, mentre molta col rosa, e la commistione, a mio avviso, non è riuscita. Su tutto, la scrittura abbastanza imprecisa, non matura, termini impropri e passaggi bruschi tra soggetti reggenti mal legati tra una frase e un’altra. A disturbare, poi, una punteggiatura spesso errata, e un po’ troppi refusi, ma nulla che una buona revisione e correzione possa facilmente eliminare. Apprezzabile, di sicuro, la forma corale scelta per la narrazione, sebbene in un punto abbia ha un piccolo cedimento. Mi spiace, ma proprio non sono riuscita a farmelo piacere.
Diana Stella
Lettura scorrevole, ho apprezzato molto lo sfondo storico (qui c’è profumo di Manzoni avevo pensato durante la lettura poi confermata da Simona Friio) grande curiosità per i metodi venefici utilizzati da Caterina e intrigata dalla forma narrativa a più voci. I personaggi mi hanno lasciato però una sensazione di incompiuto come se non fossero psicologicamente totalmente descritti. La svolta rosa l’ho apprezzata poco. Comunque libro piacevole. Parere personale senza alcuna pretesa di critica letteraria (di critici letterari ce ne sono già troppi in giro).
Maria Marques
La lettura e’ scorsa veloce, complice l’alternanza dei personaggi nel narrare la storia. Tuttavia devo confessare che non e’ un genere di lettura adatto alle mie corde . Mi aspettavo una storia più coinvolgente, con personaggi più delineati e forse più malvagi. Tutti i personaggi si muovono troppo da moderni, Raya, le stesse protagoniste con la contrapposizione della sorella malvagia ma bella e quella brutta che l’amore salva e trasforma. Confesso che infine ripensando a tutto il romanzo, il personaggio che ho “gradito” di più e’ stato Padre Oli. E’ vero e’ un viscido, avaro, forse simoniaco, libertino…un po’ omofobico (un po’ !) ma e’ l’unico che apertamente mostra il suo disprezzo verso gli spagnoli e forse e’ l’unico che si puo’ prendere ad esempio, nel bene e nel male come un uomo del suo tempo. Nel complesso comunque una lettura scorrevole. Ci tenevo comunque a fare i complimenti a Simona, a prescindere dalle opinioni personali e passibili di cambiamenti, perchè come ho imparato sulla mia pelle, libri che adoravo, riletti non mi hanno più trasmesso le stesse emozioni, altri hanno mantenuto le aspettative ed altri ancora che non mi erano stati particolarmente affini, si sono poi rivelati incantevoli, mi ero dimenticata di questo. Scrivere non deve essere e non è facile. Creare i personaggi, documentarsi, creare le trame, farle combaciare,non e’ un lavoro da poco, ci si mette passione ed amore ed in questo lavoro gli scrittori sono tenuti ad infonderlo nelle loro opere….perchè noi che leggiamo il “prodotto finito”, se mancano questi sentimenti ce ne accorgiamo subito e questo non è sicuramente il tuo caso. Da semplice lettrice, comunque i miei complimenti .
Sara Quiriconi
Riletta la trama,guardate le pagine non mi convinceva molto o meglio, c’era qualcosa che mi disturbava. L’impaginazione mi disturbava cosi fatta, margini inesistenti..iniziando la lettura non mi tornavano i discorsi, il libro è scritto sotto la narrazione dei diversi personaggi e mi ci è voluto un po per entrare nel meccanismo..iniziando però a conoscere i personaggi, imparando ad amarli o odiarli sono entrata nel metodo e piano piano nella storia. Dalla sinossi, però, secondo me, si capisce troppo e sciupa un po la lettura. Finale un po’ scontato anche se piacevole.. Il ” lieto fine” per i buoni si spera sempre..
L’autrice scrive in modo semplice e mi sono piaciute le descrizioni dei luoghi e dei personaggi che sono riuscita ad immaginare e tenere impressi in mente e devo dire…in alcuni momenti ho sofferto con loro. Il libro mi ha innamorato meno di altri e darei la maggior colpa alla sinossi e ai margini anche se non mi sento di sconsigliarlo.
Nicolò Giovanni Marino
Questo romanzo mi ha colpito molto, usando un lessico semplice che mi ha fatto entrare subito all’interno della trama delineano i punti di vista dei vari personaggi. Sin dalle prime pagine la trama mi ha coinvolto soprattutto la parte dell’indagine svolta dell’inquisitore. Lo stile narrativo ha caratterizzato in maniera perfetta tutti gli aspetti psicologici dei protagonisti. Il quadro storici di contorno viene messo in risalto sapientemente dell’autrice, aiutando il lettore a vivere immerso tra le pagine del libro ogni dettaglio che porta a svariati colpi di scena che fino all’ultima pagina mi hanno tenuto con il fiato sospeso.
Giancarla Erba Naturopata
Come avevo già detto il libro mi è piaciuto, non comune la narrazione in prima persona dei protagonisti, abbastanza movimentato il racconto, il contesto storico ben argomentato. Come diceva Eliana c’è un bel tocco di rosa, certo in alcuni punti poteva essere mitigato, ma per quanto mi riguarda non mi ha infastidito troppo; ringrazio diversi Dei che finalmente compaia un inquisitore dal lato umano anche se ahimè nella realtà non era affatto così, anzi la figura ricorrente era sicuramente quella di Oli e non certo quella di Raya. Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati ben caratterizzati, Antonio forse anche un po’ troppo considerati i tempi, Daniel sembrava un po’ l’Adso da Melk de Il nome della Rosa e Raya un Torquemada in grave crisi di identità. Cosa dire di Anna e Caterina, certamente due donne dalla forte caratterizzazione seppur diverse l’una dall’altra. Anna, apparentemente debole ma ferma nelle sue convinzioni, persino ottusa in certi passaggi, in quanto pur di sostenere “la famiglia” non accetta di riconoscere il vero lato oscuro della sorella. Caterina è in realtà forse un vero personaggio storico, secondo me sotto le sue mentite spoglie si cela niente po’ po’ di meno che Madame Marie-Madaleine de Brinvilliers… Una scrittura che certamente ha dei margini di miglioramento ma che è comunque godibile e affascinante.
Tiziana Magnanti
Non ho letto molti romanzi storici, quindi magari è colpa mia che non sono padrona del genere, mentre ho letto molti, moltissimi gialli. Ho trovato i vari momenti del processo troppo veloci, ma non so se si svolgessero proprio in maniera così immediata, dopo due domande subito la tortura. La parte gialla secondo me è poco presente, non ho visto molte indagini da parte di Raya, che ho trovato troppo sdolcinato per essere un inquisitore. Caterina, è una donna scaltra, ma in alcuni frangenti dimostra di essere senza molto senno. Oli è troppo l’incarnazione del male, mentre Anna passa da essere insignificante a “guerriera” troppo velocemente. Nel complesso ho come avuto l’impressione di fretta, come se si volesse concludere e non approfondire. Ho trovato la narrazione a più voci molto gradevole ed è un libro che si legge facilmente e volentieri
Roberto Orsi
Ho apprezzato questo libro di Simona Friio, un’indagine di ambientazione storica (Milano del ‘600) ben congegnato. Lo stile di scrittura con le vicende narrate in prima persona da tutti i protagonisti e’ stata una novità per me e va dato atto all’autrice di averci proposto qualcosa di originale. Un ritmo interessante, a tratti incalzante ma non troppo, con approfondimenti psicologici su alcuni personaggi (altri secondo me sono rimasti un po’ superficiali). L’ambientazione storica c’è ma risulta più che altro sullo sfondo della vicenda che si concentra di più sull’indagine portata avanti dall’inquisitore spagnolo e su alcuni risvolti sentimentali che a mio parere comunque non appesantiscono la trama. Ho trovato un po’ precipitoso il finale con la spiegazione dei delitti. Mi sarei aspettato magari una specie di riepilogo dei moventi, per concludere e completare l’indagine che inevitabilmente anche il lettore porta avanti. In definitiva un libro godibile.
Chiara Monteleone
Mi è piaciuto molto il libro in generale. Ottima la scelta di far parlare ogni personaggio con la propria voce, ha reso benissimo i singoli caratteri. Mi ha tenuto incollata dalla prima all’ultima pagina.
Francesca Orsi
Partiamo dalla copertina: è molto bella e secondo me riassume molto bene il contenuto del libro. La lettura è molto piacevole e l’ambientazione interessante anche se forse poco approfondita. Ma è giusto essendo principalmente un giallo e non un romanzo storico. La narrazione in prima persona dopo un primo momento di confusione dovuta al fatto di non conoscere ancora bene i personaggi mi ha aiutata a coglierne le sfaccettature ed è stata per questo coinvolgente. Mi è piaciuto il fatto che i personaggi si siano evoluti nel corso della lettura mostrando nuove e interessanti sfaccettature. Il mio personaggio preferito è stato Antonio della Favilla che ho trovato molto originale nel contesto, è colui che ha attirato da subito la mia empatia. Manuel Idalgo Raya si mostra un po’ troppo influenzato dalla sfera sensuale, l’avrei preferito un po’ più duro essendo un inquisitore. Il finale mi è sembrato un po’ frettoloso. Consiglierei il romanzo come lettura estiva per via della scorrevolezza e delle sfumature rosa e un po’ piccanti.