Trama
Siamo a Napoli, nel 1799. Un misterioso assassino sta insanguinando la città. Delitti efferati stanno decimando i delatori della famigerata Giunta di Stato, l’organo voluto da Sua Maestà per perseguire tutti i responsabili dell’avvento della Repubblica Partenopea. Il Capo della Polizia Della Rossa brancola nel buio. Ad aiutarlo a dipanare la matassa, sarà il giovane e brillante medico Primo della Corte, alle prese col suo secondo caso dopo quello della “Locanda dell’Orso” che lo ha reso famoso. Della Corte, tuttavia, sarà anche costretto a fare i conti con un passato che aveva tentato di occultare sotto la coltre della ragione. Un viaggio nella Napoli più oscura, tra giacobini, sanfedisti e la furia famelica dei lazzari, nel tempo in cui si distrusse l’antico pregiudizio per cui si dovesse reputare infame il mestiere di delatore e furono proclamate benemerite le spie.
Recensione a cura di Alessandra Ottaviano
Un bellissimo romanzo storico, molto scorrevole e ben scritto attraverso una ricercata cura delle parole.
L’ho letto in cinque giorni, pur dovendo approfondire qualche mia lacuna riguardo i fatti storici trattati.
Ho trovato deliziosa l’idea di mettere, all’inizio del libro, l’elenco dei personaggi corredato di immagini.
Nonostante il libro sia breve ci sono tanti personaggi, e quelli storici si intrecciano e interagiscono molto bene con quelli inventati, tanto che spesso mi sono trovata a dover verificare, ma è stato molto piacevole.
Tra i personaggi inventati spiccano Cuciniello, il bravo del medico Primo Della Corte, per la sua singolare simpatia e le sue battute sagaci, e Lucrezia de Angelis, per la sua indomita fierezza.
” Un giorno la storia corroderà quei cannoni. Anche la lama che staccherà la mia testa arrugginirà e il tempo scioglierà l’intreccio dei capestri degli eroi che hanno dato la vita per la libertà ma, stanne certo, il ricordo del nostro fervore sarà un esempio per chi ne raccoglierà le ceneri.”
Il libro mi ha dato molti spunti per approfondire qualche personaggio realmente esistito, che ha destato particolarmente la mia curiosità, tra cui lady Emma Hamilton, l’amante di Horatio Nelson di cui scrisse anche Dumas…
…e la poetessa scrittrice Eleonora Pimentel Fonseca direttrice del Monitore napoletano, che perse la testa a causa dei suoi scritti.
Per il protagonista Della Corte è molto importante non dare nulla per scontato, durante la sua indagine, e non fermarsi alle apparenze, visto che suo padre pagò a caro prezzo tale errore.
Un’indagine accurata e per nulla scontata, inserita in un contesto storico di una Napoli devastata dai tumulti della rivoluzione giacobina e francese, porterà il medico a risolvere questo intricato caso di omicidi.