Secondo la Chiesa Cattolica fra Dolcino era, è lo è tuttora, un eretico che, con la legge falsa che predicava, disturbava la fede e la vita pacifica dei sudditi. I suoi seguaci erano dei delinquenti che non esitavano, per la propria sopravvivenza, a saccheggiare e depredare i beni delle popolazioni dove avevano posto i loro quartieri. Chi tentava di opporsi veniva ucciso e la sua casa data alle fiamme. Dalla parte opposta fra Dolcino viene considerato un riformatore della Chiesa e, soprattutto, un precursore dei principi informatori della Rivoluzione Francese e dello stesso Socialismo. Al di fuori delle passioni politiche e religiose vediamo qual è stata la storia di fra Dolcino e del movimento degli Apostolici che, negli anni 1300 – 1307, ha avuto il suo svolgimento, e tragico epilogo, sui monti della Valsesia e del Biellese. Secondo gli storici gli Apostolici trassero la loro origine dallo stesso movimento francescano andato in crisi dopo la morte (1226) di S. Francesco d’Assisi. Il movimento Apostolico fu fondato nel 1260 da Gherardino Segalelli, che iniziò a predicare lo svincolo della Chiesa dalle ricchezze e dal potere, nonché il suo ritorno alle umili e paritarie condizioni delle origini. Gherardino, accusato di eresia, condannato al rogo, fu arso vivo nel 1300 a Parma. Fra Dolcino, suo discepolo, riorganizzò gli Apostolici e ne divenne ben presto il capo carismatico. Fra Dolcino viene definito come un uomo di rilevante intelligenza, capace, con le sue notevoli doti oratorie, di affascinare chiunque. I suoi seguaci erano contadini, artigiani, donne, bambini e anziani, che credevano nei suoi principi e ad una vita sociale migliore con la loro applicazione.
Accanto a quella di fra Dolcino spicca la figura della sua compagna Margherita, da tutti definita donna di rilevante bellezza, che lo segue in tutte le sue battaglie e che ne condivide la tragica fine.
I concetti principali dell’eresia dei Dolciniani erano:
L’eliminazione della gerarchia ecclesiastica, e il ritorno della Chiesa ai suoi ideali originali dell’umiltà e della povertà;
L’eliminazione del feudalesimo;
La liberazione umana da qualsiasi limitazione e dal potere radicato;
La creazione di una nuova società egualitaria basata sull’aiuto e il rispetto reciproco, con le proprietà in comune e nel rispetto della parità di genere.