Trama
Cresciuta nello stimolante ambiente della villa paterna ai piedi del Vesuvio, meta di intellettuali e artisti, all’età di diciotto anni Calpurnia viene scelta come moglie di Cesare, e deve imparare a conciliare discrezione e presenza, a essere al di sopra di ogni sospetto senza perdere se stessa. Dopo la partenza di Cesare per la Gallia, terribili prove aspettano Calpurnia, che capisce di dover agire sempre come se il marito fosse lì al suo fianco, di doverne anzi essere l’ombra a Roma: l’ombra perfetta della luce più brillante.
Recensione a cura di Francesca Giovannetti
Se mi avessero chiesto chi fosse Calpurnia prima di aver letto questo libro avrei alzato le spalle con noncuranza e risposto: “Boh!”. E proprio da qui è partito il mio viaggio. Molto poco la storia ci ha tramandato riguardo a Calpurnia, l’ultima moglie di Cesare. Brevemente ce ne parlano gli storici Svetonio, Appiano e Plutarco.
Ho divorato questo libro con addosso una sensazione costante: finalmente qualcuno ha reso giustizia a questa donna. E non uso la parola giustizia con leggerezza, come frase fatta, ma come una realtà non discutibile. L’autrice la definisce “l’ombra di Cesare” e indubbiamente nell’antica Roma ogni donna era l’ombra del marito; infatti la sua considerazione e posizione sociale dipendevano dal coniuge. Calpurnia è quindi, come la definisce l’autrice attraverso le riflessioni della protagonista, “l’ombra del sole più brillante”. Calpurnia cresce ad Ercolano, frequentando nella villa del padre filosofi e poeti, come Lucrezio e Filodemo, emancipandosi culturalmente come donna ma ben sapendo quale sarebbe stato il suo futuro come romana. Amata e rispettata oltre ogni misura da un padre affettuoso e amorevole, fuori dagli schemi della tradizione romana Calpurnia è sposa di Cesare dal 59 a.C. fino alla morte di costui, nel 44 a.C.. La scelta di prendere in sposa Calpurnia è dettata dall’opportunità politica di Cesare di legare a sé Lucio Pisone, valido uomo politico. Quindici anni di matrimonio di cui pochissimi condivisi; sono infatti gli anni delle campagne militari di Cesare e della sua ascesa politica, ed egli ha ben altri interessi. Ma Calpurnia accetta il proprio ruolo con devozione, consapevole di dover esser sempre al di sopra di ogni sospetto, impeccabile nel comportamento dentro l’aristocrazia romana. Questa sua incrollabile fedeltà al marito e ai costumi la rendono una figura eccezionale. Sopporta stoicamente due grandissime umiliazioni: non essere riuscita a dare un erede al marito e vederne arrivare a Roma l’amante, Cleopatra, e il figlioletto. Calpurnia stessa scrive, dopo la morte di Cesare:
“Ho adempiuto al mio dovere di moglie con onestà, modestia e tenacia. E altro non dirò e non voglio dire”.
I pregi di questo romanzo sono molti: l’accuratezza nella ricostruzione storica di usi e costumi quotidiani, dal cibo , al vestiario, alle attività ( come la tessitura) alle acconciature femminili. La precisione delle date, del luoghi e dei nomi.
Quello che merita però di essere notato sopra ogni cosa è la naturalezza e la semplicità nella quale il mondo romano si snoda all’interno del romanzo. L’autrice riesce ad aprirci una finestra sull’antica Roma con un’armonia e una leggerezza fuori dal comune; non si “scade” nei tecnicismi, non si ha mai la sensazione di stare ricevendo una lezione di storia. Quando ho terminato il libro mi è sembrato di aver camminato per le strade di Roma e questo, per me, è il punto di forza di questa promettente autrice.
Voglio in ultima analisi aggiungere un’altra difficoltà, abilmente superata, a cui la stessa autrice fa riferimento nella postfazione:
“Quando ho iniziato a scrivere di Calpurnia, però, mi sono sempre stati chiari due punti. Il primo era che dovevo staccarmi da me stessa e dal mio modo di vedere il mondo. Il secondo era che stavo scrivendo di persone realmente vissute, non importa quando: dovevo e volevo rispettarle. “
Il secondo punto poteva essere accessibile a molti. Ma scrivere dei doveri di una matrona romana senza criticarli, deriderli od osteggiarli, credo sia stata un’enorme fatica. In un momento storico dove ancora le donne devono battersi per i propri diritti, riuscire a far accettare al lettore la normalità della condizione di Calpurnia nel fluire della storia, è stata, a mio avviso, un’impresa titanica.
Mi posso solo augurare che questo libro sia solo il primo di una lunga serie, scritto con competenza, semplicità e passione.
Copertina flessibile: 341 pagine
Editore: Leone (17 settembre 2015)
Collana: Orme
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8863932549
ISBN-13: 978-8863932546
Link diretto: http://www.leoneeditore.it/catalogo/index.php?main_page=product_book_info&cPath=6&products_id=255
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