Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
La storia di Paolo e Francesca mi ha sempre affascinata, attraverso le famose terzine di Dante e attraverso la mia visita al castello malatestiano di Gradara (presunto luogo della tragedia).
L’autrice fa un breve e puntuale cenno dei fatti e del contesto storico dove si svolge la vicenda, tra Ravenna e Rimini, le due casate i da Polenta e i Malatesta, di parte guelfa, stringono un’alleanza per contrastare le lotte intestine tra polentani e traversari, per poi fronteggiare il loro acerrimo nemico comune Guido da Montefeltro, che parteggia per i ghibellini. Guido da Polenta, padre di Francesca, ha bisogno di un forte alleato per le sue battaglie e lo trova in Giovanni Malatesta, figlio primogenito dei Signori di Rimini, un uomo senza scrupoli, forte e valoroso “Che mostra al mondo fattezze derise, un corpo deformato che suscita ribrezzo e pietà” e proprio a causa delle sue peculiari deformità fisiche viene soprannominato Gianciotto.
La storia è raccontata seguendo due punti di vista che si alternano, quello struggente di Gianciotto che ricorda gli accadimenti, senza trovare mai pace perché i fantasmi di coloro che ha ucciso lo tormentano ancora, e il punto di vista della storia di Francesca a partire dalla sua adolescenza. Manuela Raffa, con una indiscutibile raffinatezza di parole, crea la sua protagonista, uso volutamente la parola “crea” perché di Francesca si sa poco o nulla, lei e la sua tragedia è stata fatta sparire dalle pagine della storia. Ma l’autrice ridà vita ad uno splendido personaggio, attraverso di lei, Manuela fa un preciso quadro di quello che doveva essere il comportamento di una donna di quell’epoca:
Una donna non si espone mai al ridicolo, né a pettegolezzi, la sua reputazione deve essere ineccepibile, non vi è concesso incontrare nessuno fino al matrimonio, dovete filare, tessere e pregare …. Occuparsi della gestione della casa, alle donne non serviva saper leggere.
Ma Francesca era tutt’altro: curiosa, solare, bellissima e con una forte passione per la lettura. Il padre adora questa figlia come una perla rara, incoraggiando persino la sua passione fuori dal comune, ma quando si presenta l’occasione non esiterà a cederla a Gianciotto. Come sempre le donne sono sacrificabili nei giochi di potere degli uomini.
Il potere “tutte le guerre non avevano altre ragioni, anche se venivano vestite con abiti sontuosi e impreziosite da discorsi altisonanti”.
L’astuto Giovanni Malatesta escogita un piano, la sua alleanza a Guido da Polenta in cambio della figlia Francesca e così avviene il famoso incontro che cambierà per sempre i loro destini. Paolo si reca a Ravenna per sposare Francesca per procura, in vece del fratello, e scortarla fino a Rimini. Durante quel viaggio si innamorano perdutamente, trafitti da una bruciante passione che li trascinerà sino al triste epilogo.
Una passione divorante che resiste alla distanza, agli incontri fugaci, che resiste persino alla morte del primogenito di Francesca, un dolore straziante che la porterà all’anticamera del delirio. Ma un amore così non lascia scampo, ormai sono irrimediabilmente perduti. Lei
aveva trovato un compromesso con se stessa. Sapeva che un giorno avrebbe pagato per i suoi peccati, per gli inganni e il tradimento, ma si riprometteva di spiegare all’onnipotente le sue ragioni.
Il finale del libro è a dir poco stupendo, le voci della tragedia si diffondono anche a Firenze, sino ad arrivare alle illustri orecchie di Dante che ne rimane colpito e decide di scriverne in una sua opera a cui stava lavorando, senza sapere che il suo famoso Canto V della Divina Commedia avrebbe dato l’immortalità a Francesca e Paolo.
Trama
Francesca da Polenta è una donna fuori dal comune. Lettrice appassionata, dotata di forte intuito anche per argomenti solitamente maschili, fin da giovanissima viene citata dai menestrelli di corte come una delle fanciulle più belle della penisola. Per suo padre Guido, è l’unica donna che valga quanto un uomo, l’unica in grado di tener testa ai suoi discorsi, l’unica il cui destino gli stia a cuore. Ma un uomo di potere sa che il bene del casato vale più dei propri sentimenti. Per questo, quando Giovanni Malatesta gli chiede la sua mano, Guido non riesce a negargliela. È così che, a sedici anni, Francesca da Polenta cede il posto a Francesca da Rimini. Mai avrebbe pensato a un matrimonio senza amore, con un uomo brutto e privo di cultura, ma, contrariamente alle aspettative del padre, accetta la decisione senza ribellarsi. Una vita lontana dal mondo cavalleresco che ama, questo è ciò che si aspetta da quell’unione. Fino al giorno in cui conosce Paolo, il fratello di suo marito. Paolo non solo è affascinante, ma è curioso, colto, pieno di premure e di considerazione per le sue idee. È l’uomo che avrebbe voluto accanto. È l’uomo che amerà, per tutta la vita. E a causa del quale perderà quella stessa vita. La storia di Paolo e Francesca, relegati nell’Inferno dantesco tra i lussuriosi, ha riempito la bocca degli innamorati nel corso dei secoli. Ma delle due persone nascoste dietro alla fama immortale, si è sempre saputo poco. Manuela Raffa ricostruisce la vita di una donna, le sue passioni, le sue ambizioni, le sue inclinazioni, fino all’ultimo tragico evento; e la trasforma da simbolo dell’amore eterno e peccaminoso a donna in carne e ossa.
Copertina rigida: 355 pagine
Editore: Piemme (7 marzo 2017)
Collana: storica
ISBN-10: 8856658062
ISBN-13: 978-8856658064
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