#Letturacondivisa Il Vento dei demoni – Marco Buticchi
Nel mese di Giugno 2017 è stata la volta de “Il Vento dei Demoni” di Marco Buticchi! Se vuoi partecipare anche tu ad una delle nostre condivise, non devi fare altro che contattarci sul gruppo facebook! Buona lettura!
Ecco la trama del libro:
Tutto ha inizio durante l’Età dei Metalli. Una tribù di sacerdoti devoti a una divinità preistorica adora una Pietra sacra che, secondo la leggenda, Dio ha scagliato sulla Terra all’origine dei tempi. La Pietra è dotata di un terribile potere: quello di uccidere chiunque le si trovi nelle immediate vicinanze. Attorno al possesso di quella pietra si accenderanno le brame di tanti personaggi in luoghi ed epoche differenti: un giovane nobile occitano in Linguadoca, un sottufficiale tedesco delle SS nella valle dell’Ariege, un giornalista di un settimanale d’inchiesta in Brasile. Sarà una bella ricercatrice italiana, Sara Terracini, a portare avanti l’indagine, ingaggiata per effettuare alcune rilevazioni nella zona della Linguadoca da un facoltoso appassionato di archeologia. Le sue scoperte la porteranno a un passo della soluzione che tutti, nei millenni, hanno sempre rincorso. Ma, dice l’antica leggenda, chiunque si avvicini a quel segreto verrà investito da un soffio di morte che spira da sempre attorno alla Pietra sacra.
Vi lasciamo ora al commento dei nostri lettori!
Daniela Piazza
Un libro molto, forse troppo, ricco. La storia, pur molto interessante e affascinante, mi è sembrata troppo frammentata (da che pulpito, direte!) tra i diversi periodi storici e talvolta ho faticato a seguire gli avvenimenti senza perdere il filo. Avrei preferito una narrazione diacronica. Ribadisco anche le perplessità sul diarista che scrive mentre precipita con l’aereo o mentre è legato. Però straordinaria la ricchezza di spunti e anche la capacità di collegare le vicende delle diverse epoche. Ho apprezzato la lettura, ma devo dire che Le pietre della luna, l’unico altro libro di Buticchi che avevo letto, mi aveva entusiasmato di più.
Noelia Costa
Allora… Premetto che questo è il primo libro di Buticchi che abbia mai letto, quindi non posso fare termini di paragone per definire se sia il suo migliore o peggior libro. Per quanto riguarda il romanzo in sé, non l’ho trovato male. Ogni tanto mi perdevo tra i vari salti temporali,sopratutto all’inizio.
Come ho detto più volte nella discussione, ho apprezzato maggiormente i periodi del 1200 e del 1940. Questo libro è stato spunto anche di molte ricerche per via dei vari personaggi che venivano menzionati. Tirando le somme,come voto,darei un 7..
Matteo Bruno
Come ho già avuto occasione di dire un precedenza, sono in linea con i commenti precedenti.
A tratti mi ha preso, in altri frangenti l’ho trovato dispersivo. La trama è buona e originale, forse con qualche passaggio poco verosimile nel finale, ma ci sta! Contrariamente ad altri, il periodo medievale è quello che mi ha colpito di meno. In ordine di preferenza direi: 1 nazismo, 2 tempi moderni, 3 era dei metalli, 4 medioevo
Layla Cavallaro
Ho trovato questo libro molto stimolante soprattutto nella ricerca. Ho approfondito molti argomenti come la notte dei coltelli, i catari, l’operazione Valchiria. Ho visitato innumerevoli posti, come ad esempio il Pog di Montségur. Mi sono documentata sul significato di alcuni termini: l’ariosofismo, la SA, le stehzellen, l’ahnenerbè e via dicendo. Ho dato un volto a moltissimi personaggi, noti protagonisti della nostra storia.
La lettura di questo libro è stata per me come aprire il vaso di Pandora. 😉
Una cosa però mi ha disturbato un po’, ossia, il fatto che appena entravo in un’epoca la quale dopo poche pagine mi portava ad appassionarmi ai personaggi “uncinandomi” agli eventi, si interrompeva bruscamente riportandomi freddamente in un altro periodo storico. E da lì, ricominciare nuovamente per poi appassionarmi un’altra volta per poi finire nuovamente di ghiaccio… È un romanzo “faticoso” ma davvero stuzzicante!
Ah, il mio periodo storico preferito è stato quello che comprendeva gli anni ’20 ’30 ’40, a seguire il 1200.
Nicolò Giovanni Marino
Questo libro mi ha trasportato in un lungo viaggio attraverso i secoli. Si tratta del primo libro che leggevo di questo autore, ma mi ha piacevolmente colpito il modo con cui affronta l’introspezione di alcuni personaggi, come quello di Oswald. Storie apparentemente diverse che hanno poi portato ad avere dei punti in comune. La parte medievale è senza dubbio quella che ho preferito, ma la storia che ha poi collegato il periodo nazista ai giorni nostri mi ha piacevolmente colpito, riportandomi alla mente eventi più vicini a noi. Nel complesso il libro mi è piaciuto e vorrei leggere altri libri della serie, magari per capire meglio certi legami che ci sono in essa.
Davide Galavotti
Io sono un lettore di Marco Buticchi…. vorrei iniziare dicendo che ci sono scrittori che appartengono al genere ad altri invece la storia serve come base, come sfondo. Buticchi ama la storia ma non si chiude in essa, i suoi personaggi vivono nella storia ed effettivamente sono ambientati bene. Chi non ama buticchi nn lo ama perché i personaggi sembrano un po’ edulcorati. Io ritengo invece che lo sfondo sia il destino. Cioè i protagonisti sono o buoni o cattivi in modo chiaro, ed è inquesta prospettiva che si ama il destino il ritmo la volontà, in cui tutta l architettura vive.
Leonardo Bellosi
Romanzo d’avventura…croce e delizia!!
Premetto che è il primo libri di Buticchi che leggo ma non ha nulla da invidiare ad altri “grandi maestri” del genere avventura. Questo libro “Il vento dei demoni” fa parte di una serie più ampia con protagonisti Oswald Breil e Sara Terracini ma può essere letto anche a se stante, certo, l’empatia con i personaggi principali ne risente, ma la voglia di approfondire e conoscerli può compensare questa mancanza.
Trama che scorre rapidamente nonostante la mole di pagine ed il continuo intreccio dei vari momenti storici descritti parallelamente. Piccoli dettagli ad unire il tutto ma a pillole leggere man mano che la storia avanza.
Possiamo dire di trovarci di fronte a 5 romanzi uno dentro l’altro. L’intreccio di questi ed il numero di personaggi all’inizio può spaventare ma una volta entrati in empatia con loro seguirli diventa più facile e quasi affezionarsi.
Si parte dall’età dei metalli per poi volare in linguadoca sul “principio” del 1200 in piena lotta a quell’ideologia Catara definita eresia da una chiesa che di santo aveva ben poco. Dal lontano passato si salta poi agli anni trenta del novecento in Germania con l’ascesa del partito nazionalsocialista e la creazioni di tutti gli orrori e dunque catapultati ai giorni nostri.
Quinto ed ultimo, la narrazione tratta dall’agenda di un esploratore emersa dagli anni settanta per Oswald Breil.
Personalmente per la prima volta mi è capitato di saltare momentaneamente pagine per vedere cosa succedeva ai protagonisti di una certa epoca.
Il punto di forza di questo libro, fatto in lettura condivisa, è l’enormità di spunti di approfondimento che offre. Dai molti personaggi storici realmente vissuti e protagonisti della seconda guerra mondiale, dei quali è quasi impossibile non cercarne un’immagine, ai luoghi ed eventi realmente accaduti, molto ben amalgamati alla storia romanzata.
Riprendendo la premessa, croce e delizia, Manca qualcosa. Qualcosa che uno si aspetta dal libro nel quale ha vissuto un’avventura e dal quale aspetta emozioni da portare con se. Ma queste mancano…
Katia Gari
Ho letto parecchi libri di Buticchi quindi sapevo a cosa andavo incontro, in questo libro si è sbizzarrito con varie epoche storiche, le mie epoche preferite sono
L’era dei metalli (sono romantica lo so) il nazismo, e il medioevo. Nel complesso una buona
Lettura ma non tra le migliori. Non saprei dargli un voto, comunque oltre la sufficienza
Sara Valentino
Il romanzo di Buticchi ha avuto un grande pregio, creare la possibilità di conoscere e quindi di approfondire i tanti fatti Storici narrati nonché luoghi descritti nel suo Il vento dei demoni.
Tecnicamente posso dire che l’autore utilizza una scrittura fluida e pertanto la lettura mi è risultata scorrevole.
Vengono analizzati diversi periodi Storici che si snodano per poi ricongiungersi: l’era dei metalli ,che è probabilmente quella che mi ha appassionato di più forse perché ho una predilezione per le età antiche;il 1200 anch’essa mi ha appassionata molto e devo dire che in questo periodo sono entrata più in empatia con i personaggi; gli anni 30-40 che aimé per un mio limite personale ho proprio faticato a seguire; la contemporaneità che non mi affascina particolarmente se nonché Buticchi ha scelto due protagonisti particolari Sara Terracini un’archeologa ( Diciamocelo l’omonimia ed il suo lavoro sono per me sufficienti a far sì che l’abbia adorata) e Breil il piccolo uomo, ho seguito le vicende di entrambi con passione.
Unica pecca, che è solo una questione personale, avrei forse dovuto leggere la saga dal primo romanzo per avere più chiara la storia di Sara e Breil , come sia nata la loro amicizia.
Luciana Morganti
Oltre agli storici, mi piacciono molto anche i libri di avventura, quindi ho particolarmente apprezzato questo romanzo. Normalmente detesto i continui salti temporali e di luogo, questa volta però sono riuscita a seguire la trama senza sforzo, forse perché i personaggi sono ben definiti e il capitolo relativo a un determinato fatto si chiude al momento giusto, senza lasciare né troppo fiato sospeso, né indifferenza. La parte storica poi, è molto ben documentata e ottimamente descritta: informa con completezza, ma non annoia. Per ultimo, la parte finale del libro è veramente adrenalinica, i fatti si susseguono velocemente e i cattivi la pagano cara; mi ricorda un po’ il mio adorato (e compianto) Tom Clancy.
Francesca Orsi
Il vento dei demoni non mi è piaciuto molto. Il fatto che non fosse il primo libro della serie e la qualità scarsa della versione digitale in mio possesso non sono stati d’aiuto nel rendere piacevole la lettura.
Amo le storie avventurose e i colpi di scena ma qui a mio parere è troppo. Troppi personaggi (se ne presentano continuamente di nuovi per tutto il romanzo), troppe storie, troppi luoghi, troppi passaggi da un periodo storico all’altro. La lettura non è proceduta speditamente e seppur gli spunti di studio e approfondimenti siano stati svariati e interessanti è venuto meno il piacere della lettura e l’aspettativa di sapere come andrà a finire.
Alessandra Ottaviano
Indubbiamente è un romanzo ben costruito. Le storie sono tante e altrettanto i personaggi e l’intreccio funziona, tuttavia non mi ha coinvolta più di tanto, purtroppo è un mio limite, sono stati troppi i personaggi ed ho fatto fatica a seguire benché la narrazione sia scorrevole e benché mi sia piaciuta molto la parte su Hitler e quella su Aymon, ma la storia ambientata nell’età dei metalli l’ho trovata un tantino smielata per il mio gusto. La condivisione della lettura mi ha permesso di approfondire diversi argomenti visto che il libro ne era pieno. Non mi ha lasciato un’impressione particolare. Senza il prezioso aiuto dei “pizzini” di Layla Cavallaro non ne sarei mai venuta fuori!!!!!!!!
Sara Quiriconi
Era il primo libro che leggevo di Buticchi. Mi piace come scrive e il suo modo di raccontare la storia. Il fatto che nella storia realmente accaduta lui riesca a inserirci personaggi e fantasia lo trovo stupendo! Mi piace un libro che racconta la storia in diversi periodi e alla fine hanno uno stesso epilogo! La difficoltà è la presenza di molti personaggi, tutti entrano nella storia e tutti sono importanti. I periodi che mi sono piaciuti di più sono quelli più antichi, età dei metalli e il 1213, la Linguadoca. Hitler è stato quello più peso, ma è un problema mia col periodo storico di cui fa parte.. Ho visto tardi che non era un libro unico, fa parte di una collana quindi una patte di storia si perde non conoscendo l’inizio. Per la verità è una cosa che non mi piace, nel senso che cerco di iniziare sempre dal primo volume, se avessi visto che non lo era non so se lo avrei letto.. Ma anche questa è una mia fissa, mi piace andare in ordine.. Comunque ho un giudizio positivo del libro perché mi piace il modo di scrivere, la storia e il fatto d’intrecciare diversi periodi storici insieme. Non è facile ma Buticchi ci è riuscito benissimo!
Viola Dalmare
Si tratta di un romanzo del quale ho da subito apprezzato la prosa, molto chiara, lineare e scorrevole; la base della trama, e cioè l’esistenza di un’entità (il disco di Haros) dotato di un potere pressoché illimitato; l’idea di sviluppare la vicenda attraverso epoche storiche diversissime e lontane tra loro (dall’età dei metalli fino, praticamente, ai giorni nostri). Di esse, ho apprezzato in particolare la vicenda ambientata in epoca nazista. Per contro, non ho particolarmente amato i due personaggi principali, Oswald e Sara, li ho trovati a dirla tutta poco credibili, per non dire, a tratti, stucchevoli.
Nel complesso, una lettura piacevole. Un ultima menzione per uno dei personaggi reali incontrati nel romanzo, papa Pacelli, discusso, tormentato, forse incompreso. Mi piacerebbe un approfondimento storico sulla sua vita e la sua storia.
Antonia Ercoli
Avevo già in lista questo libro dalla settimana sui catari, quindi ho colto al volo la condivisa ed è stato un vero piacere leggerlo insieme a tutti voi, avendo così la possibilità di approfondire vari aspetti trattati nel romanzo. Prima di tutto vorrei dire che mi è piaciuto abbastanza: certamente mi aspettavo qualcosa di più o forse qualcosa di diverso, fatto sta che mi ha lasciato qualche perplessità: in primo luogo essendo parte di una serie, non avendo letto i libri precedenti, non è stato semplice entrare in sintonia con i personaggi, soprattutto per i tanti sottintesi che potevano risultare di immediata comprensione per un lettore abituale di Buticchi. Probabilmente è per questo motivo che ho trovato più semplice lasciarmi coinvolgere dalle storie ambientate in differenti momenti storici. Ho trovato molto interessante la parte realativa all’età dei metalli, dato che di tutta la storia è il periodo che viene meno considerato dagli scrittori, e anche la parte sul nazismo mi è piaciuta, perchè gli argomenti trattati sono più orientati verso il filone esoterico, anche questo un argomento poco usuale. In generale ho trovato Il vento dei demoni una lettura interessante, ma non certamente indimenticabile, anche perchè (devo ammetterlo) non amo molto questi personaggi un po’ supereroi. Detto ciò rimane il fatto che l’esperienza della lettura condivisa è sempre bella e permette di leggere un libro cogliendone varie sfaccettature, con la possibilità di confrontarsi con punti di vista diversi dal nostro.
Roberto Orsi
Il libro mi è piaciuto in definitiva. Ho trovato interessante questo alternarsi di varie epoche e ho apprezzato in modo particolare quella del 1200 e quella degli anni ’30/’40 del ‘900 relativa al periodo nazista. L’intreccio è molto interessante e il ritmo scorrevole. Molta azione, tanti dialoghi e poche descrizioni, uno stile di scrittura che sicuramente non appesantisce la lettura. Forse i salti temporali troppo accentuati con capitoli brevi che ti rimbalzano da una parte all’altra. Per buona metà del libro ti sembra quasi di leggere 3 o 4 libri diversi, finchè iniziano a delinearsi i punti di contatto tra le varie epoche. Su questo aspetto, un grande plauso va all’autore che ha saputo davvero collegare gli avvenimenti con grande maestria. Credo che darò anche un’altra chance alla serie con Oswald Breil leggendo almeno un altro libro.
Antonio Rossi
Io l’ho riletto volentieri essendo uno dei miei preferiti. È stato l’ultimo di Buticchi con una narrazione così serrata e con tanti filoni. Nei successivi vi sono generalmente due vicende in epoche diverse. A mio avviso è fantastico il modo in cui riesce a padroneggiare la linea temporale che unisce le vicende tanto che ciascuna storia potrebbe essere un piccolo romanzo. A me piace molto anche la caratterizzazione dei personaggi femminili che non sono solo belle fanciulle da salvare ma hanno una propria moderna personalità e non sono la semplice spalla del protagonista. Poi la scrittura è diretta e non si perde in descrizioni pulp per le scene violente. La ricostruzione storica è accurata e le licenze dello scrittore per accordare la fiction con la Realtà storica sono così precise ed accurate da non distinguere lo storico dal romanzato
Graziana Agostinelli
Il libro mi è piaciuto molto, soprattutto la parte su Hitler e gli anni 30/40.
Beh, che dire, cari amici. Innanzi tutto ringrazio tutti voi per aver avuto la pazienza di leggermi. Capisco che i salti temporali possano spiazzare ma, se non ci si concentra neppure quando si legge un romanzo, allora ha ragione la televisione delle veline a diventare protagonista di ogni nostra serata. Comunque i romanzi che seguono il Vento di Demoni sono meno ‘saltati’, anche perché sono convinto che l’autore abbia il dovere di farsi capire. Pensare di essere padrone di universale verbo è pura presunzione. Visto che l’amico Roberto Orsi vorrebbe ripetere la tragica 🙂 esperienza di leggere un mio scritto, consiglio vivamente La Voce del Destino appena e se avrete tempo e voglia. A me fa sempre piacere sapere che cosa si pensa di quello che scrivo. Ancora grazie. Marco Buticchi
Buonasera Sig. Buticchi! Un piacere avere il suo commento direttamente al nostro articolo. Vorrei precisare che a me (Roberto Orsi) il libro è piaciuto molto! E’ esattamente il tipo di storia che amo, con intrecci di diverse epoche, misteri dal passato e molta molta azione.
Ho solo sollevato una perplessità sui tanti salti temporali, non dico che sia difficile seguirli ma che non mi ero mai trovato con 4 o 5 epoche diverse inello stesso libro. “L’esperimento” se vogliamo chiamarlo cosi è perfettamente riuscito per me. Quando ho parlato di “altra chance” non volevo essere assolutamente irriverente, non mi permetterei mai di fronte ad un autore che ha venduto tantissime copie in Italia e non solo.
Posso anche dirle che è stata una delle condivise più apprezzate, con tanti approfondimenti storici durante la lettura!
Grazie ancora per l’intervento molto gradito, spero di leggerla anche nel nostro gruppo su facebook!