Trama
Nella notte del 19 gennaio 1931, Filippo Suarato, violento e affascinante usuraio di Castellammare di Stabia, viene ucciso con tre colpi di pistola. Mentre si avvicina lo storico evento del varo dell'”Amerigo Vespucci” che coinvolgerà l’intero Paese, spetterà al giovane maresciallo dei Carabinieri, Domenico Parescandalo, nel breve periodo di un mese, indagare sull’omicidio, non avendo remore di mettere a nudo i segreti più scabrosi della città tenuta in scacco dalla pioggia e dal gelo di quell’inverno. L’usura, i bordelli, la femme fatale, ‘a rrobba mia, le leggi fasciste e quelle del cuore, un dialetto affascinante, l’italiano che unisce, ‘o Rre, la donna fascista che deve essere moglie e madre, la traversata oceanica di Italo Balbo, i demoni del passato, l’odio, l’ammore, ecco i temi che scorrono in questo thriller corale giocato tutto sull’importanza dei particolari, che ci offre uno spaccato della vita di provincia e dell’Italia fascista dei primi anni del Novecento.
Recensione a cura di Antonia Ercoli
A Castellammare di Stabia, una fredda mattina di Gennaio, viene rinvenuto il cadavere di un uomo, freddato da tre colpi di arma da fuoco. Da questo omicidio partono i fili che si intrecciano nella narrazione di questo bellissimo romanzo di Valeria Marzoli.
Il corpo che viene rinvenuto all’alba del 19 gennaio del 1931 è quello della figura più temuta e più odiata della città, Filippo Suarato, ‘o rre ‘e Castiellammare, un uomo senza scrupoli che non ci pensava due volte a ridurre sul lastrico la povera gente, privandola pian piano tutti gli averi per ripianare i debiti, fino a togliere il valore più importante, quello della dignità. Questo è un romanzo corale, in cui tutta la popolazione di Castellammare è coinvolta, nessuno piange la morte di quest’uomo e tutti avrebbero un buon motivo per volerlo vedere morto: la scomparsa dell’usuraio è come una liberazione per i suoi numerosi debitori. Siamo in periodo in cui la vita non è affatto facile come vorrebbe far credere il Regime, per le leggi del fascismo l’usura non esiste, ma nelle case della povera gente si deve fare i conti con la povertà e con i soldi che non bastano mai: è questo il contesto in cui si muove la figura di Filippo Suarato, un uomo meschino ma allo stesso tempo tormentato nell’animo che si circonda di averi preziosi, (spesso sottratti alla gente onesta) ma anche di immagini sacre, come in una ricerca del Divino. Accanto ad un uomo come Suarato deve comparire una donna degna dell’ideale fascista, al servizio della famiglia, la madre amorevole che dà figli alla Patria e che deve garantire un figlio maschio per assicurare la discendenza della famiglia, visione che però si scontra con una figura femminile in cerca di emancipazione, ma a cui la povertà e i debiti impongono un matrimonio non voluto e certamente infelice.
Devo dire che questo romanzo è stata una bellissima scoperta. L’autrice ci offre un ritratto genuino e autentico dei dintorni di Napoli degli anni ’30: la descrizione degli odori, dei colori, delle canzoni napoletane che si diffondono nell’aria ci trasportano indietro nel tempo in un piacevolissimo viaggio sensoriale, in cui l’alternanza tra il dialetto napoletano e la lingua italiana ha una funzione fondamentale. Sullo sfondo di questo meraviglioso paesaggio operano e interagiscono personaggi genuini, presi dalla vita di tutti i giorni, il fruttivendolo con suo asinello, che porta colori, profumi e allegria per le strade della città ed ha un debole per il gioco del lotto, il pasticciere, l’operaio dei cantieri navali che lavora alla costruzione della maestosa Amerigo Vespucci che sta per essere varata di lì a pochi giorni, il nobile viveur, i bordelli, il giovane maresciallo già provato dalla vita, una figura malinconica ma molto empatica. C’è moltissima umanità in questo libro, la fame e la miseria portate dalla guerra sono piaghe ancora non del tutto debellate per cui in questo contesto la figura dell’usuraio si muove a proprio agio, approfittandosene meschinamente. Ma sarà una questione di soldi il movente dell’assassinio di Suarato? Non voglio anticipare nulla, perchè questo giallo va assaporato dalla prima all’ultima pagina.
Copertina flessibile: 195 pagine
- Editore: Kairòs (1 dicembre 2016)
- Collana: Maigret
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8899114579
- ISBN-13: 978-8899114572